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Molfetta, nuovo direttivo a Rifondazione: confermato segretario Beppe Zanna Secco rifiuto alle primarie nel cantiere del centrosinistra per la nomina del candidato sindaco. Rifondazione valuterà le eventuali alleanze del cantiere (probabile allusione all'Udc), prima di decidere come posizionarsi politicamente
15 novembre 2011

MOLFETTA - «Questa che stiamo vivendo è una crisi del sistema e non una patologia del capitalismo», ha esordito Giuseppe Zanna (foto), segretario uscente (poi riconfermato) della sezione cittadina del Prc, nel suo discorso di apertura per il congresso del partito. È stato designato il nuovo direttivo composto da Isabella Spadavecchia, Antonello Zaza, Arcangelo Ficco, Giuseppe Sasso, Mario Abbattista, Pasquale De Candia, Gianni Porta e Vito Messina.

La relazione di Zanna è un attenta analisi politica e sociale dell’attuale congiuntura economica che l’Italia attraversa. La sua disamina parte considerando la grande rilevanza data a un’economia finanziaria che la fa da padrona, lasciando poco spazio all’economia reale, vero indice di benessere e di sviluppo della società. Una crisi da sovrapproduzione, conseguenza della sfrenata competizione sui costi del lavoro con successivo ricorso alla speculazione finanziaria e al sovvenzionamento delle banche che hanno poi ricattato gli stati trasformando i loro debiti in debiti statali.
«Con la divinizzazione della finanza gli stati sono messi sul mercato, le agenzie di rating diventano l’espressione dei rapporti di potere tra capitalismo ed Europa della moneta - ha spiegato Zanna - con la BCE che si erge al di sopra della politica e da priorità solo all’inflazione e alla deflazione dei nei singoli paesi».
Zanna ha anche discusso del bipolarismo politico, considerato espressione del pensiero unico che trova la sua logica evoluzione nel berlusconismo, non trovando però valida alternativa in un centrosinistra che, tramutato in centro moderato, sceglie le alleanze a seconda dei casi. Una dinamica politica che implica la chiusura della concertazione, in cui CISL e UIL accettano a testa bassa il primato dell’impresa, mentre la CIGL ostinatamente continua a cercare l’accordo con le altre parti sociali abiurando se stessa e la propria storia. Fenomeni attuali, problematiche di un presente segnati dall’esaurimento del ciclo della destra: il berlusconismo assimila e amalgama liberismo populismo e fascismo e rimane inerme d’avanti allo strapotere della tecnocrazia europea.
Quale alternativa al governo Monti, presto protagonista di una politica economica di lacrime e sangue, portatrice di recessione e nuovo debito? Rifondazione propone un accordo elettorale che metta in discussione le politiche dell’UE, partendo proprio dalla voglia di cambiamento da parte della società. Infatti, secondo Zanna, la società deve rapportarsi alla politica e dialogare anche con i movimenti per creare un’idea di sinistra autonoma, un partito con sedi fisiche come quella cittadina del Prc, pronto soccorso sociale, ma sempre propensa a rappresentare un importante spazio pubblico di discussione.
Ed è qui che Zanna sposta le attenzioni sulla situazione politica di Molfetta, denunciando il mal governo dell’amministrazione Azzollini, sfociato in alcune inchieste della magistratura, ma già documentato dall’opposizione in Consiglio comunale. Una città stretta nella morsa del regime azzolliniano, matrioska del berlusconismo, in cui amministrazione e politica coincidono, lo sviluppo economico si associa alla struttura portatrice d’occupazione, le idee di efficienza e libero mercato sono smentite da poche gare d’appalto e molti affidamenti diretti, da bilanci truccati e usi privatistici del pubblico.
Che tipo di alternativa elaborare a Molfetta? Un’opposizione dura, secondo Zanna, partendo dai programmi più che dalla coalizione e riprendendo contatto con la città. Secco rifiuto per le primarie (che invece Sel e Pd vorrebbero, proprio per dar voce agli elettori), perché «portatrici di leaderismo e personalismo»: necessario, invece, «mettere fuori armi quali un’iniziativa e un offerta politica diversa da quelle dell’amministrazione precedente, che non passi per la logica della somma dei pacchetti di voti».
Presenti al congresso anche i segretari di Pd, Giovanni Abbattista, Sel, Silvio Salvemini, e Idv, Sergio Magarelli. «Valuteremo che la coalizione sia davvero alternativa e sentita come tale dalla cittadinanza», la chiusura di Zanna, alludendo alla prospettiva di eventuali alleanze (probabilmente quella con l’Udc) da stipulare all’interno di un cantiere con il cartello «Work in progress».

 
©Riproduzione riservata 
Autore: Davide Fabiano
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L'estremista, quello vero non è un coglione! Estremista, significa avere idee estreme, radicali, difficilmente emendabili o contrattabili. La democrazia è fatta di moderati, di destra e di sinistra, o di centro... ma è fatta anche da quelli che hanno idee più radicali. Questo, ripeto non vuol dire affatto essere coglioni! Il coglione, innanzitutto, è quello che non conosce le regole della buona educazione, del rispetto delle persone; il coglione è quello che ti pugnala in tua assenza, perché gli mancano gli attributi per colpirti in tua presenza; il coglione è quello che si fa mandare i confetti arrugginiti, e ambisce a recitare la parte del saviano dei miei stivali, millantando persecuzioni che non esistono. In questi casi + che la giustizia, o la politica... dovrebbe intervenire la psichiatria, per valutare simili scriteriati mentali! Ora io mi chiedo: dove vuole andare a parare il csx locale con questi coglioni che si credono dei messia in terra, che appena eletti, alla prima occasione, si scatenano contro lo stesso governo che hanno eletto? "guarda caso" contro quelli che dovrebbero essere della sua stessa parte politica? Perché dico "guarda caso"... Ma è notorio che questa pletora di disfattisti, vigliacchi, che ancora inquinano il csx molfettese, vanno a magnà, con quelli dai quali dovrebbero liberarci. NON CE N'E' UNO CONTRATTUALIZZATO DA UNA PARTE O DALL'ALTRA, SECONDO CHI COMANDA... E non parliamo poi di quelli che fanno i puritani dei miei coglioni, che intascano super contratti da varie amministrazioni, dalla Regione in giù, e poi fanno la politica del "noi siamo i più puliti"; "noi siamo i più onesti", noi siamo "bravi"... ma quant'è che decideremo di mandare a cagare tutti sti coglioni presuntuosi! MA INSOMMA LO VOLETE CAPIRE O NON CHE QUESTI "PISCITreni", STI "MORTEO"... E ROBA VARIA, SONO UN CANCRO PER LA SX LOCALE??? SONO I MIGLIORI ALLEATI DEL SENATORE' E poi si vedono i risultati... Seminano zizzania, SONO JETTATORI!!!

E' LA DEMOCRAZIA, BELLEZZA!!!...Egregia Redazione, Egregio dott. De Sanctis, il vostro post non lo comprendo, come non comprendo la levata di scudi dei forumisti a difesa di Quindici (che non necessita di protezione alcuna). Perché, vi starete chiedendo; perché noto in voi, Redazione, una contraddizione: da un lato vi dimenate coreici alle accuse di servilismo ( che per correttezza verso i lettori dovrebbero essere rese pubbliche nel dettaglio) lanciatevi contro da un “sedicente” rappresentante politico, dall'altro vi pavoneggiate serafici ed impettiti ogni qual volta il Sindaco-Senatore-Presidente AZZOLLINI vi OFFENDE PESANTEMENTE in pubblico. Dico questo, perché, da cittadino, annuso un BRUTTO CLIMA nella nostra città costruito ad arte da alcuni partiti politici. Il pratica, mentre da una parte i POTENTI della città accentuano le loro dichiarazioni di adesione alla democrazia partecipata dall'altro alimentano e diffondono lo SCETTICISMO verso coloro che studiano l'odierna MORFOLOGIA del POTERE e cercano di intuirne le evoluzioni. Da ciò discende che il concetto di democrazia ne viene mutato: da parola d'ordine degli esclusi dal potere a ostentazione degli INCLUSI. Alcuni partiti politici molfettesi (PDL, PD, SEL, UDC) stanno mettendo in pratica quello che in gergo si chiama...IL PARADOSSO DEL DISSIDENTE: se militi in un partito e accetti le iniquità del capo ne diventi complice, ma se le rifiuti e le denunci ne diventi il boia!! E' evidente che con questa sub-cultura, non solo ogni critica è vista come parte di un complotto, ma persino l'ironia è giudicata un tradimento. Contro il reprobo, poi, si esercitano i VIGLIACCHI, sempre impuniti all'ombra del capo, che tentano di ridicolizzarlo e gli danno del “pazzo”. E allora, ai tanti PIERINI della politica locale dico: ben vengano i MATTI, i “sedicenti”, quelli che la pensano in un altro modo ( INAKOMYSLIASCIJE per dirla alla russa), perché solo il loro coraggio apre le porte del futuro!!!...P.S. noto i “pierini” della politica locale invocare l'ostracismo verso gli ESTREMISTI. Ebbene, a questi commedianti rispondo con una frase di un pragmatico e sboccato Lyndon Johnson:” meglio averli dentro la tenda che pisciano fuori, piuttosto di averli fuori che pisciano dentro”. Quindi, egregi “pierini”...



Questi sono i mali, forse - auguriamoci non irreversibili - del berlusconismo. Ora si metterà in moto la cosiddetta "macchina del fango" per tentare e riuscire a trasformare i "carnefici" in "vittime": compito questo dei mass-media e dell'informazione di parte e interessi di casta. Serviranno nuove regole, non per mettere sotto "controllo" Tv e giornali, ma regole più unitarie e civili, onde evitare e condannare l'inganno, l'obsoleto, la falsità, la ricerca della spettacolarità a tutti i costi, anche del dolore ai fini del divertimanto di massa, il guardare attraverso il "buco della serratura", ciò che finora una certa televisione e una certa informazione hanno di continuo e per anni effettuato. Non dimentichiamo che l'ascesa del "berlusconismo" (che non è necessariamente l'uomo) è partito dalle Tv : "E' ricco, miliardario, ci ha saputo fare, eleggiamolo e facciamoci governare, potrebbe fare diventare milionari tutti!". Così, in poche e stringate parole, iniziò l'ascesa di quella che sarebbe stata l'esaltazione di un "inganno" e stravolgimento culturale popolare, il definire "bene pubblico" solo quello che è personale e non di tutto il sociale. Colpevoli anche le opposizioni per non aver capito quello che stava accadendo, per la conservazione dei privilegi partitocratici e personali. Una situazione chiara e quanto mai simile all'ascesa di quel periodo storico, triste e doloroso, dell'uomo forte, dell'uomo della Provvidenza, del fascismo di cui ancora oggi, paghiamo gli sfasci e i guasti culturali, politici, morali e civili.




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