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Per Guglielmo Minervini il decollo della zona Asi è ora finalmente possibile Al nuovo CdA del Consorzio per lo Sviluppo Industriale gli auguri di buon lavoro dell'assessore regionale della Margherita
05 luglio 2007

MOLFETTA - “Con la presentazione del nuovo Consiglio di Amministrazione del Consorzio per lo Sviluppo Industriale di Bari, cui vanno i miei più sinceri auguri di buon lavoro, possiamo dire che il decollo della zona Asi è oggi finalmente possibile, grazie all'azione riformatrice del governo regionale che produce risultati concreti”. Con queste parole Guglielmo Minervini, assessore regionale alla Trasparenza e Cittadinanza Attiva, ha commentato la presentazione del nuovo CdA del Consorzio per lo Sviluppo Industriale di Bari (presieduto dal sindaco del capoluogo, Michele Emiliano, e nel quale siede anche il sindaco di Molfetta, Antonio Azzollini) che, a seguito dell'entrata in vigore della legge regionale di riordino del settore, ha definito un nuovo statuto e tracciato la sua nuova mission. “La legge di riordino del settore, approvata dal Consiglio Regionale nello scorso mese di marzo, ha di fatto sbloccato la stasi dei Consorzi Asi che vivevano da tempo una situazione di crisi profonda, affidati ad una gestione straordinaria e commissariale che si trascinava stancamente da oltre cinque anni. La Regione, al contrario, prevedendo la ricostituzione degli organi ordinari di gestione e conferendo piena autonomia giuridica ed operativa a questi Enti, ha puntato a responsabilizzare i soci dei Consorzi che oggi possono decidere autonomamente, attraverso una conduzione più manageriale ed un ruolo più spiccato sia delle imprese sia dei Comuni e delle Province che ne fanno parte, come rilanciare i Consorzi stessi, facendone concretamente uno strumento essenziale per lo sviluppo economico del territorio”. “La ripresa dell'iniziativa del Consorzio di Bari – ha proseguito Minervini – può beneficiare, ovviamente, della massima attenzione da parte della Giunta regionale che, lo scorso anno, ha stanziato un cospicuo finanziamento, pari a 5 milioni di euro, per il completamento delle infrastrutture nella zona Asi della città di Molfetta, risorse destinate ad ultimare la rete stradale, oltre che le reti idrico-fognarie, telefoniche e di pubblica illuminazione che ancora mancano nell'agglomerato industriale a sud della strada statale 16 bis”. “Accanto a tutto questo – ha concluso l'assessore regionale – la zona Asi della nostra città è al centro di altri importanti processi di sviluppo economico che ben presto vedranno la luce e che daranno nuova linfa al sistema imprenditoriale del nostro territorio”.
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L'aspetto paradossale della nostra economia regionale consiste nella compresenza di rigidità e flessibilità. La prima rappresentata dall'assai scarsa capacità di mutamento del sistema produttivo nel suo insieme, soprattutto se visto in un ottica aggregata. La flessibilità, al contrario, è ampiamente testimoniata dalla notevole capacità di sopravvivenza di questo sistema, pur negli angusti ambiti delle sue caratteristiche di fondo. E questo paradosso fa del nostro sviluppo economico un sistema bloccato ma ricco di forti potenzialità che mancano di una capacità d'indirizzo che deve essere, appunto, sbloccato. In termini generali l'intervento di coordinamento e di incentivazione che viene ora realizzato su un territorio della provincia ampiamente sviluppato sotto il profilo dell'imprenditorialità, potrà darsi una struttura adeguata all'ambiente competitivo se riuscirà, nel solco dell'esperienza ormai maturata in quasi un decennio dai distretti territoriali industriali o G. A. L., a: - sfruttare la flessibilità del sistema creata dai distretti intorno alle piccole e medie imprese; - incentivare, dalle grandi imprese, nuove opportunità d'innovazione e di penetrazione nei settori tecnologicamente avanzati; - ottenere la definizione di un ambiente produttivo in grado di abbattere i costi fissi di investimento; - avviare la valorizzazione e la riqualificazione ambientale, urbanistica, turistica e territoriale delle aree a maggiore potenzialità insediativa di nuove attività; In linea di principio, così facendo, questa forma di organizzazione sarà adatta a competere in un ambiente in cui sono già molto rilevanti i vantaggi di scala, le esternalità di rete e in cui conta aumentare la capacità di attrarre capitale dall'esterno. Ciò che sembra caratterizzare la situazione attuale è proprio la difficoltà di effettuare salti di qualità sia in senso dimensionale sia in senso qualitativo, cioè verso l'introduzione di nuovi prodotti e la penetrazione in nuovi settori. La spinta all'attività innovativa in un contesto di globalizzazione, nel momento in cui rende sempre meno sostenibile la pressione competitiva in settori tradizionali e a basso valore aggiunto, apre nuovi e ampi spazi in settori ad alta intensità di conoscenza e di alto valore aggiunto e la cui dinamica, in termini di produzione, commercio e consumo, è per molti versi eccezionale. Tale salto di qualità richiede, però, proprio l'interazione assai ristretta tra gli operatori e le Istituzioni pubbliche. Sono molto contento che, superando posizioni e schieramenti politici, si inizino a declinare insieme le criticità presenti sul territorio provinciale e ad attivarsi con gli strumenti disponibili. Era ora, finalmente.
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