MOLFETTA – Pino Amato (foto) già consigliere comunale dell'Udc ha inviato a Quindici una riflessione sulla situazione politica di Molfetta, invitando, come ha già fatto “Quindici” il sindaco Antonio Azzollini, la giunta e i consiglieri comunali a dimettersi. Il Comune dovrebbe anche costituirsi parte civile nel processo “Mani sulla città” che ha portato in carcere a Trani il dirigente dell’ufficio territorio Rocco Altomare, e agli arresti domiciliari suo fratello Donato e suo figlio Corrado e i collaboratori dello studio tecnico A&D.
Amato chiede un sussulto di dignità per salvare Molfetta: i consiglieri comunali dovrebbero prendere le distanze dal sindaco e dal suo modo di fare.
Ecco la sua lettera:
«Dopo quanto accaduto in città, non mi rimane altro che fare una riflessione su quale sarà il futuro della nostra Molfetta e dei suoi giovani.
Certamente, il terremoto giudiziario che ha sconvolto Molfetta, impone a questa amministrazione il compito di non fermarsi soltanto alle mere parole, e forse neanche quelle sono bastate a giustificare quanto accaduto, ma di cominciare ad agire con fatti concreti, ed in un rigurgito di dignità, come qualcuno ha avuto il coraggio di fare in passato, dovrebbe dimettersi dal governo di questa città.
Premettendo che noi dell’UDC non osiamo ergerci a giudici e magistrati, chiediamo però al Sindaco Antonio Azzollini, un gesto forte, quello di costituirsi parte civile nel processo “Mani sulla città”, difendere i cittadini, quelli davvero penalizzati da cotanta inchiesta e non pagare fior fior di avvocati a chi oggi viene accusato di reati gravissimi e che può permettersi di pagare le laute parcelle di chi lo difende; e poi ancora azzerare la giunta con le dimissioni del Sindaco per dare, finalmente, a questa città, attraverso nuove elezioni, la possibilità di ripartire mettendo fuori gioco una volta per tutte gli affaristi della politica, rilanciando giovani entusiasti e appassionati della politica e della propria città che debbano occuparsi di aiutare i più deboli, disoccupati, famiglie meno abbienti, gli stessi giovani precari; un progetto per Molfetta che debba rivedere il piano della viabilità, quello delle coste, risistemando il Lungomare Colonna per riportare un pò di quel turismo assente negli ultimi anni, creare un piano sicurezza contro il vandalismo e la criminalità crescente, intervenire con urgenza sulle fasce più deboli quali disabili ed anziani, rivedere il piano dei servizi con nuove iniziative ed opportunità sul territorio ed ultimo ma non meno importante provvedere alla realizzazione di una mensa per i poveri ed i senza tetto così come per i disabili.
C’ è tanto da fare per Molfetta, chiedo perciò non solo al Sindaco, ma anche ai consiglieri comunali di maggioranza, che in cuor loro non si riconoscono più con l’ operato di questa amministrazione, di fare un gesto significativo: DIMETTETEVI, SE AMATE LA VOSTRA CITTA’, PRENDETE LE DISTANZE DA QUESTO SINDACO E DAL SUO MODO DI FARE.
Il mio, è un appello accorato verso coloro che amano Molfetta: non lasciamo distruggere la nostra città lentamente senza opporre resistenza, facciamo qualcosa se non per noi, per i nostri figli.
Io ho avuto il coraggio di fare un passo indietro, in politica, dando spazio ai giovani: spero che il mio esempio possa essere seguito da altri.
NON E’ PIU’ TEMPO DI PAROLE MA DI FATTI: LIBERIAMO MOLFETTA DA QUESTA CAPPA CHE LA OFFUSCA, RIPORTIAMO IL SERENO DANDOLE UN FUTURO MIGLIORE; UN APPELLO ANCHE PER I PIU’ GIOVANI: NON TIRATEVI INDIETRO SCENDETE IN CAMPO PER DIFENDERE I VOSTRI DIRITTI ED IL VOSTRO FUTURO, DATE IL VOSTRO CONTRIBUTO.
IO AMO MOLFETTA E TU?».