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Nuovo concerto dell'orchestra sinfonica della Provincia di Bari
16 marzo 2006

BARI – 16.3.2006 Prosegue la stagione 2006 dell'Orchestra Sinfonica della Provincia di Bari che domani venerdì 17 marzo sarà in concerto a Terlizzi alle ore 20 nella Chiesa S. Maria La Nova dove eseguirà noti brani di Nino Rota, Giacomo Puccini, Francesco Cilea e Vincenzo Bellini sotto la direzione del maestro Nicola Scardicchio e con l'esibizione dei solisti Annalisa Carbonara (soprano) e Donato Tota (tenore). La serata si apre con una fantasia di musiche cinematografiche di Nino Rota arrangiate dal maestro Nicola Scardicchio. Barese, apprezzato docente del Conservatorio "N. Piccinni", ma soprattutto allievo prediletto di Nino Rota, Scardicchio è un compositore che, dal proprio maestro, ha appreso ed assimilato il gusto per la melodia, per una musica che sappia essere personale, ma al contempo comunicativa e priva di inutili involuzioni. Nella sua intensa attività, si è più volte dedicato alla revisione e al riarrangiamento di alcune composizioni di Rota: ha curato una revisione della partitura di “Napoli milionaria” per un balletto del San Carlo di Napoli. Sempre a lui, inoltre, è stata affidata la revisione delle partiture di Rota recentemente incise da Riccardo Muti. Per il concerto con l'Orchestra Sinfonica della Provincia, Scardicchio ha realizzato una sorta di suite, riarrangiando famosissime colonne sonore scritte da Rota per “La dolce vita” e “Amarcord” di Federico Fellini, per “Rocco e i suoi fratelli” e “Il Gattopardo” di Luchino Visconti e per “Il Padrino” di Francis Ford Coppola. Il concerto proseguirà con il noto brano “Nessun dorma” tratto da Turandot di Giacomo Puccini (1858 – 1924). Dramma lirico in tre atti e cinque quadri su libretto di Giuseppe Adani e Renato Simoni tratto dalla fiaba teatrale di Carlo Gozzi, “Turandot” ebbe la sua prima rappresentazione teatrale il 26 aprile del 1926, due anni dopo la scomparsa del suo autore. Cavallo di battaglia di ogni tenore che si rispetti, “Nessun dorma” è tratta dal primo quadro del terzo atto dell'opera ed è l'aria con la quale il principe Calaf attende che trascorra la notte durante la quale la principessa Turandot dovrà cercare di scoprirne l'identità. Sempre di Puccini sarà la volta di “Mi chiamano Mimì”, “O soave fanciulla” da La Bohème. Scene liriche in quattro quadri su libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa, “La Bohème” debuttò al teatro Regio di Torino il 1° febbraio del 1896. Le due arie sono tratte dal primo atto dell'opera e praticamente suggellano l'innamoramento tra Rodolfo e Mimì dopo il loro incontro nella gelida soffitta parigina. L'ultimo brano di Puccini è “Recondita armonia” tratto da “Tosca”. Melodramma in tre atti su libretto di Illica e Giacosa tratto dal dramma di Sardou, Tosca debuttò il 14 gennaio del 1900 al teatro Costanzi di Roma. Storia di un amore impossibile e disperato, “Tosca” è impreziosita da alcune arie ormai celeberrime come la ispirata “Recondita armonia”, che Puccini affidò, nel primo atto dell'opera, al personaggio del pittore Mario Cavaradossi. L'Orchestra eseguirà anche: “Casta Diva” da Norma di Vincenzo Bellini (1801 – 1835). Tragedia lirica in due atti su libretto di Felice Romani, “Norma” debuttò il 26 dicembre del 1831 alla Scala di Milano. “Casta Diva”, certo la sua aria più nota, è tratta dal primo atto ed è l'ispirata preghiera alla luna intonata dalla sacerdotessa dei galli. La serata si concluderà con “Io son l'umile ancella” da Adriana Lecouvreur di Francesco Cilea (1866 – 1950). Opera in quattro atti su libretto di Arturo Colautti dalla commedia di Eugéne Scribe e Ernest-Wilfrid Legouvé, “Adriana Lecouvreur” debuttò il 6 novembre del 1902 al Teatro Lirico di Milano. “Io son l'umile ancella” è l'aria con la quale nel primo atto viene introdotto il personaggio della protagonista, appunto Adriana, primadonna della Comédie Française, che al suo apparire si schermisce, fra l'ammirazione degli uomini e l'invidia delle altre colleghe attrici.
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