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Nuovo provvedimento di interdizione per il ten. Zaza Prosegue l'inchiesta iniziata mesi fa sulla Polizia Municipale
02 giugno 2006

MOLFETTA - Ancora guai per il tenente della Polizia Municipale Vincenzo Zaza, colpito da un ulteriore provvedimento d'interdizione nell'ambito dell'inchiesta portata avanti della Procura di Trani, provvedimento emesso su disposizione del Gip, Francesco Zecchillo, in base alla richiesta del pubblico ministero Giuseppe Maralfa. Quest'ultimo contesta a Zaza di non aver versato oltre 730mila euro, come era suo dovere fare, alla tesoreria comunale, incasso delle multe fatte dalla Polizia Municipale. Per il Pm, il tenente Zaza, che era il responsabile della riscossione delle sanzioni amministrative della Polizia Municipale, avrebbe permesso che ci fossero diminuzioni delle somme entrate in cassa con le contravvenzioni e avrebbe tenuta una gestione del denaro a dir poco approssimativa. Ricordiamo che lo stesso Zaza era stato già soggetto ad un provvedimento d'interdizione, giuntogli nel novembre scorso, ad opera del Gip del Tribunale di Trani, Michele Nardi, che allora fece riferimento anche a «coperture all'interno delle istituzioni comunali». I fatti cui fa riferimento per il nuovo provvedimento di interdizione vanno dal 1998 al 2005, anni in cui grazie al disordine contabile ed amministrativo che contraddistingueva la gestione interna alla Polizia Municipale cittadina, il tenente Zaza, secondo quanto ricostruito dalle indagini condotte dalla Digos, avrebbe curato l'entrata e l'uscita del denaro pubblico in maniera disinvolta e tale da danneggiare la cosa pubblica. Va avanti, quindi, un'inchiesta scottante, ad opera della Digos della Questura di Bari, che al momento in cui venne alla luce portò a registrare fra gli indagati molte persone, fra cui appunto Vincenzo Zaza e ad anche colui che è stato assessore alla Polizia Municipale e presidente del consiglio comunale, Pino Amato.
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