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Parentesi ironica, ma non troppo: radio shopping
15 dicembre 2006

Se sottrarsi alla somministrazione quotidiana di canzoni a tema nel periodo natalizio, tremendo affronto a chi non può rinunciare alla sua dose quotidiana di “Santa Allegrezza”, “Jingle Bells”, “Bianco Natale” e affini, è un atto pressoché impossibile, speravamo che durante il resto dell'anno il Corso potesse mantenere quel vocìo familiare di sottofondo. Evidentemente, ci sbagliavamo: ma analizziamo i pro e i contro della faccenda. Possiamo dare per buona l'idea che a Natale ci si senta tutti più buoni: sfido chiunque a non aver provato almeno una volta a chiudere gli occhi, camminare per il corso, canticchiare “Jingle Bells rock” e immaginare di essere in pieno Central Park; riconosco che aprire gli occhi e trovarsi faccia a faccia con l'inferriata nero petrolio della Villa Comunale potrebbe demolire il più alto dei sogni, ma il segreto sta nell'accontentarsi di poco. Accettiamo, quindi, anche la tesi che l'idea di fondo sia trasformare Molfetta in una succursale di Little Italy, probabilmente sarà il momento di preoccuparsi solo quando improbabili figuri dal finto accento americano si paleseranno agli angoli delle strade brandendo mandolini e piatti di spaghetti. Ma, siamo seri, da Little Italy alla febbre del sabato sera c'è una bella differenza. Se quindi una “Santa Allegrezza” in più è docilmente accettata, lo stesso non potremmo dire per la musica trasmessa per tutto il resto dell'anno, una radio che dalla prima serata diffonde musica nella zona di via Cavallotti e Corso Umberto. Smarriti tra idoli pop e affini verrebbe voglia di chiedersi che fine hanno fatto le solite canzoni natalizie. Il primo approccio con il nuovo sottofondo lo immaginiamo come piuttosto problematico: difficile immaginare di essere a Central Park, la sensazione è piuttosto di essere finiti a Sanremo, al Festivalbar o in un improbabile programma musicale. Tralasciando l'aspetto comico della cosa, non tutti potrebbero prenderla con filosofia, pensiamo a chi, sfortunatamente, ha il balcone adiacente agli altoparlanti che diffondono la musica e così ogni giorno, puntuale, subisce la sua dose quotidiana di hit, selezionate da un'associazione di commercianti, non solo nel periodo natalizio, ma tutto l'anno. Certi che l'iniziativa fosse animata, comunque, da buona fede, confidiamo nel fatto che il tono volutamente ironico dell'articolo abbia fatto riflettere sulla paradossale situazione a Molfetta, una città che più che di sottofondo musicale, necessita di concreti cambiamenti, nel senso più letterale possibile.
Autore: Ilaria Ragno
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