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“Non affittate la vostra coscienza agli altri” INEDITO – Dialogo sulla pace fra don Tonino e uno studente
15 aprile 2003

Altamura 25.3.1991. Al termine di un incontro con gli studenti, un giovane chiede: “Sappiamo molto bene da che parte sta a proposito della guerra del Golfo Persico. In questa battaglia per il no, lei si considera un disfattista oppure si considera un grande patriota?” Ecco la risposta inedita di don Tonino: Quando è iniziata la guerra, io ho detto semplicemente una cosa che mi è parsa molto evangelica. Ho detto: “no alla guerra”. Perché la guerra è sempre una soluzione violenta delle cose. L'altra sera è stato a Molfetta - ed io ho parlato con lui - il Patriarca di Baghdad, il quale ci ha rivelato che sono morte oltre mezzo milione di persone nell'Iraq altro che i 30.000 civili che ci hanno detto alla televisione o sulla stampa. Altro che i 150/170.000 soldati. Sono morte oltre 500.000 persone. Del resto se ci sono state 170.000 incursioni aeree c'è da pensare che anche ad aver ammazzato una sola persona, in una incursione… fate voi il conto! Ma non è il numero delle persone uccise che conta. E' proprio il principio che la soluzione violenta dei conflitti non apporta nessun cambio e non dà nessun contributo alla pace. Voi sapete che io ho difeso la posizione dell'obiezione di coscienza. Cioè ho detto una cosa molto semplice: le scelte decisive, le scelte radicali devono avvenire sempre nel tempio della propria coscienza. E ho portato questo esempio. Se un pilota che sta su di un B 52 e sta per andare a sganciare su una città un mare di bombe chiede a me che cosa deve fare, io che cosa gli rispondo? Gli dico: “Ascolta la tua coscienza”. E se quello replica: “All'interno della mia coscienza c'è un contrasto tra una legge umana - la legge dei miei superiori che mi dice: vai a gettare le bombe su quella città - e una legge di umanità più profonda - la legge del Vangelo che mi dice: “Tu non uccidere” -, io gli dico: “Allora scendi dall'aereo, non andare”. Attenzione! Non affittate la vostra coscienza agli altri! Non regalatela impunemente agli altri! All'interno della vostra coscienza deve avvenire la sintesi tra la vostra libertà e il comando che vi viene dal di fuori. I comandi che vi vengono dallo Stato devono essere ascoltati. E voi dovete obbedire alle leggi. Dobbiamo obbedire alle leggi. Però quando c'è qualche comando, che viene dallo Stato, che è in netto contrasto con una legge superiore, noi dobbiamo dare ascolto a questa legge superiore. Se avvertiamo questo dramma interno. Se non lo avvertiamo, pazienza. Ma se lo avvertiamo, dobbiamo dare ascolto a questa legge che risuona dentro di noi. Questo non è disfattismo e non è neppure diserzione. Ma obiezione di coscienza. Che è tutt'altra cosa. Don Tonino
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