MOLFETTA - L’Aneb (Associazione educatori benemeriti) di Molfetta ha organizzato, nell’Auditorium di San Domenico, la rappresentazione teatrale “La chiamata”, commedia in due atti, scritta e diretta dal prof. Giuseppe Maria Mezzina, che ha suscitato molto interesse e gradimento nel pubblico non solo per la bravura e capacità espressiva degli interpreti che, pur essendo affermati professionisti in settori diversi, non hanno mai abbandonato l’amore giovanile per l’arte di recitare, ma anche per il messaggio, originale e insolito, contenuto nel brano.
Gli attori Giulio Guarino, Mariella Facchini, Sabrina Monaco, Leonardo Mezzina, Vincenzo Raguseo e Nicola Natalicchio si sono infatti cimentati in un brano alquanto variegato per la molteplicità di personaggi che, in un gioco di battute e richiami storici e culturali, si succedevano sulla scena, accompagnando l’ascoltatore in una sorta di viaggio nella storia.
Oltre ai recitanti, il plauso va all’autore, il prof. Mezzina, abile regista e attento interprete dell’animo umano, che ha saputo affrontare, in modo addirittura spassoso e mai noioso, un tema così profondo e articolato come il senso dell’esistenza, ossia quel sottile filo conduttore che permea la vita di tutti nelle sue variegate espressioni, dalle più autentiche alle più illusorie. Da quella della giovane diciannovenne Rosa, che coltiva ancora post mortem, il rimpianto di non aver vissuto, al longevo Matusalemme che vanta la sua lunghissima esperienza di vita e dice: “io la vita me la sono consumata bene. Ora ho tanto da raccontare...”; dalla disillusa Cleopatra che rivendica la sua lunga conoscenza dei meccanismi amorosi, lei “che si è uccisa per amore”, a Sant’Agostino che, affermando: “nella scuola la materia serve” sottolinea l’importanza della filosofia quale irrinunciabile forma di libertà del pensiero umano.
E fra tutti, Giuseppe, uomo di oggi che, appena varcate le soglie dell’aldilà, aspetta ansiosamente “la chiamata” e che, quando finalmente arriva, si sorprende nel constatare che il rispetto delle leggi di natura, contrariamente ai convenzionali codici comportamentali appresi in vita, è l’unica, vera forma di coerenza e fedeltà nella vita di un essere umano.
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