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Palazzo Dogana ceduto ufficialmente alla società che ne farà un albergo di lusso
15 gennaio 2010

Sottoscritto l’atto finale della concessione affidata dall’Agenzia del Demanio, rappresentata dalla dott.ssa Giuliana Dionisio, all’Ati (Associazione temporanea d’impresa) Dogana Vecchia Srl, composta da quattro aziende: Magna Grecia Srl, Marina di Lecce, Hotel pineta Srl ed Excursus Srl, rappresentate dall’amministratore unico Michele Incarnato. La cerimonia si è tenuta a Palazzo Giovine, sede di rappresentanza del Comune di Molfetta, alla presenza del sindaco sen. Antonio Azzollini, L’ufficialità degli atti è stata siglata dall’ufficiale rogante dott. Pietro Zito. Il costo dell’operazione è previsto in 7.800 euro per i primi due anni, e 78.000 per il rimanente periodo che è di 48 anni. Il tutto è finalizzato alla creazione di una struttura turistico alberghiera presso l’immobile denominato Palazzo Dogana,di “ampio pregio”, costituite da 32 suite, ristorante, roof garden, spa interrata, solarium, sala convegni, nel sito là dove erano presenti gli uffici della dogana unitamente a una parte della Capitaneria di Porto. Tutto ciò deve essere inquadrato nell’ambito del programma Valore Paese. Cosa vuol dire? Significa che nell’ambito della legge dello Stato, Finanziaria 2007, elaborata nel febbraio ed applicata a luglio dello stesso anno, è previsto un piano di valorizzazione degli immobili di notevole interesse storico, culturale ed ambientale non più in uso da parte dell’Agenzia del Demanio, quest’ultima creata con un apposito decreto nel 2003, al fine di qualificare i beni posseduti dal Demanio stesso. Naturalmente affinché tutto avvenga, bisogna tener presente gli scopi di natura sociale e commerciale degli interventi da sostenersi. A questo punto il cittadino medio molfettese si pone una domanda fondamentale girandola al sindaco: è possibile che nella nostra città non vi fosse un interesse sociale da salvaguardare? Anche Quindici lanciò alcune proposte: una pinacoteca ad esempio, considerato il fatto che storicamente ed anche attualmente Molfetta è fervida nelle attività artistiche, od un expo permanente dotato di sale convegni, visto che spesso per ospitare dibattiti e convegni bisogna riparare negli auditorium ecclesiastici, (la nostra città è fuori dal circuito dei grandi convegni, ndr), o un museo per renderla più fruibile dal punto di vista turistico. Potevamo anche, visto il movimento culturale che c’è in città, far sì che diventasse sede di un conservatorio musicale così come hanno fatto a Monopoli. Poniamo altre questioni: che motivo ha di esistere una struttura a cinque stelle se non esiste un “Piano del Turismo” consolidato qua da noi? Perché cambiare la destinazione d’uso di uno storico hotel con posizione invidiabilissima sul lungomare per crearne uno ex novo in un sito che avrebbe potuto essere messo a disposizione della città? A queste ed ad altre domande vorremmo che ci rispondesse chi ha in mano le sorti di questa città, confidando certamente in futuro in quelle capacità progettuali che finora sono mancate.

Autore: Michele Mininno
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