Omicidio Bufi, Bindi dall'ospedale al carcere
MOLFETTA - 12.11.2001
Altra puntata del giallo che sta appassionando i molfettesi. Torna nel supercarcere di Trani Marino Domenico Bindi, il 54enne ex professore di educazione fisica, accusato dell’omicidio di Anna Maria Bufi di 23 anni (nella foto). Il Gip del Tribunale di Trani, Michele Nardi ha accolto la richiesta del sostituto procuratore Francesco Bretone, che dopo due archiviazioni precedenti, ha riaperto il caso dopo 9 anni. Bindi dovrà lasciare l’ospedale di Bisceglie per tornare dietro le sbarre: qui resterà per altri 60 giorni dopo il 24 novembre, data fissata dal Tribunale della Libertà per la sua scarcerazione. Secondo il Pm sono necessari altri atti d’inchiesta e il rilascio di Bindi potrebbe comportare il pericolo di inquinamento delle prove. Secondo i sanitari le condizioni fisiche del presunto assassino sarebbero migliorate e potrebbe riprendere la detenzione in carcere già da domani mattina. Sempre domani si svolgerà a Trani il secondo incidente probatorio con l’ascolto di cinque testimoni, tra i quali anche l’ex moglie del professore. Infine, nei prossimi giorni dovrebbe concludersi la perizia sulla vettura del Bindi (una Renault 21 Nevada), per accertare, tramite il "Luminol", una sostanza che permette di accertare eventuali tracce di sangue della Bufi, anche dopo molti anni. I periti stanno procedendo con molta cautela, perché se le tracce di sangue venissero trovate, la posizione di Bindi diventerebbe molto critica. Secondo l’accusa, infatti, la ragazza fu uccisa altrove (forse in una villa) e portata successivamente in auto sulla SS16 bis, dove fu trovato il cadavere.