MOLFETTA - «Questa che stiamo vivendo è una crisi del sistema e non una patologia del capitalismo», ha esordito Giuseppe Zanna (foto), segretario uscente (poi riconfermato) della sezione cittadina del Prc, nel suo discorso di apertura per il congresso del partito. È stato designato il nuovo direttivo composto da Isabella Spadavecchia, Antonello Zaza, Arcangelo Ficco, Giuseppe Sasso, Mario Abbattista, Pasquale De Candia, Gianni Porta e Vito Messina.
La relazione di Zanna è un attenta analisi politica e sociale dell’attuale congiuntura economica che l’Italia attraversa. La sua disamina parte considerando la grande rilevanza data a un’economia finanziaria che la fa da padrona, lasciando poco spazio all’economia reale, vero indice di benessere e di sviluppo della società. Una crisi da sovrapproduzione, conseguenza della sfrenata competizione sui costi del lavoro con successivo ricorso alla speculazione finanziaria e al sovvenzionamento delle banche che hanno poi ricattato gli stati trasformando i loro debiti in debiti statali.
«Con la divinizzazione della finanza gli stati sono messi sul mercato, le agenzie di rating diventano l’espressione dei rapporti di potere tra capitalismo ed Europa della moneta - ha spiegato Zanna - con la BCE che si erge al di sopra della politica e da priorità solo all’inflazione e alla deflazione dei nei singoli paesi».
Zanna ha anche discusso del bipolarismo politico, considerato espressione del pensiero unico che trova la sua logica evoluzione nel berlusconismo, non trovando però valida alternativa in un centrosinistra che, tramutato in centro moderato, sceglie le alleanze a seconda dei casi. Una dinamica politica che implica la chiusura della concertazione, in cui CISL e UIL accettano a testa bassa il primato dell’impresa, mentre la CIGL ostinatamente continua a cercare l’accordo con le altre parti sociali abiurando se stessa e la propria storia. Fenomeni attuali, problematiche di un presente segnati dall’esaurimento del ciclo della destra: il berlusconismo assimila e amalgama liberismo populismo e fascismo e rimane inerme d’avanti allo strapotere della tecnocrazia europea.
Quale alternativa al governo Monti, presto protagonista di una politica economica di lacrime e sangue, portatrice di recessione e nuovo debito? Rifondazione propone un accordo elettorale che metta in discussione le politiche dell’UE, partendo proprio dalla voglia di cambiamento da parte della società. Infatti, secondo Zanna, la società deve rapportarsi alla politica e dialogare anche con i movimenti per creare un’idea di sinistra autonoma, un partito con sedi fisiche come quella cittadina del Prc, pronto soccorso sociale, ma sempre propensa a rappresentare un importante spazio pubblico di discussione.
Ed è qui che Zanna sposta le attenzioni sulla situazione politica di Molfetta, denunciando il mal governo dell’amministrazione Azzollini, sfociato in alcune inchieste della magistratura, ma già documentato dall’opposizione in Consiglio comunale. Una città stretta nella morsa del regime azzolliniano, matrioska del berlusconismo, in cui amministrazione e politica coincidono, lo sviluppo economico si associa alla struttura portatrice d’occupazione, le idee di efficienza e libero mercato sono smentite da poche gare d’appalto e molti affidamenti diretti, da bilanci truccati e usi privatistici del pubblico.
Che tipo di alternativa elaborare a Molfetta? Un’opposizione dura, secondo Zanna, partendo dai programmi più che dalla coalizione e riprendendo contatto con la città. Secco rifiuto per le primarie (che invece Sel e Pd vorrebbero, proprio per dar voce agli elettori), perché «portatrici di leaderismo e personalismo»: necessario, invece, «mettere fuori armi quali un’iniziativa e un offerta politica diversa da quelle dell’amministrazione precedente, che non passi per la logica della somma dei pacchetti di voti».
Presenti al congresso anche i segretari di Pd, Giovanni Abbattista, Sel, Silvio Salvemini, e Idv, Sergio Magarelli. «Valuteremo che la coalizione sia davvero alternativa e sentita come tale dalla cittadinanza», la chiusura di Zanna, alludendo alla prospettiva di eventuali alleanze (probabilmente quella con l’Udc) da stipulare all’interno di un cantiere con il cartello «Work in progress».
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