MOLFETTA – Sono tornati gli agenti della Forestale a sbirciare tra le carte del Comune, e la magistratura torna ad interessarsi di Molfetta. Secondo indiscrezioni, questa volta gli agenti del Corpo Forestale dello Stato, su delega del pm del Tribunale di Trani, Antonio Savasta, avrebbero acquisito dal Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche di Roma copia della perizia redatta agli inizi del 2010 dal prof. Orazio Giustolisi per conto del Comune di Molfetta in merito alla vulnerabilità idraulica del territorio molfettese.
Dopo l’acquisizione di diversi atti negli uffici del Comune di Molfetta nello scorso gennaio, la Forestale torna ad occuparsi del PAI molfettese. Il sospetto è scaturito proprio dalla perizia presentata all’Autorità di Bacino. Si pensa infatti, che lo studio redatto dal prof. Giustolisi su richiesta del Comune “non sia conforme ai disposti normativi” e quindi illecito.
Sotto la lente di ingrandimento del pm Savasta ci sarebbero le due cosiddette “torri gemelle” destinale a centro direzionale e simbolo della nuova Zona Pip (Piano di Insediamento Produttivo) per la quale già più di 100 aziende hanno chiesto di insediarsi, oltre ad alcuni insediamenti già presenti che impedirebbero il normale deflusso a mare delle acque. Insomma si pensa che le lame, presenti su quell’area, siano state strozzate o addirittura si sia andati a costruire all’interno.
Un’atra inchiesta che fa tornare la magistratura ad indagare sui presunti illeciti compiuti con il rilascio di autorizzazioni da parte del Comune non conformi alla legge che violerebbero la normativa in materia ambientale e di sicurezza. Si attendono dunque ulteriori risvolti da un’indagine lunga e complessa che ricorda un po’ l’inchiesta sui lavori al nuovo Porto, anch’essa ampia e articolata a cui gli inquirenti non riescono a venirne a capo.
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