MOLFETTA - Dove è finita la consapevolezza della funzione educativa degli adulti oggi? Come si recupera il senso di idea comune, di futuro e di progetto per rigenerare il senso di comunità? Con queste emblematiche e provocatorie domande Guglielmo Minervini, assessore regionale alla Mobilità e direttore editoriale della casa editrice La Meridiana, ha aperto la presentazione del libro «Salvare gli innocenti. Una pedagogia per i tempi di crisi» (edizioni La Meridiana) del pedagogista dott. Goffredo Fofi nella sala incontri della Madonna della Pace (nella foto Cassano, Minervini, Fofi).
Illustre ospite della serata, il prof. Franco Cassano, maestro di esegesi e riflessioni postmoderne. Il sociologo barese si è soffermato sulle cause che hanno determinato l’erosione della fase educativa e che devono essere ricercate nel passaggio degli attori sociali da cittadini a consumatori. Partendo da questo presupposto, il prof. Cassano ha considerato il libro un grido di speranza e di angoscia, rivolto ad una società che ha marginalizzato l’educazione, portando il ceto educativo a perdere prestigio e ha rifugiarsi in un corporativismo difensivo alquanto passivo.
«Marginalizzazione e declassamento hanno generatore un inquietante smarrimento negli educatori, divenuti non più maestri di vita, ma semplici professori, scissi nella loro ontologica funzione - ha spiegato il prof. Cassano -. Il consumo, onnipervasivo ed egemonizzante, non ha risparmiato i bambini, contaminandoli e al tempo stesso facendoli vittime della dicotomia consumatore-consumato».
Per essere credibile, dunque, l’educazione deve rimettersi in gioco e l’educatore stesso deve reinventarsi. «In un sistema capitalistico in cui la macchina produttiva avrà sempre meno bisogno dell’educazione, solo uno sconvolgimento tellurico potrà risvegliare gli anestetizzati - ha concluso cassano -. Nella partita per un'altra idea di vita e di società l’educazione è la carta vincente».
«La manipolazione del consenso, attraverso i media ha fatto sì che noi tutti accettassimo le menzogne che ci venivano propinate - ha aggiunto il dott. Fofi, affiancandosi alle considerazione del prof. Cassano -. Le masse e i movimenti non hanno più nessuna rilevanza e questo porta a non saper individuare i motori del mutamento sociale».
L’aberrante e riduttivo binomio scuola mercato riduce lo spazio di apprendimento del giovane che attraverso un uso improprio della tecnologia è molto spesso alienato non riuscendo più a percepire il reale. «Spetta quindi agli adulti reinventarsi -la chiosa del pedagogista -. Bisogna rischiarare le coscienze e proiettarsi in un futuro prossimo votato al cambiamento radicale». Insomma, una metamorfosi epocale, che passa dall’imprescindibile ricostituzione di quel senso di coesione e collaborazione sociale che ci costringa ad abbandonare l’ovvio, ripartendo proprio dalla scuola.
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