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Nuova Molfetta, salvezza raggiunta: ultime gare crescita di gioco e prestazioni
15 maggio 2012

È stato un campionato incredibile per la Nuova Molfetta, che ha giocato per non retrocedere. Mai come in questa stagione, la fatidica soglia dei 40 punti non è stata sufficiente per raggiungere la tanto agognata tranquillità. La Nuova Molfetta ha avuto i suoi meriti. La società ha indovinato tutte le scelte fatte in questa complicatissima stagione, riuscendo a lottare sempre. Molfetta voleva vincere per allungare il margine di vantaggio sulle pericolanti e avvicinare la tanto sospirata salvezza e, con fatica, generosità e tanta grinta, alla fine ce l’ha fatta. La rete vittoria che ne ha legittimato la prestazione è arrivata grazie al bomber Giuseppe Murolo. Un vero e proprio segno del destino, se la rete salvezza sia giunta dal miglior marcatore della stagione e uno dei migliori dell’intero torneo, oltre che essere uno dei punti fermi del progetto tecnico del presidente Saverio Bufi. La compagine molfettese in quest’ultima fase di stagione è stata molto compatta, come hanno testimoniato le belle prestazioni condite da risultati estremamente fondamentali ai fini della classifica. Bisogna, però, ricordare che questo progetto era nato intorno alla formazione e, soprattutto, alla crescita degli under 18 che, grazie alla preziosa collaborazione dei tecnici della Ruvese, sta iniziando a dare i primi frutti con giovani di valore, tecnico e umano, portati in pianta stabile con i big. Come ben noto, nel mondo del calcio i numeri fanno piacere, anche se non sempre sono testimonianza, nel bene e nel male, di come si lavora. Ciò che interessa di più è vedere come la compagine molfettese in queste ultime partite abbia evidenziato una crescita oggettiva, per quello che riguarda prestazioni, gioco, solidità. Questo è il dato più importante. Certo, sono arrivati i risultati e questo ha giovato a tutti, all’ambiente e al tecnico che analizza partita dopo partita tutti i passi in avanti della squadra. Non possiamo ancora dire se questa squadra abbia fatto un passo in avanti per la prossima stagione, ma i risultati ora sono positivi. Ci sono delle caratteristiche del calcio non allenabili, che partono dal cuore. È evidente che in questo gruppo tutti erano uniti verso un unico obiettivo: la tanto sperata salvezza.

Autore: Andrea Saverio Teofrasto
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