Ok dell'UE all'indicazione dell'origine delle olive sulle bottiglie di olio
Valla e Damascelli insistono: “L'etichetta trasparente è una conquista, ma servono ulteriori aiuti per la nostra agricoltura"
BITONTO - “Il ministro Zaia ha recepito, sino ad ora, diverse nostre proposte e ci soddisfa l'approvazione definitiva che l'Unione Europea ha dato all'obbligatorietà dell'indicazione dell'origine delle olive sulle etichette delle confezioni di olio extravergine”. Non nascondono la personale soddisfazione Raffaele Valla e Domenico Damascelli, rispettivamente Sindaco e Assessore all'agricoltura del Comune di Bitonto, per il successo dell'iniziativa italiana che è riuscita ad imporre una misura a tutela della tipicità e della qualità dell'olio extra vergine di oliva made in Terra di Bari.
Una battaglia di civiltà, avviata proprio a Bitonto lo scorso novembre in piena crisi olivicola, quando Valla e Damascelli hanno chiamato a raccolta agricoltori, vertici provinciali e regionali delle organizzazioni professionali di categoria e sindaci dei Comuni olivicoli di tutta la provincia di Bari per un fronte comune in difesa di un prodotto strategico per l'economia locale del territorio.
“L'ottimo risultato è il frutto di un'intensa battaglia avviata dall'Amministrazione comunale di Bitonto, che ha chiamato a raccolta tutta la provincia di Bari per difendere un settore economico di vitale importanza per le economie locali” commenta il sindaco Valla.
“Lo scorso 19 gennaio il ministro Zaia ha ulteriormente insistito con la Commissaria Europea per l'Agricoltura sull'inserimento dell'olio tra le derrate alimentari che possono essere ritirate dal mercato e distribuite alle popolazioni indigenti della comunità europea. La Commissaria ha condiviso la nostra richiesta, avanzata dal Ministro italiano, ed ora si attende la decisione dell'organo deputato a deliberare su tale proposta, il Consiglio dei Ministri europei” riferiscono Valla e Damascelli.
Dopo il lungo e faticoso cammino culminato con l'incontro del 27 novembre al Dicastero per le Politiche Agricole con il Ministro, a partire dal 1° dicembre è partito un piano di operazioni di controllo nel settore oleario che ha visto impegnati l'Ispettorato Controllo Qualità del Ministero, il Corpo Forestale dello Stato, i Nac, il Comando Carabinieri Politiche Agricole, la Polizia di Stato, il Comando Carabinieri per la tutela della salute, l'Agenzia delle Dogane e il Comando Generale delle Capitanerie di Porto con migliaia di sopralluoghi effettuati ed ancora in corso in tutto il territorio nazionale e il sequestro di oltre mille di quintali di olio contraffatto detenuto da 13 operatori tra Puglia, Campania, Sicilia, Toscana, Umbria, Lazio e Calabria. Si tratta di olio di semi colorato e pronto per essere commercializzato come extra vergine di oliva e di olio sofisticato proveniente dalla Spagna. Inoltre, sono stati circa 50, sino ad ora, gli illeciti amministrativi e 5 le notizie di reato inoltrate.
“Le infinite riunioni, gli incontri, i tavoli di lavoro tenutisi a Palazzo di Città più volte nello stesso giorno e per tutti i giorni, le diverse trasferte con i pullman degli agricoltori alla volta di Bari, due incontri istituzionali a Roma, il 25 novembre presso la Commissione Agricoltura del Senato e il 27 con il ministro, la grande mobilitazione, voluta e promossa dall'Amministrazione Comunale di Bitonto, con oltre 10mila olivicoltori, che hanno manifestato pacificamente e civilmente a Bitonto, sta sortendo i suoi primi effetti -dichiara Damascelli che non nasconde gioia, ma che, nel contempo, invita alla cautela- ma dobbiamo continuare ad essere vigili perché c'è ancora molto da fare”
Dopo questo successo, che tradotto in termini pratici, significa stop alle frodi e alla insulsa pratica della miscela di oli di diversa provenienza commercializzati con etichette non fedeli all'origine delle olive, l'attenzione resta alta per le altre questioni ancora aperte per un reale sostegno ad un settore in forte sofferenza.
L'olivicoltura bitontina e di tutta l'area barese necessita di risposte certe anche su altri fronti –sentenzia Damascelli. A Zaia ricordiamo che siamo in attesa di un provvedimento decisivo per l'alleggerimento del costo degli oneri sociali in agricoltura. Gli operatori del comparto attendono segnali positivi.
“Il costo degli oneri sociali in agricoltura fino al 2005 era tra i più alti d'Europa e, quindi, gli agricoltori italiani pagavano molto di più dei colleghi spagnoli e di altri Paesi –spiega il vicesindaco di Bitonto. Ad inizio 2006, il Governo, con il ministro Alemanno, emanò un provvedimento, con scadenza 31 dicembre 2008 a causa di problemi di finanza statale, che abbatteva del 40% circa i costi, riducendoli alla media delle tariffe pagate in Europa. A fine 2008 l'attuale Governo ha prorogato gli effetti di tale provvedimento al 31 marzo 2009. Adesso serve una decisione definitiva, che stabilisca per sempre il costo degli oneri previdenziali di contribuzione pari a quello pagato mediamente dagli agricoltori europei. In caso contrario i nostri olivicoltori rischiano di non farcela”.
“Abbiamo sostenuto con la mente e con il cuore gli agricoltori e continueremo a farlo, sempre -continua l'assessore all'agricoltura. Siamo al loro fianco e vivremo con loro ansie e gioie. L'auspicio è che tutto ciò si traduca in una reale svolta nel comparto agricolo, con definitive inversioni di tendenza, che portino gli agricoltori a lavorare serenamente con una giusta remunerazione alla loro faticosa professione”, conclude Damascelli.