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Parte il rilancio dell'Apicella con la medicina preventiva per audiolesi
03 febbraio 2010

MOLFETTA - Quella dell’Istituto Apicella è stata una scommessa, perché ha conciliato un ampio partenariato: la Provincia di Bari, il Comune di Molfetta, l’ASL, l’Università di Medicina di Bari, l’E.N.S. (Ente Nazionale per la protezione e l’assistenza dei Sordi ONLUS) e la L.I.L.T., senza dimenticare i finanziamenti F.E.S.R. della Comunità Europea (€ 1.648.250, di cui 1.430.000 € per le ristrutturazioni e 218.250 € per l’acquisto di attrezzature di logopedia, fonometria e audiologia).
«Si sono così ottenuti risultati significati per rilanciare una struttura ormai abbandonata a se stessa, dopo i numerosi fallimenti degli anni precedenti». Con queste parole Antonello Zaza, ex Assessore Servizi Sociali Provincia di Bari, ha esordito durante il convegno per la presentazione del progetto, tenutosi nella hall dell’istituto: «l’allocazione dell’organizzazione E.N.S. nelle stanze dell’Apicella consentirà, inoltre, di garantire i servizi d’inclusione ed integrazione socio-lavorativa degli audiolesi ed incentivare la logopedia». (Nella foto, da sinistra: Bux, Quarto, Calasso, Pansini, Minervini, Dentamaro, Quaranta, Zaza).
Sarà possibile restituire alla comunità il Centro di Audiologia e Rieducazione del linguaggio, grazie alla collaborazione con l’Università di Medicina e Chirurgia di Bari, al fine di «formare i tecnici audiometrici e garantire la diagnosi precoce per chi è audioleso» (dott. Antonio Quaranta, Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgica dell’Università di Bari).

L’Apicella, insomma, resta agli audiolesi: con quest’affermazione perentoria l’assessore provinciale ai Servizi e alla Persona, dott. Giuseppe Quarto, ha voluto tranquillizzare quanti, coinvolti in prima persona in questo progetto importante, temevano che l’Apicella tutto potesse essere tranne che l’istituto di accoglienza degli audiolesi.
Bisognerà «vigilare concretamente sul progetto di ristrutturazione e riorganizzazione della struttura - ha sottolineato più volte il dott. Nicola Dentamaro, Presidente provinciale E.N.S. - attraverso l’istituzione di un gruppo di controllo dei lavori, per assicurare la trasparenza ed evitare intoppi burocratici e tecnico-strutturali».
I lavori di ristrutturazione, diretti dall’ing. Calvano, provvederanno alla riorganizzazione degli spazi interni non solo del piano terra e dei piani superiori, in cui saranno sistemati nuovi impianti elettrici di condizionamento, ma soprattutto del piano interrato, che richiede interventi di manutenzione e ristrutturazione. Sia Antonello Zaza che il dott. Dentamaro sperano che, non appena si sarà chiusa la gara d’appalto, il rinnovamento strutturale possa procedere con rapidità e chiudersi entro il 2010.
Questo progetto, secondo il dott. Alessandro Calasso, Direttore Sanitario della ASL BA,avrà l’obbligo di creare una rete assistenziale nel distretto socio-sanitario di riferimento: Istituto Apicella, Presidio Ospedaliero «don Tonino Bello» e politiche sociali comunali (ad esempio, il Consultorio è già presente all’interno dell’Apicella, dopo essere stato locato per molti anni all’interno dell’Ospedale). Questa l’idea presentata dalla dott.ssa Annalisa Altomare, Direttore Medico P.O. “Don Tonino Bello” Molfetta - ASL BA, secondo cui «è indispensabile che il territorio si doti di strutture che garantiscano la salvaguardia della dignità dell’ammalato, attraverso la corretta funzionalità e la proficua collaborazione tra gli organi del distretto».
L’intervento conclusivo di Guglielmo Minervini, Assessore Affari Generali Regione Puglia, ha sintetizzato i vari obiettivi: salto di qualità nella medicina preventiva, costruzione di una rete sanitaria preventiva e di un moderno sistema sanitario che promuova la salute, allocazione definitiva del consultorio, di cui la nostra comunità è stata da tempo privata, infine riqualificazione di un istituto storico, quale l’Apicella. Ma lo stesso non ha mancato di sottolineare come «per la prima volta in Puglia, negli ultimi anni, i finanziamenti per un progetto socio-sanitario siano stati ritagliati dai F.E.S.R. (fondo europeo sviluppo regionale) con un finanziamento di 1 milione e 600mila euro».
Al convegno hanno preso parte Vito Piazzolla, Direttore Distretto Socio Sanitario Uno - ASL BA, moderatore del convegno, Francesco Bux, Direttore Generale  A.Re.S. Puglia e Nicola Pansini, Direttore Generale della ASL BA.
Autore: Marcello la Forgia
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