di Francesco del Rosso
Mentre nel clima politico permane “l’avviso di burrasca” (la crisi sembra un candelotto pronto ad esplodere, ma nessuno ha il coraggio di accendere la miccia), sono stati l’economia e i temi legati allo sviluppo del territorio, al centro dell’attività amministrativa in quest’estate ’99. Nei prossimi mesi saranno appaltati lavori per 11 opere (per una spesa che supera i 29 miliardi) che attendono da anni di essere ultimate e le cui realizzazioni possono dare un significativo impulso allo sviluppo economico e sociale della nostra città. Alcune opere saranno realizzate grazie a finanziamenti statali erogati dal Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica), per altre il Comune ha contratto alcuni mutui. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.
Dal Cipe oltre 11 miliardi per le “incompiute”
Sono stati assegnati definitivamente dal Cipe 11 miliardi e 268.850 milioni per il completamento di opere incompiute con il 15% di co-finanziamento comunale. Nella stessa delibera il Cipe ha fissato anche i tempi per la cantierizzazione dei lavori: entro il 31 dicembre si devono espletare le gare d’appalto, mentre entro i successivi 60 giorni si devono consegnare i lavori alle ditte assegnatarie, pena la decadenza dei finanziamenti. A tal proposito il Comune ha istituito una task-force coordinata dal Segretario generale Lentini, affinché provveda con urgenza all’espletamento delle procedure connesse all’approvazione dei progetti e all’indizione delle gare d’appalto con procedure accelerate.
I finanziamenti ottenuti consentiranno al Comune di risparmiare 11 miliardi e di non ricorrere all’indebitamento. Sarà così restituito alla città il notevole patrimonio storico-architettonico: l’Ospedale dei Crociati ospiterà il Museo Etnografico della civiltà marinara, il Torrione Passari diventerà Museo del Centro storico, il Monastero di S. Domenico conterrà la biblioteca, l’archivio storico, la pinacoteca e un auditorium polifunzionale.
Inoltre il completamento del sovrappasso di ponente collegherà via Matteo Altomare (strada che costeggia il Lazzaretto lato monte) con via Cavalieri di V.Veneto il cui prolungamento il Prg prevede l’innesto con la statale 16. Quest’opera, unitamente al sovrappasso di levante in costruzione, consentirà di percorrere l’intera città da nord-sud per linee esterne, senza attraversare la città.
Su questi finanziamenti del Cipe non è mancata la rivendicazione di paternità da parte del sen. Azzollini, attraverso il suo personale tubo catodico (Rete 7) ha tuonato rivendicando la propria esclusiva paternità. Il senatore avrà pure contribuito, ma dire: ”E’ tutto merito mio”, ci sembra eccessivo.
Appalti per 18 miliardi e 300 milioni, finanziati dal Comune
In pieno agosto, il Comune ha indetto 5 provvedimenti per la realizzazione di opere di significativo impatto sociale e ambientale. Si tratta di quattro gare d’appalto per 18 miliardi e 300 milioni e di incentivi in conto interessi per il recupero di strutture private nel Centro storico. Vediamo quali sono provvedimenti.
Impianto di stoccaggio
Asta pubblica per la realizzazione del centro di raccolta, prima lavorazione e stoccaggio dei materiali provenienti dalla raccolta differenziata. L’importo è di 5 miliardi e 500 milioni provenienti da fondi regionali per “l’emergenza rifiuti”. Si tratta di un’opera da realizzare nell’area artigianale adiacente all’Azienda Servizi Municipali che pone Molfetta, all’avanguardia nella gestione e lavorazione dei rifiuti differenziati, e importante snodo per tutto il territorio provinciale. L’impianto di stoccaggio, che servirà i Comuni di Molfetta, Andria, Barletta, Bisceglie, Corato, Minervino, Poggiorsini, Ruvo, Terlizzi, Spinazzola e Trani, smaltirà a regime circa 100 tonnellate di rifiuti al giorno, tra plastica, vetro, carta e materiali ingombranti.
Depuratore
Gara d’appalto per licitazione privata per la realizzazione dell’emissario a mare del depuratore di Molfetta. Il costo è di 3 miliardi e 850 milioni, finanziati per 3 miliardi e 80 milioni da fondi europei (Interring II) e 770 milioni con fondi comunali. Si tratta della costruzione di un tronco fognante che consentirà l’eliminazione a “cielo aperto” delle acque reflue del depuratore che spesso si riversano nei fondi orticoli adiacenti. E’ la prima parte di un’opera che prevede una condotta sottomarina, da realizzare non appena si saranno reperiti i fondi, per il deflusso delle acque reflue ad 1 km dalla costa. Ciò permetterebbe il completo recupero ambientale della costa di ponente.
Palasport 167 (spesi finora 2 miliardi)
Gara d’appalto per il completamento del “Palazzetto - Zona 167”. L’Istituto Credito Sportivo ha approvato un mutuo (tasso 1,75% a carico dello Stato e il 2,5% a carico del Comune) decennale per un importo di 6 miliardi e 100 milioni. Si prevede che entro quest’anno possano riprendere i lavori interrotti da quasi 10 anni. L’impianto avrà una capienza di 1.000 posti, con 3 piste per diverse discipline (ginnastica, basket, pallavolo, tennistavolo e arti marziali) e una sala conferenza - convegni, con la possibilità di ospitare ogni tipo d’evento (concerti e spettacoli in genere).
Piscina comunale (spesi finora 2 miliardi e 650 milioni)
Gara d’appalto per licitazione privata per il completamento delle piscine comunali, per un importo di 2 miliardi e 850 milioni. Si tratta del completamento delle opere edili e della realizzazione degli impianti tecnologici occorrenti per il funzionamento della piscina comunale, omologabile per competizioni sportive. Non potrà però ospitare competizioni olimpiche a causa delle dimensioni della piscina che sarà di 25x13. Accanto alla piscina più grande ce ne sarà una di dimensione più piccola e servirà per la scuola di nuoto. Inoltre è prevista una palestra per riscaldamento e una tribuna da 200 posti. La prima fase dei lavori si sta concludendo in questi giorni e il manufatto realizzato finora è ben visibile dalla statale 16 alle spalle della stazione di servizio Agip. L’impianto dovrebbe entrare in funzione nell’autunno del 2000.
Incentivi per il Centro storico
Banca Nazionale del Lavoro, Banca Cattolica, Banca Popolare di Bari, Banco di Napoli, Banca Commerciale, Banca Carime – Gruppo Intesa e Banca di Roma, sono gli istituti di credito che hanno espresso la disponibilità ad erogare mutui per interventi di recupero conservativo e manutenzione del patrimonio immobiliare privato nel centro storico. Contratto il mutuo, successivamente il Comune interviene con la copertura del 40% della quota in conto interessi, il tasso annuale così è ridotto tra l’1,5-2%. Fino a dicembre ’99, il Comune ha finanziato i primi 60 milioni.
Naturalmente per la serie “Tutto è opinabile” non manca chi nel commentare questi provvedimenti, ha affermato che la realizzazione di tali opere è nell’ordine delle cose, insomma, secondo costoro, normale amministrazione.
La progettualità prima di tutto. Al via il “Patto verde”
Intanto continua l’attivismo sul fronte dell’attività progettuale che sta investendo non solo l’Amministrazione comunale ma anche altri enti, banche, associazioni di imprenditori, al fine di mettere appunto progetti in favore dello sviluppo del nostro territorio. Il primo passo è stato l’approvazione del Patto territoriale “Conca barese” da parte del ministero del Tesoro, con uno stanziamento di circa 35 miliardi in favore di iniziative imprenditoriali e per la realizzazione di infrastrutture (vedi “QUINDICI” di maggio e giugno). Lo strumento del Patto ha dato via libera ai soggetti promotori per dar vita al Patto specializzato per l’agricoltura e la pesca, il così detto “Patto verde”, settori inizialmente esclusi dalla programmazione negoziata, perché in tali comparti la competenza è esclusiva dell’Unione europea. Una lacuna che rischiava di penalizzare i territori in cui tali settori sono consistenti. Di recente tale norma è stata superata consentendo la realizzazione dei “Patti verdi”, pur rimanendo il vincolo della notifica alla competente commissione europea per le questioni soggette alle disposizioni comunitarie.
A giugno il Cipe ha emanato il primo bando per i “Patti verdi”(scadenza 10 ottobre), con uno stanziamento di 350 miliardi. Anche se i tempi sono ristretti, i soggetti promotori del Patto “Conca barese” si sono subito attivati. Per l’agricoltura i progetti di investimento riguardano: miglioramento delle condizione di trasformazione e commercializzazione dei prodotti, aiuti in favore della pubblicità dei prodotti, investimenti strutturali nella produzione primaria. I comparti devono riguardare: olio di oliva, oliva da mensa, ortofrutticoli freschi e trasformati, uva da tavola, cerasicoltura, mandorleti, floricoltura, florovivaismo e vivaismo.
Per la pesca i progetti imprenditoriali riguardano: impianti di trasformazione e commercializzazione dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura, nuovi impianti e sperimentazioni in acquacoltura, attrezzature portuali.
Prusst: 168 miliardi per lo sviluppo del territorio
Oltre al “Patto verde” alcuni Comuni del nostro territorio hanno approntato un progetto territoriale denominato: Prusst. Le amministrazioni comunali di Molfetta, Bitonto, Bisceglie, Corato, Giovinazzo e Ruvo, hanno approvato il Programma di qualificazione urbana e sviluppo sostenibile del territorio (Prusst). Il piano è stato inviato al ministero dei Lavori Pubblici nei tempi previsti dal Decreto ministeriale. I Prusst, istituiti nel ’98, sono “programmi urbani complessi”, cioè sono strumenti che mirano ad innovare tecniche e modalità di intervento sulla città, ma che per loro natura interessano un’area più vasta rispetto alla singola città, con attenzione prevalente alla riqualificazione urbana, alla qualità ambientale, alle infrastrutture a rete. Per questa particolarità fanno parte dei soggetti promotori: l’Acquedotto Pugliese, il Consorzio Bonifica Terre d’Apulia, il Consorzio di Sviluppo Industriale di Bari, la Capitaneria di Molfetta, il Dipartimento di Architettura e Urbanistica del Politecnico di Bari e Lagambiente. Altra particolarità dei Prusst risiede nel fatto che i limitati fondi finanziano prima i programmi e i progetti e poi le opere. Infatti tutti i progetti dei Prusst diventano oggetto privilegiato di finanziamenti comunitari, statali e regionali. Gli obiettivi del piano sono: la realizzazione di infrastrutture a livello territoriale per promuovere e orientare occasioni di sviluppo economico con particolare attenzione alla tutela ambientale, patrimonio storico e architettonico. Altra finalità è l’insediamento di attività produttive e la promozione turistico-ricettiva, realizzando sinergie e relazioni complementari tra le varie città del territorio.
Per quanto riguarda Molfetta, il Comune ha individuato i seguenti obiettivi per una spesa di circa 78 miliardi:
- riqualificazione della fascia urbana dei cantieri navali con l’avanzamento a mare degli stessi, in conformità del P.R.G. del Porto;
- radicamento a terra del Molo di Ponente (dietro la Madonna dei Martiri) che così diverrebbe la banchina mercantile del porto. Il nuovo braccio portuale sarà collegato con le zone artigianale e Asi di Molfetta;
- riqualificazione e recupero alla balneazione e sviluppo turistico della costa tra Molfetta e Bisceglie, con la realizzazione di una condotta sottomarina di scarico delle acque reflue del depuratore;
- recupero dei beni ambientali e archeologici del Pulo con la realizzazione del Parco Tematico.
Al programma hanno aderito anche i privati, tra cui 6 proposte di operatori molfettesi con propri capitali.
Impresa/ Settore invest. /Privato / invest. totale
F.lli Pansini /cantiere navale / 2.150.000.000 / 7.376.000.000
Torre Rotonda Turismo-sport 16.620.000.000 27.700.000.000
Balestra Corrado agriturismo 800.000.000 2.000.000.000
“Le difese” cantiere nautico 3.380.000.000 3.380.000.000
Pasquale Marrone Ind. Idromeccanica 800.000.000 1.600.000.000
Giem srl grande distribuzione 14.000.000.000 14.000.000.000
E per finire sono da sottolineare i progetti presentati dal Consorzio Asi e dall’Acquedotto Pugliese, per la realizzazione di reti idriche e fognanti, nonché le urbanizzazione di tutta la zona produttiva di ponente per un importo di circa 43 miliardi.
Complessivamente il Prusst prevede un investimento complessivo di 168 miliardi. Come si vede si tratta di un piano consistente anche se bisogna essere chiari e non alimentare facili illusioni, perché si prevede che sarà finanziato un solo Prusst per regione e per la sola Puglia sono stati presentati 6 progetti.
Misura 5.3, bocciato il piano di Molfetta: persi 20 miliardi
E’ il caso di dire: “Non tutte le ciambelle riescono col buco”, soprattutto quando il “fornaio ci mette le mani”.
Il Piano integrato di sviluppo che vede coinvolti il Comune, i consorzi “Città Impresa “ e “Puglia”, l’Università e Tecnopolis, che concorreva per il bando regionale denominato “Misura 5.3”, per un finanziamento di circa 20 miliardi su un investimento totale di 41 miliardi, è stato bocciato. La competente commissione regionale non è neanche entrata nel merito del piano, ritenuto inammissibile perché presentato dal Comune di Molfetta e non da un consorzio privato o pubblico-privato. Una motivazione che il sindaco Minervini non ha per niente digerito: “Su questo aspetto il bando regionale si presentava poco chiaro e ambiguo. A farne le spese sono stati in molti tra cui i Comuni di Andria, Molfetta e Ruvo. Comunque il piano resta valido e lo ripresenteremo alla prossima occasione”.
In effetti la bocciatura della Regione appare quanto meno forzata perché sul bando, in merito ai soggetti che possono presentare i progetti, si legge testualmente “Enti locali o altri soggetti”. Ci sono quindi tutti i termini per un ricorso al Tar, una eventualità che si sta valutando perché alcuni di coloro che hanno lavorato nell’approntare il piano (Comune, Tecnopolis, Università e imprenditori) non ci stanno a fare la figura dei pivelli.
Nonostante questa delusione l’assessore al Patrimonio, Nino Sallustio, è fiducioso:” Siamo alla vigilia Agenda 2000, il programma di aiuti comunitari per il periodo 2000-2006, che per la sola Puglia ammontano a non meno di 15mila miliardi, quindi in questo momento è importante mettere in campo tutta la capacità progettuale possibile, per essere pronti a raccogliere ogni opportunità”. Speriamo bene.