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Molfetta in Luce, a Natale la città risplende con le luminarie d’autore
03 dicembre 2021

MOLFETTA - Il Natale è alle porte. Le festività sono attese da uno spirito nuovo, dopo due anni di sacrifici, nati dall’emergenza della pandemia.

Le iniziative si moltiplicano in tutto il Paese. La Puglia non fa eccezione.

“Molfetta in Luce”, dal 4 dicembre 2021 al 6 gennaio 2022, è organizzato dal Comune di Molfetta, gli assessorati al Marketing territoriale e alla Cultura, e dal Distretto urbano del commercio (DUC) cittadino che hanno individuato e tracciato un percorso di arte e cultura, storia e tradizione. La rassegna di eventi del periodo natalizio intende favorire l’accesso del grande pubblico alle vie dello shopping delle feste, tra mille luci e colori.

Molfetta in Luce è un caleidoscopio di eventi che si snoda in oltre 60 iniziative e colora e anima tutta la città, comprese le periferie. Non solo luminarie, ma spettacoli, mostre, degustazioni, mercatini, shopping, animazione, musica e un tour della Santa Allegrezza che ravviva il cuore di molfettesi e turisti. Una rassegna da vivere come una comunità coesa e appassionata.

Il progetto artistico “Molfetta in Luce”, pensato come una mostra luminosa e itinerante, è stato realizzato con un intento di grande pregio estetico e culturale e coinvolge le tradizionali luminarie del centro. I temi portanti sono tre ed invitano la gente a ritrovarsi tra i mille valori spirituali di una nuova era, lontana dal feroce individualismo e dalla dittatura silenziosa degli strumenti tecnologici. Questo ritorno alla vita più autentica è suggerito dall’arte e dall’emozione delle sue forme.

“Luci in Vetrina” espone incantevoli opere, realizzate da alcuni valenti artisti della nostra regione. Non una ma ben 50 luminarie reinterpretate come sculture luminose ed esposte nelle vetrine dei migliori negozi del centro. Ogni pezzo è unico ed è un simbolico omaggio ad una nazione del mondo. Tutte le sculture compongono assieme un percorso dedicato all’umanità che si è ritrovata unita ad affrontare una terribile pandemia. Ogni lampada illuminata è un commovente tributo alle tante vittime di questa tragedia del nostro tempo ma rappresenta anche un segnale di speranza e rinascita sotto una nuova luce. I creativi Luca Desiderato, Daniele Cipriani e Veronica Condello, Daniela Colasanto e Asia Consueto, Claudia Inglese e Davide Scassillo, Chiara Vetrello e Margherita Valente e le designer Stefania Montaruli, Letizia Bagnato e Maria Paola D’Amato effigiano le mirabili geometrie delle luminarie natalizie, avvalendosi della sapiente supervisione e direzione artistica di Elio Colasanto, attore e drammaturgo, già vicedirettore artistico del Corteo di San Nicola di Bari.

Meraviglia ad ogni sguardo il secondo tema portante di questo ‘illuminare’ mente, cuore e anima di Molfetta in luce: è Radici, dedicato ai rosoni del Sud.

Il rosone è la finestra di luminosità e bellezza dei nostri luoghi spirituali, come il duomo e la cattedrale, la basilica ed ogni luogo di culto del Sud, per vivere il comune sentimento di armonia e pace interiore, dopo il travaglio di questi mesi angosciosi e precari. Esso diventa per Molfetta un simbolo, un logo, un monumento fatto di luce e un addobbo che restituisce un’atmosfera ricca di memoria e tradizione.

Le straordinarie installazioni degli artisti coinvolti raccontano con maestria l’arte sacra, in questa singolare e lucente rivisitazione.

L’ambizioso progetto natalizio, esposto nel centralissimo Corso Umberto ed in altri luoghi suggestivi di Molfetta, è corredato dai cenni architettonici e storici identificativi in un catalogo pensato ad hoc e richiama i rosoni delle chiese di alcune località del nostro Sud, prescelte per il pregio dei loro rosoni, spesso veri ricami che sembrano pizzi fatti a tombolo. Tra questi anche i rosoni di Puglia, espressione del più significativo romanico pugliese, candidati a diventare nel tempo un prezioso Patrimonio dell’Umanità Unesco.

Molfetta si prepara a vestirsi di allegria e bellezza, per esorcizzare la paura e la malinconia dei mesi precedenti.

Art&Life è un sentiero dell’anima e non solo una mirabile architettura decorativa del centro della città. È un tesoro di sentimenti e di solidarietà da non disperdere. Di dimensioni importanti, queste luminarie saranno installate sui muri degli scorci più suggestivi della città. Si passa da “Ali d’angelo” di tre metri e mezzo ad “Ali di farfalla” di quattro metri, da una “giostrina” in luminaria del diametro di sei metri per quattro ad una” locomotiva” lunga otto e alta oltre due metri, sino a trenta alberelli alti tre metri ciascuno.

La creatività riaccende il cuore della gente. Ambiente, animalismo, diritti civili, infanzia ma anche musica e arte alcuni dei temi a cui sono dedicate le sculture luminose della collezione Art&Life. Perchè anche a Natale possiamo scoprire e riscoprire nuovi modi per creare un mondo migliore.

Un vertiginoso acrobata della parola, molfettese doc, ci indica la strada nell’ultimo album “Exuvia”. Dalla traccia onirica della sua “Eyes Wide Shut” nasce la folgorante intuizione di Michele Salvemini, il grande rapper Caparezza. L’installazione “Art is better than life” si nutre del suo alato verso. L’opera è in Piazza Municipio. L’esplorazione delle dense galassie del nostro pensiero è riconducibile all’arte ed alle sue infinite elaborazioni.

La bellezza e la riflessione creativa promuovono la centralità dell’essere, nell’accezione più alta e completa, protagonista di un mondo ferito e malato in cerca del nuovo ossigeno di una ritrovata filosofia antropocentrica e rispettosa del proprio habitat.

Il tema dei diritti civili per abbattere l’odioso ‘apartheid’ delle minoranze fragili e trascurate, vede l’arcobaleno ed il messaggio “Love” nel Largo Sant’Angelo nella città vecchia.

La “Mariposa” e le due enormi ali di farfalla richiamano al senso della nostra sete di libertà, contro le paure e le proibizioni, lungo il tratto delle mura di Borgo Dante.

È il tempo dei buoni sentimenti, contro l’oppressione degli egoismi.

Ma i richiami accolti in questa abbagliante città dello spirito sono molteplici e di prima grandezza.

La veste del centro cittadino è davvero sorprendente.

È il tempo della vita comune in città, con le giuste misure e cautele.

Come sottrarsi alla “Foresta di Luce” di trenta alberelli in luminaria, con l’utilizzo di led a modesto impatto energetico? Il legno arriva da un principio di sostenibilità della filiera. L’ambiente è il nostro scudo contro il futuro. I terribili e minacciosi segnali arrivati dal precipitare degli eventi naturali chiamano i governi del mondo ad una revisione chirurgica, in chiave ecologica e verde, per salvaguardare il pianeta dalla catastrofe. La Foresta di Luce illumina la rotonda di via Bettino Craxi.

Un’altra risorsa essenziale della nostra vita è l’acqua.

Lo scorrere di questo bene inestimabile è il segreto della nostra presenza.

L’installazione “Agua” in Piazza Effrem, che conserva la romantica fontana di ghisa di anni lontani, riproduce una fontana di mille scintillanti tonalità ed un prato di fiori abbaglianti.

Un angolo delizioso dedicato all’innocente vanità di un selfie celebrativo e conviviale è quello dell’installazione di “Angel”, sotto uno scenografico tetto di luminose stelline del firmamento e due rassicuranti ali d’angelo gigantesche, per restituirci un perduto senso di protezione in Piazza Municipio.

Altri angoli ispirati esibiscono archi e acquedotti, alberi cubisti e cuori, Dante Alighieri e Frida Kalho, in una lanterna di magie vivaci.

La felliniana e nostalgica giostra retrò in legno di fronte a Palazzo Dogana “D’Altri Tempi” è una culla verso la nostra infanzia, perché il Natale ci fa tornare bambini.

La locomotiva “Giù da te” suggerisce l’intercalare delle nostre radici, le ricette della nonna e le nostre piccole e amate abitudini, che sono scolpite nel cuore e vibrano con il nostro paese di origine e la nostra storia. La scultura di luce sarà installata in Piazza Mazzini.

La rotonda della stazione ferroviaria presenta l’accogliente invito di una luminaria “Benvenuti a Molfetta” di grande pregio e vivace policromia.

Il centro della vita pubblica sarà ancora piazza Aldo Moro. Qui è possibile trovare un tenero omaggio ad una creatura a quattro zampe, amata dai grandi e dai piccini. “Rufus” non è più tra noi. Il cane randagio e beniamino della gente, in perenne gironzolare nell’area della stazione ferroviaria, è morto quest’anno. Ma l’installazione di design a lui dedicata è un delicato angolo, che perpetua il suo dolce passaggio terreno ed è un civile invito alla sensibilità ed alla solidarietà verso gli animali.

Le luminarie della festa pugliese sono di grande rilievo artistico e grondano di mille simboli e significati. Ma soprattutto sono l’eco delle feste patronali, quando anziani e ragazzi, donne e uomini sono uniti dai giochi e dal luna park, dallo zucchero filante, dal torrone e dalle bancarelle di mille oggetti.

Le luminarie grondano di nostalgia e ricordano l’Italia spensierata e semplice di Vittorio De Sica e Gina Lollobrigida di “Pane amore e fantasia” ed un dopoguerra sorridente, dopo la tragedia della guerra. Anche questo è stato un incubo da rimuovere, come quello della pandemia, nel ritrovarsi di un abbraccio e di uno sguardo rapito verso gli addobbi di incanto.

Il Natale di Molfetta e delle sue luminarie artistiche è una rinascita che attende una generosa risposta nei punti vendita degli esercizi commerciali.

L’accensione delle luminarie è prevista per martedì 7 dicembre, mentre la Villa comunale sarà illuminata già a partire da domenica 5 dicembre.

I visitatori potranno interagire con le installazioni scattandosi una foto e postandola sui canali social con l’hashtag #MolfettainLuce.

Che la festa ricominci.

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