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Molfetta per Mazzini, nel bicentenario della nascita
15 ottobre 2005

Molfetta è una delle non molte città che ha ritenuto di dover ricordare la figura ed il pensiero del grande protagonista del Risorgimento, Giuseppe Mazzini, in occasione del bicentenario della nascita. La manifestazione di Molfetta, promossa dall'Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano, dall'Università popolare molfettese e dal Comune di Molfetta che l'ha sostenuta finanziariamente, ha voluto ricostruire la vivace tradizione del pensiero e dell'azione politica repubblicana di cui è traccia il monumento di Filippo Cifariello eretto in città ed inaugurato da Giovanni Bovio e da Matteo Renato Imbriani nel 1897, dopo che il movimento repubblicano aveva conquistato la maggioranza al Comune nel 1891 ed eletto tre deputati repubblicani, Bovio, Imbriani e il giovane professore, discepolo di Luigi Zuppetta a Napoli, Pietro Pansini. La decisione dei molfettesi fece discutere, tanto che Bovio così concluse il suo discorso inaugurale: “Un monumento a Mazzini poteva sorgere a Molfetta e non a Roma”. La tradizione repubblicana molfettese è stata ricordata da Giovanni de Gennaro, presidente del Comitato provinciale dell'Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano e presidente dell'Università Popolare Molfettese. Nella introduzione al convegno che aveva come tema “Molfetta per Mazzini”, egli ha ricordato i molfettesi Giovanni Cozzoli, Liborio Romano, Guglielmo Gallo ed altri che accorsero a Roma per difendere la Repubblica Romana nel 1849 dall'attacco francese; i molti esuli sfuggiti alle dure condanne borboniche, organizzati poi per conto del Comitato Mazziniano di Londra da Giuseppe Libertini e Saverio Fanelli: Felice Nisio, Pasquale Menelao, Raffaele De Lago, i fratelli Lioy. La vivacità della fede mazziniana e patriottica si manifestò nell'arruolamento di volontari a Bari per partecipare alla guerra di indipendenza del 1866, nella partecipazione di molfettesi al moto di Castel del Monte guidato da Enrico Malatesta, nella costituzione, a Molfetta, nel 1874, della Società Operaia di Mutuo Soccorso, nell'attività dei circoli mazziniani Pro Patria et Apulia e Pensiero ed Azione . Il professor Gianfranco Liberati della Università di Bari ha svolto il tema “Mazzini visto da Gaetano Salvemini”; ha rilevato la forte influenza del pensiero di Mazzini nell'azione politica di Salvemini, anche nei confronti di un comunismo anarchico e del marxismo. L'altra relazione è stata svolta dalla prof.ssa Susanna Pastore, dell'Istituto per la Storia del Risorgimento di Bari, sul tema “Mazzini visto da Giovanni Bovio” : la relatrice ha evidenziato l'alto valore che Bovio attribuiva al pensiero di Mazzini, da lui considerato come il terzo profeta dell'umanità dopo Socrate e Gesù Cristo, anticipando l'aspirazione alla fratellanza dei popoli e alla pace di cui oggi si avverte l'esigenza. Così infatti si espresse Bovio nella epigrafe che dettò per il monumento di Molfetta a Mazzini, chiamandolo “auguratore e contemporaneo della posterità”. La rievocazione del pensiero di Mazzini e della sua influenza sulla cultura cittadina nei decenni che vanno dall'unità sino al movimento salveminiano della prima metà del Novecento, individua in maniera eloquente i valori di libertà, di progresso, di fratellanza nazionale, europea e universale di cui si nutrirono generazioni di molfettesi e che oggi possono di nuovo costituire le mete ideali di un prossimo futuro. Al convegno di studio è seguito il concerto vocale e strumentale intitolato “Per la libertà dei popoli”; sono state eseguite arie di Rossini, Verdi, Schubert e Giordano ispirate ai movimenti di liberazione nazionale. Ha cantato il baritono molfettese Giuseppe Altomare, noto per i suoi successi in tutto il mondo, accompagnato dal pianista Gianluca Altomare. Ha partecipato al concerto con una raffinata esecuzione di un brano di F. Mendelssohn- Bartholdy il pianista Rosario Mastroserio, docente nella università del Vermont (USA). Rossana de Gennaro
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