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Molfetta, nuovo porto …gioie e dolori I misteri della draga, rimasta ferma per mesi nel porto: uno spreco di denaro pubblico. Chi garantisce con sicurezza che non ci siano più ordigni?
21 febbraio 2011

MOLFETTA - Sul sito Quindici-molfetta.it, leggiamo una notizia che afferma che “i lavori per la costruzione del nuovo porto …”, ecc.
E’ vero e non è vero! Questa non è una contraddizione, per i motivi che illustreremo più avanti.
E’ vero: da poco più di un mese, l’attività delle Imprese impegnate nella realizzazione della nuova struttura, sembrava frenetica. Via vai di mezzi che trasportano massi per la formazione dei moli; escavatori e gru che spostano materiale per consolidare quanto già formato; la draga VLANDEREEN XVI che aspira acqua e fanghiglia dal centro del porto e la scarica, con uno spettacolare getto di colore scuro, all’interno del bacino formato per realizzare, una volta riempito, una grande piattaforma di oltre trentacinquemila metri quadri che costituirà, verosimilmente l’attracco ed il piazzale di smistamento merci.

Tutto sembra procedere con una confortante velocità avendo, negli scorsi mesi, i tecnici delle imprese di recupero ordigni inesplosi, dopo una mappatura dei fondali, eliminato quanto di pericoloso potesse celarsi in fondo al mare per consentire il dragaggio in tutta sicurezza.
Occorre qui rammentare che la famosa draga VLANDEREEN XVI era arrivata un anno fa e per tutto questo tempo, necessario per la bonifica dei fondali, è rimasta ancorata a fare NULLA. Senza alcuna polemica, ci si chiede se l’inizio dei lavori di dragaggio sarebbe avvenuto dopo un numero considerevole di mesi dall’arrivo della draga (gennaio 2010), che senso ha avuto farla arrivare con tanto anticipo? Il “nolo” della macchina è partito dal gennaio 2010? E se sì, questa non potrebbe essere considerata un’ulteriore spesa di cui si sarebbe potuto fare a meno? E’ del tutto ovvio che queste nostre considerazioni vanno prese per elaborazioni frutto di ragionamenti che, alla prova dei fatti – e sarebbe bello che chi sta gestendo, con fondi pubblici, i lavori magari smentisse queste illazioni – potrebbero rivelarsi infondate. Ma se non c’è chiarimento, noi continuiamo a chiederci i motivi di questa che consideriamo una spesa inutile: si sapeva che i tempi della bonifica sarebbero stati relativamente lunghi; quindi che senso ha avuto tenere una macchina del genere ferma?
 
Poi, all’incirca all’inizio della corrente settimana, abbiamo notato un fermo completo dell’attività; la presenza di veicoli della Polizia, dei VV FF, della Polizia municipale, altri veicoli, alcuni palesemente militari stazionanti sul molo Salvucci, zona interdetta a tutti (nelle foto)! Al centro del porto, nella zona in cui operava la draga, si notava attività subacquea. Che vuol dire? Che probabilmente, anzi certamente nel corso del dragaggio sono stati rinvenuti degli ordigni che forse erano “sfuggiti” (e come sarebbe stato possibile il contrario) al lavoro di monitoraggio e tracciatura eseguiti precedentemente – certamente in modo accurato – ma che tuttavia, secondo noi, non avrebbe MAI dato la sicurezza assoluta che qualche ordigno non potesse saltar fuori ancora.
 
Non è vero: è certo che sono saltati fuori altri ordigni e che l’attività è al momento sospesa. Infatti, nella giornata di giovedì 17, abbiamo assistito al disinnesco e trasporto di un certo numero di ordigni rinvenuti.
Adesso l’attività operosa, con utilizzo della draga senza soluzione di continuità, notte e giorno, che aveva caratterizzato le settimane precedenti, è ferma.
Non sappiamo per quanto – si spera per poco e che da subito riprenda il lavoro. Tuttavia nulla ci impedisce di pensare che, fatta salva la sicurezza assoluta nell’esecuzione dei lavori, in particolare del dragaggio, questo problema estemporaneo possa condizionare ancora la ripresa e continuazione dell’attività cosi alacre che abbiamo visto nelle settimane precedenti, forse dilatando ancora di più i tempi che sono, come noto, già stati ampiamente sforati.
 
Ecco, oggi 21 febbraio il sindaco in persona, in una conferenza stampa che si terrà in Cantiere, illustrerà lo stato dell’arte. Speriamo che possa farlo con il Cantiere tornato in piena attività e con la draga che riprenda allegramente e continuativamente a sparare getti spettacolari di acqua e fango, dal fondo del porto nel bacino artificiale.
 
© Riproduzione riservata
 
Autore: Tommaso Gaudio
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