Molfetta una città cloaca, la sinistra perduta e il pronto soccorso delle delusioni nell’ultimo numero della rivista mensile “Quindici” ancora per pochi giorni in edicola
MOLFETTA – Una città cloaca, sporca e maleodorante: i cittadini si lamentano sempre più spesso del sudiciume e del degrado della città. Ecco perché abbiamo intitolato così la copertina dell’ultimo numero della rivista “Quindici” ancora per pochi giorni in edicola, con un articolo di Angela Paparella, su sporcizia e rischio di rassegnazione. La bella copertina è, come sempre, di Mauro Germinario, mentre la vignetta del nostro Michelangelo Manente è dedicata al sindaco Tommaso Minervini vestito da Arlecchino: E’ sempre carnevale.
L’atteso editoriale del direttore Felice de Sanctis ci offre una riflessione sulla nostra realtà politica e sociale “La resistenza della ragione”.
Continua il dibattito sulla sinistra perduta: che ne pensano i rappresentanti delle forze politiche locali. Giovanni Infante (Rifondazione): “E’ mancato il consolidamento territoriale delle vittorie passate: serve un lavoro comune; Cosimo Sallustio (Sinistra Italiana): “Serve una nuova Agenda per Molfetta bene comune!”; Felice Spaccavento (Rinascere): “Facciamo rinascere la comunità”; Pietro Capurso (PD): “Tornare a fare politica con più voci”; Bepi Maralfa (Area pubblica): “Voglia di rimetterci in discussione: sono più le cose che ci uniscono che quelle che ci dividono”.
Il Pd ha un nuovo giovane segretario, Alberto D’Amato. Per la rubrica “Scherziamoci su”, Petrus Caput Hurso ci propone Attilius Regulus.
Caos al Pronto soccorso di Molfetta: dalle promesse alle delusioni
Per la cultura Marco Ignazio de Santis nei “Frammenti di storia” ci propone l’articolo “E fu tempo di bilanci per Salvemini”.
Sempre su Salvemini, il magistrato Ignazio de Marco ci propone un articolo sull’Italia sotto la dittatura delle camicie nere, con informazioni dell’Archivio centrale dello Stato.
Dall’Antica Roma ai nostri giorni: “Capelli, significato culturale, sociologico, religioso, antropologico” un articolo su un tema di attualità scritto da Zaccaria Gallo sulla lotta delle donne iraniane.
Mons. Pietro Amato, già direttore dei Musei storici vaticani, continua nel suo racconto sulla storia dell’arte mariana: “Maria Vergine è incomparabile”.
Corrado Pappagallo ci propone le note su alcune esportazioni di olio da molfettesi 1472-1547, mentre Cosmo Damiano Pappagallo scrive sull’arte antica dell’innesto.
Una bella recensione da leggere è quella di Marisa Carabellese sul libro di Pasquale Gallo sulle profughe ebree nella Bari del 1944, omaggio alle figure femminili della Resistenza.
Sempre Marisa Carabellese è presente con il suo racconto mensile, questa volta intitolato “Malvisa e il destino”: una tragica storia d’amore d’altri tempi.
Francesco Tammacco conclude la storia di un amore metropolitano iniziata sullo scorso numero di gennaio.
Fra gli altri argomenti: Il presidente Mattarella e l’omaggio a Maria Brighenti, una storia di eroismo nella Grande Guerra della prof.ssa Nanda Amato.
Quella bambina venuta dal mare, canto di accoglienza alla Cittadella degli artisti, recensione dello spettacolo a cura di Adelaide Altamura.
La recensione sull’ultimo libro di Lino Patruno “Imparate dal Sud” di Daniela Bufo e l’articolo di Annapaola Sciancalepore sull’omaggio del Rotary di Molfetta alla figura dello scrittore Dino Claudio nella letteratura italiana, raccontato da Vito Davoli. Infine Rosanna Cormio racconta il Viaggio di Enea in fuga da Troia alla ricerca dell’antica madre, una conferenza del prof. Damiano De Virgilio all’Aneb.
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