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Operazione della Guardia Costiera di Molfetta: sequestrati 17 kg di datteri di mare
19 aprile 2020

MOLFETTA - Posti sotto sequestro penale, questa mattina, 17,1 kg di datteri di mare, nome scientifico Lithophaga lithophaga, pescati di frodo poche ore prima lungo il litorale a nord di Molfetta.

L’operazione è stata condotta dai militari della Capitaneria di porto – Guardia Costiera di Molfetta, con il coordinamento del 6° Centro di Controllo Area pesca della Direzione Marittima di Bari, che sono intervenuti dopo approfondite verifiche, riuscendo a cogliere sul fatto i soggetti in possesso del prodotto proibito, che erano stati monitorati già durante l’attività di pesca e si stavano ormai allontanando con un’autovettura, intercettata in tempo dai militari appena prima di uscire dal porto.

I datteri di mare appartengono ad una specie protetta ai sensi della direttiva Habitat 92/42/CEE (attuata dall’Italia con DPR n.357/1997), in quanto si tratta di molluschi che scavano la propria tana perforando le rocce sul fondale marino, impiegando però tempi lunghissimi, decine di anni per raggiungere la lunghezza anche solo di pochi centimetri, da cui la vulnerabilità e quindi l’esigenza di tutelarne gli esemplari.

Inoltre, la pesca dei datteri di mare, che è vietata dalla legge e prevista come reato, come pure lo sbarco, la detenzione ed il commercio, comporta la fratturazione della roccia per poter estrarre il mollusco dal suo alloggiamento, e questa pratica provoca la distruzione dell’habitat e di tutto l’ecosistema marino costituito dal fondo roccioso, con perdita irrimediabile di biodiversità.

Per assicurarsi il prodotto, che è probabile avrebbe fruttato alla pesca illegale una cifra ragguardevole, è stata utilizzata una pesante mazzetta e pinze di metallo per estrarre ogni mollusco dalla roccia, arrivando a deturpare verosimilmente diversi metri quadrati di fondale. 

I militari hanno posto sotto sequestro anche l’attrezzatura servita a compiere il reato, tra cui una bombola per immersione subacquea, mazzetta e pinze, mentre i soggetti autori dell’illecito vengono deferiti all’Autorità Giudiziaria per aver violato il combinato disposto del Regolamento comunitario che disciplina la pesca nel Mar Mediterraneo (Reg CE 1967 del 2006, art.8) e della Legge nazionale sulla pesca marittima (Decreto legislativo 4 del 2012, art.7), che prevede l’arresto da due mesi a due anni o l’ammenda da 2000 a 12000 euro. Tra l’altro, è stato contestato anche l’illecito amministrativo per la violazione delle misure per il contenimento dell’emergenza da Covid-19.

I datteri di mare sequestrati, frutto di un inutile scempio, sono stati subito distrutti e rigettati in mare ai sensi di legge dai militari della Capitaneria di porto – Guardia Costiera di Molfetta, le cui attività di controllo lungo il litorale, a tutela dell’ambiente marino e costiero e lungo la filiera della pesca marittima, continueranno anche nei prossimi giorni.

Resta l’appello a non richiedere e a non consumare per nessun motivo questo prodotto, la cui protezione risponde a comprensibili ed importanti esigenze di salvaguardia ambientale, non solo della singola specie protetta, ma anche dell’intero ecosistema che la ospita.

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