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Ostaggi: nuovo video dall'Iraq, commozione in casa Cupertino
04 giugno 2004

BARI – 3.6.2004 Il TG5 ha trasmesso un nuovo video dell'emittente araba al-Jazira con i tre ostaggi italiani in Iraq. Una ripresa di pochi minuti, divisa in due parti, che ha squarciato il silenzio che da settimane era calato sulla vicenda di Salvatore Stefio, Umberto Cupertino e Maurizio Agliana. La ripresa risale al 31 maggio (così come affermato da Stefio nello stesso video e successivamente confermato dall'emittente al-Jazira), e mostra i tre ragazzi in abiti “occidentali”, seduti intorno ad un piccolo tavolo circolare, intenti a mangiare. “Stasera stiamo bene”, commenta Laura Albanese, cognata di Umberto Cupertino. Umberto, 35 anni, celibe, pugliese originario di Sammichele di Bari, da qualche tempo lavorava come vigilante alle dipendenze di un'azienda che opera nel settore della sicurezza. Era partito per l'Iraq senza comunicare la sua decisione, poi catturato il 12 aprile scorso da un gruppo islamico iracheno. Del nuovo filmato, i familiari di Umberto Cupertino a Sammichele hanno avuto notizia dalla Farnesina. Il responsabile dell'Unità di crisi ha infatti telefonato ai parenti di Cupertino per invitarli a vedere il filmato che sarebbe stato messo in onda di lì a poco sulla televisione italiana. “Ci hanno avvisato che stava per andare in onda il filmato, ci hanno anche detto che si vedevano che stavano mangiando e che dicevano qualcosa in italiano”. Il filmato è stato visto anche dalla mamma di Umberto, ormai estremamente provata dalla tensione per la lunga assenza del figlio. E' stato un momento di grande commozione. Anche il fratello di Umberto, Francesco Cupertino (nella foto), ha commentato in maniera abbastanza positiva il filmato, con voce molto incrinata dalla commozione: “la sensazione è che li stanno trattando bene e questo è senz'altro un fatto incoraggiante”. Un segnale di speranza, quindi, per tutte le tre famiglie che da settimane passano le giornate in continua attesa di notizie positive sui tre ragazzi. E' sempre Salvatore Stefio ad assumere, come pure aveva mostrato nel secondo, il ruolo di “portavoce” degli ostaggi. Ed è lui che, guardando verso la telecamera, lancia il suo appello: ”Diciamo al governo, al Papa, alla Chiesa cattolica e alle nostre famiglie che siamo stati trattati finora in modo eccellente e che stiamo bene. Non abbiamo problemi con gli uomini che ci tengono in questo posto”. Secondo al-Jazira, i rapitori si appellano agli italiani affinché manifestino contro le politiche del presidente americano George W. Bush (ormai imminente il suo arrivo a Roma) e del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. ”Giorno dopo giorno, diventa chiaro per gli iracheni che il vostro governo è parte delle decisioni dell'occupante statunitense e segue le decisioni del criminale Bush. E c'è notizia di una visita di Bush alla vostra terra, che crea ulteriori divergenze tra i popoli iracheno e italiano”, afferma ancora la dichiarazione citata da al Jazira. “Il vostro governo sta ignorando la sorte dei tre ostaggi italiani e le tremende conseguenze che affrontano. Il popolo italiano deve inscenare proteste che condannino il presidente Bush e il governo italiano, come messaggio contro queste politiche e questa visita”. Intanto il primo cittadino di Sammichele di Bari ha scritto di nuovo al presidente del Consiglio Berlusconi, esprimendo il suo disappunto per la mancata risposta a una precedente lettera, condivisa da una ventina di sindaci del barese, nella quale chiedeva al premier di convincere Bush a rinviare la sua visita in Italia, considerandola dannosa per la sorte degli ostaggi. Lucrezia Pagano
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