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Norme più restrittive per l'esposizione di merce sui marciapiedi Cambia la “disciplina per l'occupazione temporanea di suolo pubblico”
16 dicembre 2006

MOLFETTA - Sembra quasi una risposta alla conferenza stampa del Liberatorio politico di ieri la decisione resa nota da un manifesto comunale a firma del dirigente del settore Commercio, Vincenzo de Michele, di modificare il regolamento secondo il quale è concesso ai commercianti a posto fisso di generi alimentari, compresi gli ortofrutticoli, di esporre la merce fuori dai loro negozi. A voler essere precisi la proposta avanzata da Matteo d'Ingeo e dal suo movimento politico riguarda gli ambulanti, ma durante la conferenza stampa s'è parlato anche dell'invasione di strade e marciapiedi da parte di fruttivendoli soprattutto, che pure un loro negozio ce l'hanno, con un'usanza tutta molfettese assai difficile da sradicare e di cui forniamo una testimonianza nella foto. Nella conferenza stampa s'è invocato il rispetto delle regole, di quelle che ci sono già e che spesso stanno lì sulla carta e che in pochi prendono in considerazione. Ora queste regole vengono modificate in senso restrittivo per i fruttivendoli molfettesi, che, dal prossimo 2 gennaio, potranno esporre i prodotti in vendita solo per mezzo metro in profondità e quattro metri in lunghezza. Per evitare intralci al passaggio dei pedoni gli scaffali vanno disposti parallelamente al ciglio del marciapiede. Quando questo non c'è o è inferiore ad un metro e mezzo niente occupazione di suolo pubblico e quindi niente merce fuori del negozio. Tutte le strutture devono scomparire a negozio chiuso. Il nuovo regolamento prevede anche che i mezzi materiali per l'esposizione della merce siano di materiale atossico, naturalmente nel rispetto dell'igiene, rispetto che impone anche che siano sopraelevati dal suolo sempre di mezzo metro e non superino in altezza il metro e mezzo. Queste le regole. La “disciplina per l'occupazione temporanea di suolo pubblico” appena emanata prevede anche pene per chi trasgredisce: 500 euro alla prima violazione; 1.000 euro in caso di reiterazione ed anche la sanzione accessoria della sospensione dell'autorizzazione all'esercizio dell'attività commerciale, da un minimo di dieci ad un massimo di venti giorni Dal 2 gennaio, quindi, molti, per non dire la maggior parte dei commercianti molfettesi di prodotti alimentari e, visto quel che accade, soprattutto quelli di frutta e verdura, dovranno cambiare le loro abitudini. Il punto è: queste regole saranno fatte rispettare, cosa cambierà nel controllo rispetto a quello che è accaduto fino ad ora?
Autore: Lella Salvemini
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