Recupero Password
Molfetta, vent'anni di Consulta femminile: convegno 20-21 maggio
17 maggio 2011

MOLFETTA - Vent’anni di Consulta Femminile, dal 1991 al 2011, festeggiati con il convegno «Il cammino delle donne continua … Immagini, Emozioni, Ruoli». Numerose sono state le battaglie della Consulta a Molfetta, in particolare la vicenda della mancanza di rappresentanti femminili nella Giunta del Comune di Molfetta nel 2008 dopo la formazione della nuova giunta Azzollini, in violazione dello Statuto comunale (il TAR Puglia di Bari aveva riconosciuto la validità delle motivazioni del ricorso).

Venerdì 20 aprile il convegno «Le donne: tra principi formali e diritti sostanziali» sarà aperto dal sindaco Antonio Azzollini e dal presidente Maddalena Altomare (ore 17, sala stampa di palazzo Giovine). Interverranno il magistrato Maria Teresa GiancasproLuisa Giorgio, docente e componente del Comitato Pari Opportunità dell’Università di Bari. prevista la presenza dei sindaci che hanno accompagnato il cammino delal Consulta Femminile, Vincenzo de Cosmo, Annalisa Altomare, Guglielmo Minervini a Tommaso Minervini. Ospite dell’incontro, l’attrice Carmela Vincenti.

Le letture a cura dell'attrice e regista Matilde Bonaccia apriranno l’incontro di sabato 21 maggio nella Sala Finocchiaro (ore 17). Interverranno Paola Laforgia, presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Puglia, Angelo Morea, docente di filosofia, Magda Terrevoli, presidente del Comitato Pari Opportunità della Regione Puglia, e Elvira Zaccagnino, direttrice delle Edizioni La Meridiana.

Previste le testimonianze di Ada Costa, artista, Maddalena de Virgilio, ricercatrice Cnr, del tenente di Vascello Carmen Giacoppo, comandante della Capitaneria di Porto di Monopoli, di Ais Betty Mezzina, sommelier relatrice, e della cantautrice Erica Mou.     

Autore: Adelaide Altamura
Nominativo  
Email  
Messaggio  
Non verranno pubblicati commenti che:
  • Contengono offese di qualunque tipo
  • Sono contrari alle norme imperative dell’ordine pubblico e del buon costume
  • Contengono affermazioni non provate e/o non provabili e pertanto inattendibili
  • Contengono messaggi non pertinenti all’articolo al quale si riferiscono
  • Contengono messaggi pubblicitari
""

Malgrado la crescita dei movimenti femminili, le donne sono ancora poco rappresentate ai livelli ai quali si prendono le decisioni. In nessuna nazione al mondo esiste a livello legislativo un vero equilibrio tra i due sessi: ci sono ancora paesi in cui il diritto di voto è negato alle donne. In alcuni stati, persino dopo 50 anni della concessione del suffragio, le donne hanno raggiunto meno del 10% della rappresentatività nazionale. L'alta proporzione di donne a bassi livelli d'istruzione in molte parti del mondo mette in evidenza lo spreco di risorse. Poche nazioni, come Svezia e Cuba, incoraggiano la divisione delle responsabilità familiari, per facilitare la divisione del potere a livelli più alti. Poche altre nazioni stanno affrontando le disuguaglianze più radicate. Ma il contributo femminile nel mondo del lavoro consente nuovi passi in avanti. In paesi come Egitto e Giordania, per esempio, la crescente importanza delle lavoratrici ha fatto nascere nuove leggi, create per migliorare la loro situazione. Costringere gli uomini a dividere sia il potere politico sia il ruolo di “sostenitore” della famiglia potrebbe costituire un grosso ostacolo nelle società maschiliste, ma le donne stanno assumendo sempre più iniziative, sia nel mondo del lavoro sia all'interno dei movimenti politici. Le disuguaglianze nell'orario di lavoro nel reddito e nella proprietà femminile sono state messe in luce dal Decennio dedicato dall'Onu alla donna. E ciò malgrado il numero delle donne impiegate sia in aumento. Le leggi che prevedono paghe uguali per uomini e donne devono essere rafforzate. Un'indagine a livello mondiale dimostra che sono proprio le donne, l'”altra metà” così spesso ignorata, a procurare cibo alle famiglie, a curarne lo stato di salute, a provvedere a offrire assistenza. Senza contare che esse danno anche un contributo enorme al reddito domestico e nazionale. Nel lavoro salariato, la discriminazione colpisce le donne sia al Nord che al Sud, e c'è sempre la tendenza a considerarle una forza di lavoro a basso costo. Il problema è duplice: alle donne sono spesso riservati i lavori meno pagati e quando riescono a uscire da un genere di lavoro considerato tipicamente femminile, a parità di lavoro vengono pagate di meno. Il movimento delle donne comprende centinaia di organizzazioni internazionali e migliaia di gruppi d'opinione, tanto che lo si può definire il più diffuso movimento sociale degli anni Settanta e Ottanta. I gruppi autonomi sono una legione, però………a guardarsi bene in giro, qualcosa o molte cose non vanno nella direzione giusta. Perché?


Quindici OnLine - Tutti i diritti riservati. Copyright © 1997 - 2024
Editore Associazione Culturale "Via Piazza" - Viale Pio XI, 11/A5 - 70056 Molfetta (BA) - P.IVA 04710470727 - ISSN 2612-758X
powered by PC Planet