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“Non restiamo a guardare”, Cin Cin Bar Molfetta: nuovamente insieme per l’emergenza in Emilia Romagna
31 maggio 2023

MOLFETTA - L’alluvione che, nei giorni scorsi, ha interessato una vasta area dell’Emilia Romagna si è abbattuta con forza prepotente nelle zone del ravennate e del forlivese. L’esondazione di fiumi e torrenti ha provocato l’allagamento di comuni che, ancora per molto tempo, dovranno fare la conta dei danni ad abitazioni, aziende e infrastrutture.

Molti paesi del territorio, che si estende dall’appennino tosco – romagnolo alla riviera adriatica sono stati, per giorni, privati di luce, acqua potabile, servizi, cibo.

Alcuni Comuni hanno dovuto ricorrere al supporto dell’Esercito e della Protezione Civile, non soltanto per le operazioni di salvataggio ma anche, e soprattutto, per il ripristino, seppure parziale, dei collegamenti e per l’approvvigionamento di cibo e beni di prima necessità.

Ma gli allagamenti non sono stati l’unica conseguenza della copiosa pioggia che si è abbattuta sul territorio romagnolo. Anche frane e smottamenti hanno minato la stabilità di un territorio già assai fragile.

E tra i Comuni più colpiti c’è Tredozio, in provincia di Forlì – Cesena, poco più di 1000 anime che abitano un borgo incastonato nel cuore verde del Parco nazionale delle Foreste Casentinesi: poche case dai tetti spioventi e dalle tipiche facciate colorate, una piazza, il vialone che ritempra l’anima e allevia la calura nelle giornate estive e un torrente, il Tramazzo, che nasce a quasi 1000 metri d’altezza nei pressi dell’omonimo colle. Poco più di un rivolo d’acqua nella stagione calda che, tuttavia, si è trasformato in un fiume in piena solo qualche giorno fa. E se è vero che gli argini dal fiume, seppure a fatica, hanno retto, diversa sorte è toccata alle strade che collegano il centro abitato ai comuni viciniori e alle frazioni. Innumerevoli frane, alcune delle quali arrestatesi proprio a ridosso delle abitazioni, hanno isolato Tredozio costringendo la popolazione residente a dover fare a meno di cibo, servizi e comunicazioni.

Attualmente, il piccolo centro dell’appennino non è più isolato, la provinciale che lo collega alla vicina Modigliana è stata parzialmente bonificata dai detriti, dalla vegetazione e dal terreno venuto giù dalle colline ma la conta dei danni non sarà facile e, soprattutto, non sarà breve. La situazione rimane critica perché molte strade di collegamento sono ancora occluse o solo parzialmente percorribili.

I tredoziesi si sono rimboccati le maniche fin da subito. La Sindaca Simona Vietina ha aperto, nelle ultime ore, un conto corrente intestato al Comune e dedicato all’emergenza e mediante il quale è possibile aiutare la popolazione e la stessa amministrazione comunale nel compito, apparentemente lungo e complesso, di mitigare i danni e ricostruire quanto distrutto dagli smottamenti e dalle frane.

Assistendo a questa tragedia ci siamo guardati negli occhi – noi che avevamo già organizzato una raccolta fondi in occasione del terremoto che colpì l’Emilia – Romagna nel 2012 – ed abbiamo deciso di dare una mano a quelle popolazioni nuovamente colpite nel vivo, mettendoci immediatamente in contatto con la sindaca di Tredozio, dott. ssa Simona Vietina, con la quale abbiamo avviato un canale diretto.

Il comitato “Non restiamo a guardare”… insieme ad altri amici, commercianti, imprenditori e persone farà di tutto per offrire un contributo concreto ai nostri amici che stanno vivendo una tragedia.

Le donazioni potranno essere effettuate direttamente presso il Cin Cin Bar che al termine della raccolta fondi devolverà l’intero ricavato con un bonifico in favore del Comune di Tredozio, come da indicazione del primo cittadino della piccola comunità forlivese.

Gli organizzatori ringraziano di cuore quanti ci saranno accanto in questa gara di solidarietà.

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