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Natale a secco per alcune famiglie di Molfetta: denuncia di un lettore a “Quindici”
29 dicembre 2017

MOLFETTA - Natale a secco per alcune famiglie di Molfetta. Accade soprattutto nella parte alta della città. Lo denuncia un lettore a “Quindici”: «Buonasera direttore, abito nella parte alta di Molfetta. Siamo da giorni senza fino alle 12 circa ma in questi giorni, strano, l'acqua è praticamente zero bar... alla faccia dei 0.5 promessi e non si può stare a Natale e Capodanno a secco.

I carabinieri dicono che non possono fare nulla, i vigili dicono che bisogna rassegnarsi, l'acquedotto non è pervenuto (il responsabile è in ferie, beato lui).

Cosa si fa in questi casi?  Purtroppo non ho amici "al Comune" che ti sistemano tutto con la telefonata. Grazie».

Questa la denuncia del lettore di “Quindici”. Siccome non crediamo che occorra avere l’amico al Comune per sistemare tutto, riteniamo che l’intervento pubblico in questi casi debba essere doveroso. Il direttore di un giornale non è un amministratore, ma può fare da megafono ai bisogni dei cittadini e non è un caso che si rivolgano a noi, quando le istituzioni tacciono. E questo avviene dall’emergenza casa, all’emergenza acqua.

Allora ci chiediamo e chiediamo se sia possibile oggi alle soglie del 2018 che alcune famiglie debbano rivolgersi ai carabinieri per avere l’acqua? Certamente l’Arma non può fare nulla, ma il fatto di averla chiamata, è significativo dello stato di disperazione di chi non sa più a chi rivolgersi. Così chiama i carabinieri e i giornalisti.

E’ grave, invece, la risposta dei vigili urbani che ti dicono che «bisogna rassegnarsi». Che dire poi del responsabile dell’Acquedotto pugliese che è in ferie? Nessuno lo sostituisce?

Sono domande legittime che “Quindici” pone per sollecitare risposte da parte delle istituzioni. Compito dei giornalisti è proprio quello di fare domande (anche scomode se questo non piace al Palazzo, che preferisce i comizi alle conferenze stampa), non di pubblicare comunicati stampa asettici o elogiativi dell’amministrazione comunale. La gente non vuole i proclami del sindaco Tommaso Minervini, per dire che lui è più bravo degli altri. Vuole un'amministrazione efficiente a cominciare dalla pulizia delle strade e dall'efficienza del personale comunale (a quando la famosa riorganizzazione, promessa in campagna elettorale?). Non vorremmo pensare che i telefoni degli uffici comunali non funzionino per evitare il... disturbo.

Siccome “Quindici” resta fedele al suo motto “Quello che gli altri non dicono”, ci piacerebbe avere delle risposte, o meglio i cittadini, l’opinione pubblica che rappresentiamo, sollecita risposte a problemi reali e vitali come quello dell’acqua.

Meno casette in Canadà e “Molfetta in allegrezza” (in questo caso c’è poco da stare in… allegrezza) e più interventi concreti, troverebbero soluzioni concrete ai bisogni dei cittadini.

Questo vuol dire amministrare, non servono parole o comizi, ma fatti e atti concreti. E ci auguriamo che anche l’opposizione si attivi su questo fronte, come si è attivata su quello della rovinosa caduta del leone della facciata del Duomo, sulla quale resta un assordante silenzio, soprattutto da parte della Soprintendenza ai Beni culturali, che pilatescamente attribuisce il disastro ad un’improbabile effetto del terremoto sul Gargano (e su questo “Quindici” propone un ampio approfondimento sulla rivista mensile in edicola).

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