Molfetta: Settimana Santa e web, una tradizione che si muove nel futuro
MOLFETTA - Tradizione e innovazione insieme, al servizio della spiritualità e del senso di appartenenza: nella Chiesa del Purgatorio di Molfetta, luogo da cui parte la processione del Sabato Santo, parte anche la riflessione su quale può essere l'incidenza dello strumento di comunicazione per eccellenza, il web, nella promozione e nella conservazione della memoria dei riti della Settimana Santa. “Settimana Santa e web”, è il titolo del convegno, introdotto dal Priore dell'Arciconfraternita della Morte, Francesco Stanzione, prima dell'intervento degli ospiti.
“Cosa sia la Settimana Santa lo sappiamo tutti”, inizia il priore, “ma cosa sia Internet lo sanno … quasi tutti. Nel corso dei lavori molti sentiranno parole a loro estranee quali “web”, “webmaster”, “windows”, “online”, “facebook”, “social network”, “forum”. Al di là della spiegazione dei termini, c' è però il dato di fatto, come prima anticipato, che l' accesso ad Internet è ormai abitudine quotidiana di tantissimi nostri amici e confratelli che hanno in comune questa grande passione per i Riti della Settimana Santa. Non si deve con ciò pensare che questo riguardi solo i molfettesi, perché invece dovete sapere che un po' in tutta Italia ed in Spagna, i Riti della Settimana Santa rappresentano un argomento che appassiona una grossa fetta di utenti del web. Ed è pertanto in virtù di questo che mi è parso interessante creare una occasione di incontro e di dibattito tra quanti, attraverso Internet, coltivano questa grande passione”
Poi il priore Stanzione spiega la sua esperienza con il sito “lamiasettimanasanta.net”, dell'omonimo gruppo su Facebook, “che conta ormai duecento iscritti”, togliendosi anche qualche sassolino nella scarpa nei confronti di chi ha parlato e parla dei riti della settimana santa pugliese con sufficienza, avendone solo una conoscenza marginale, facendo più disinformazione che informazione.
Il senso e l'utilità di un convegno che riflettesse sulle potenzialità della Rete anche nell'ambito religioso-tradizionale-folcloristico (in questo preciso ordine gerarchico), il dott. Stanzione li descrive così: “voglio dimostrare attraverso questo Convegno, che mi sento di definire nazionale per la diversa provenienza dei relatori, che manifestazioni quali i Riti della Settimana Santa, pur avendo le loro origini agli inizi del milleseicento, ben quattro secoli fa, possono essere di grande attualità anche in un mondo avveniristico e virtuale quale quello del Web e che, anche attraverso Internet, il messaggio ad essi legato può essere correttamente diffuso, purchè attraverso persone che vivono coerentemente al loro interno la vita cristiana”.
Già, la nazionalità di un convegno che pure interesserebbe solo la settimana santa pugliese. Ma è la settimana santa pugliese a interessare tutta l'Italia, e a varcare, anche grazie al web, i confini regionali, come testimonia appunto la presenza di ospiti provenienti da un capo e dall'altro dell'Italia. Quello che ha viaggiato di più è certamente Beppino Tartaro, proveniente da Verona ma con la “sua Trapani” nel cuore.
Ed è proprio dei riti della settimana santa trapanese che Tartaro racconta: dei molteplici nessi con quella molfettese, delle sue prime iniziative sul web che lo facevano sentire meno lontano da casa, le prime titubanti ricerche on line “nel 1998, sul mio primo computer, con Windows 95: allora navigare nel web era una impresa e un'emozione, adesso ci si mette un secondo. La mia prima ricerca fu per la mia più grande passione: la processione dei Misteri di Trapani”, anch'essa partente dalla Chiesa del Purgatorio. Anche per questo il signor Tartaro, confessa, a Molfetta si è sempre sentito un po' a casa. E alla fine, anni dopo, la nascita del suo sito, processionemisteritp.it .
E' campana invece la provenienza dei fratelli Pasquale e Rosario Ago, da Sessa Arunca, l'uno iniziatore del graduale inserimento in rete di tutto il materiale relativo alla settimana santa della loro città, l'altro artefice dell'accorpamento di tutto quel materiale nel dominio www.settimanasanta.com.
Così ricorda Pasquale, l'esperienza: il 18 marzo del 1998, dopo aver chiesto ed ottenuto l'assenso da parte di alcuni fra i confratelli più anziani della mia città, pubblicai finalmente il lavoro. Le mie conoscenze del linguaggio html, utilizzato per creare quelle prime pagine web, erano decisamente limitate e pertanto anche la qualità e la grafica erano sicuramente molto semplici; ciò nonostante l'idea piacque a molti e per questo, a distanza di circa due anni dalla pubblicazione del sito, mio fratello Rosario, raccolse il mio testimone trasformando quelle che erano soltanto delle piccole informazioni su internet esposte in maniere anche molto spartana in un vero e proprio sito internet con tanto di dominio. Nasce così www.settimanasanta.com uno fra i primi domini in Italia ad essere registrati sull'argomento Settimana Santa.
Da allora il sito è cresciuto tantissimo sia in termini di contenuti ma soprattutto in termini di collegamenti, di contatti, e questo ha davvero sorpreso tutti, anche il sottoscritto, che tanti anni prima ne aveva voluto la nascita. Oggi può essere considerato un vero e proprio “portale” dal quale è possibile accedere a tutto quello che su internet è pubblicato in modo diretto e indiretto sull'argomento Settimana Santa a Sessa Aurunca”.
Suo fratello Rosario, oggi webmaster del sito, purtroppo assente, è intervenuto comunque con un video proiettato nella Chiesa.
Con Luca Catucci, curatore del sito losdanghiere.com, si torna invece all'ambientazione pugliese. Lo sdanghiere, infatti, è il bellissimo sito con tutto sulla Settimana Santa di Taranto. “Se la Diocesi di Milano ha scelto undici mesi fa di essere presente sul noto portale youtube”, afferma Catucci, “dando così la possibilità al cardinale Tettamanzi di rispondere a tutti i fedeli che gli pongono domande, se la Santa Sede ha seguito la stessa strada, forse non è più il caso di chiedersi se questo è o meno il modo giusto per parlare al mondo della nostra religione. Anche per i riti della Settimana Santa il concetto è lo stesso. Non c'è metodo migliore per dare visibilità e per diffondere in modo capillare la nostra cultura popolare religiosa, un mezzo di comunicazione che ogni giorno entra da anni nelle case di milioni di uomini a costi oramai accessibili a tutti e che annovera, tra i suoi fruitori, utenze di diverse generazioni e fasce d' età”.
Catucci legge anche una lettera di un suo concittadino, emigrato a Bologna, che afferma quanto sia importante, anche solo davanti al monitor di un pc, potersi sentire a casa.
La nuova frontiera di riti secolari sembra dunque essere abbondantemente partita: le processioni non scendono più solo per le strade, ma entrano nelle case, varcano i confini dello spazio, e fanno sentire chi è lontano dalla sua terra, un po' meno solo.
Autore: Vincenzo Azzollini