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Molfetta, indignazione per abusivismo e occupazione di suolo pubblico: la denuncia di una cittadina a Quindici
11 marzo 2013

MOLFETTA - Ancora una segnalazione sull’abusivismo nel Comune di Molfetta. Una cittadina, in una lettera inviata a Quindici, evidenzia tutto il suo rammarico non solo per il controllo assente da parte delle Forze dell’Ordine, ma anche per la latitanza delle istituzioni e, soprattutto del commissario prefettizio.
Cresce l’indignazione per l’occupazione dei marciapiedi e la scarsa igiene dei mezzi dei venditori ambulanti e di quelli che dal loro locale invadono i marciapiedi, ma soprattutto per i controlli assenti da parte delle Forze dell’Ordine. La stessa cittadina reclama anche una risposta dai vari candidati sindaco, considerato che nessuno si è ancora espresso in modo chiaro e con una progettualità efficace e decisa sulla situazione. «Saranno anche loro cechi e muti di fronte all’occupazione dei marciapiedi che lede il decoro e la dignità della città e della cittadinanza?».
Riportiamo di seguito la lettera ricevuta da Quindici.
 
«Passano gli anni, cambiano gli amministratori, arrivano i Commissari prefettizi, ma una cosa nella nostra città non cambia: la prepotenza degli ABUSIVI.
Basta passeggiare per la città, guardare per le nostre strade e lo scempio è evidente a tutti. Ciò che indigna di più è l’occupazione dei marciapiedi, spazi da considerarsi “sacri” per i pedoni. Perché i cittadini devono essere costretti a fare lo slalom tra cassette e tavoli improvvisati di frutta e verdura?
Tra cassette, che lasciate all’incuria vengono durante la notte ripetutamente bagnate dai "bisogni" dei cani randagi. Come esempio, basta passare da via Gaetano Salvemini dove su uno degli ultimi marciapiedi ampi delta città, lungo un viale alberato, è posto uno di questi monumenti all’abusivismo: tra scuola, chiesa ed una sede del seminario Pontificio. Com'è possibile che ciò accada?
Eppure nella nostra città ci sono una centrale di Polizia Urbana, una Caserma dei Carabinieri e una Caserma della Guardia di Finanza. È possibile che nessuno di questi uomini pagati per far rispettare l'ordine pubblico non sia mai passato? Possibile che non abbiano mai sentito il bisogno di controllare, di verificare se sono stati accordati dei permessi? E da chi? Se è pagata una tassa per occupazione del suolo pubblico? In una società ove tutti giustamente sono chiamati a pagare le tasse, comprese quelle sul rifiuti urbani, è possibile consentire ancora queste forme quasi primitive e tribali di economia? Perché questi tutori della legge sono inflessibili con i comuni cittadini ed accomodanti con chi spavaldamente Infrange la legge?
Eppure le macchine d'ordinanza girano per il paese (con benzina pagata dai contribuenti), non vedono cosa accade sui marciapiedi. Perché se un negoziante non dà lo scontrino è giustamente multato ed invece la stessa inadempienza fiscale compiuta quotidianamente dagli abusivi non riceve alcuna sanzione?
Sarebbe interessante che qualcuna delle istituzioni citate nella lettera facesse sentire la sua voce cosi come sarebbe utile che sentissimo cosa ne pensano i futuri candidati sindaco (tra l'altro, molti sono avvocati, quindi tutori della legge). Saranno anche loro cechi e muti di fronte all’occupazione dei marciapiedi che lede il decoro e la dignità della città e della cittadinanza? Non è più tempo di negligenza, né di chiudere gli occhi.
Inoltre se questi soggetti cui è permesso lasciare cassette e tavoli sul marciapiedi "fanno paura" a chi deve far rispettare la legge, perché inermi cittadini devono sopportare tutto questo? Forse questa è la ragione per la quale per questioni politiche e sociali, si è costretti a rivolgersi a personaggi che di professione fanno i comici o a testate giornalistiche satiriche come Striscia la Notizia. Proviamo tutti a riflettere su questa situazione».
 
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