Pavimaro Pallacanestro Molfetta doma Barletta: al PalaPoli non si passa, finisce 77-54
La squadra locale detta legge, bagarre in campo: espulsi Infante, Gambarota e Iannelli. Chiriatti miglior realizzatore con 19 punti
MOLFETTA - Non inganni il decoroso risultato finale, 77-54 con Barletta. Al PalaPoli, dove la Pavimaro Pallacanestro Molfetta non sbaglia un solo colpo (tre vittorie su altrettante gare sin qui disputate), è una partita - la sesta in serie C unica - a nervi tesi, con ben tre espulsi, per 30’ e una passerella per 10’. In cui i biancorossi del presidente Solimini (38-28 al riposo lungo) fanno tutto ciò che vogliono e mantengono sempre a debita distanza gli avversari, nonostante le espulsioni dei suoi due lunghi, Infante e Iannelli, mentre per gli ospiti è Gambarota a finire prima dei suoi compagni sotto la doccia.
Negli ultimi 10’, infine, inizia un’altra gara, con la squadra di casa che aumenta il divario sino al proprio massimo vantaggio (+28, 77-49), infiocchettando un’ultima frazione di gara da 25-14, fatta di una eccellente difesa e di uno Stella da 12/18 nell’ultimo periodo, secondo solo a Chiriatti, miglior realizzatore con 19 punti.
La cronaca. Al PalaPoli, coach Gesmundo, si presenta col suo solito quintetto pesante e pensante, con Stella, Didonna, Duval, Chiriatti e Infante. La partenza shock dei molfettesi (0-7), mette subito la partita nelle mani di Barletta e dei suoi tanti ex, mentre i biancorossi di casa si aggrappano agli 8 punti di Didonna per trovare la luce nell’area minata ospite (9-9) e con Iannelli mettono la freccia e sorpassano: 11-9.
Poi è il divino Chiriatti ad agitare la bacchetta di un coro che, a tratti, gioca un basket meraviglioso (16-9), ma dopo un parziale di 2-8, la prima sirena dice soltanto +1: 18-17. In avvio è Infante a fare la voce grossa sotto le plance (parziale di 33-20), prima dell’episodio chiave della sfida: un duro faccia a faccia Iannelli-Gambarota, dopo una stoppata del lungo molfettese sulla guardia barlettana, costringe gli arbitri ad altrettante espulsioni, a cui si aggiunge quella di Infante dalla panchina. Poi, però, la partita fila via: all’intervallo è 38-28.
Al rientro, con Duval finalmente a referto (alla fine saranno 13 i punti dell’italo argentino), la sfida ha un chiaro padrone, con i locali che mantengono facilmente le distanze in campo, grazie soprattutto ai canestri di Chiriatti: 52-39 al 30’. Una tripla di Stella (55-41), in avvio, scava il solco decisivo, poi è sempre e solo il barlettano Chiriatti, implacabile da dietro l’arco (5/9 da 3 a fine gara), a chiudere la contesa a doppia mandata. I molfettesi danzano sul +28 (massimo vantaggio di Duval), all’ultima sirena è 77-54.
Il post-gara. Molfetta, imbattuta al PalaPoli, dimentica la sconfitta di Lecce e torna a sorridere, ma il risultato finale, guardandolo da fuori, può trarre in inganno, al termine di una partita a nervi tesi: «Barletta è questo tipo di squadra: molto fisica, molto atletica e che gioca un basket molto intenso - ha affermato a fine gara l’assistant coach Antonio Camporeale -. Ha tre interpeti tecnici bravi, come Gambarota, Liso e Serino, e ha fatto dell’intensità la propria forza. Noi, invece, siamo una squadra più tecnica e nei primi quarti siamo caduti nel tranello di giocare più la loro pallacanestro, che la nostra, ma per fortuna alla lunga i valori tecnici sono usciti fuori. Lo score finale inganna, questo è vero, ma la prestazione, soprattutto nell’ultimo quarto, è stata convincente».
Il novembre cestistico di Molfetta termina qui, nel prossimo weekend i biancorossi riposeranno.
S.S.D. Pavimaro Molfetta
Caniglia 1, Ippedico 7, Stella 18, Solimini, Chiriatti 19, Didonna 8, Duval 13, La Macchia, Kodra 1, Iannelli 3, Infante 8, Totagiancaspro n.e.. Allenatore: Gesmundo.
A.S.D. Barletta Basket
Fiorella 2, Delvecchio, Mastrodonato 3, Serino 18, Doronzo, Caceres 5, Binetti 2, Falcone 5, Rizzi, Liso 13, Mastrofilippo 3, Gambarota 3. Allenatore: Scoccimarro.
Arbitri: De Carlo (Lequile) e Semeraro (Corato).
Parziali: 18-17; 38-28; 52-39; 77-54.
Note: Spettatori 400 circa, espulsi Infante, Gambarota e Iannelli.