MOLFETTA – Sulla pericoli della medicina on line lancia un appello il tribunale dei diritti del malato.
«Anche nella nostra città si va diffondendo sempre più l’uso del web per quanto riguarda il pianeta sanità ed il bisogno di informazioni. Questo è dovuto ad un rapporto medico - paziente talvolta spersonalizzato per cui il cittadino, solo con i propri dubbi, cerca risposte ricorrendo a fonti alternative.
E’ doveroso, perciò, divulgare una preoccupazione raccolta dal Tribunale per i Diritti del Malato che merita ulteriori approfondimenti.
Infatti secondo i dati diffusi dalla sede nazionale una denuncia al giorno dei consumatori per disservizi riguarda le prestazioni sanitarie e di benessere comprate sul web. “Il 50% di queste denunce ha come oggetto il sistema dei gruppi d’acquisto online, con in testa Groupon e Groupalia”, spiega Isabella Mori, responsabile del PIT - Tribunale del Malato nazionale.
Groupon e Groupalia sono due siti specializzati che offrono a prezzi scontati beni e servizi con le modalità dell’ecouponing, cioè distribuzione di coupon e buoni sconto per accedere a visite mediche. A collaborare con queste piattaforme ci sono medici che le utilizzano per farsi conoscere e promuovere il proprio lavoro sulla rete offrendo tariffe a basso costo.
Le segnalazioni arrivate all’associazione riguardano la pubblicità ingannevole, i mancati rimborsi, i medici privi di autorizzazioni, l’overbooking, ossia l’eccesso di prenotazioni. Non mancano denunce per prestazioni di scarsa qualità, oppure per tariffe diverse da quelle pubblicizzate. Non si vuol demonizzare il sistema del couponing sul web, purché rispetti regole e trasparenza in mancanza di una normativa specifica che assicuri tutte le garanzie del caso a chi utilizza il servizio.
Se lo strumento del coupon sul web è un fenomeno abbastanza recente per il mercato italiano, è noto che sempre più persone cercano su internet le risposte ai loro bisogni di salute. Secondo una ricerca del Censis, un italiano su tre (32,4%) utilizza la rete per ottenere informazioni riguardanti benessere e malattie. Di questi, il 90,4% effettua ricerche su specifiche patologie, il 58,6% cerca medici e strutture cui rivolgersi, il 15,4% prenota visite ed esami attraverso la rete, il 13,9% frequenta chat, forum e web comunity dedicate ai temi sanitari per lo scambio di informazioni ed esperienze, il 2,8% acquista farmaci on line.
Un consiglio dunque per tutti: cautela e massima allerta e non dimenticate di parlarne con il vostro medico di fiducia.
Marta Pisani
Coordinatrice T.D.M. Molfetta »