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Molfetta, il consiglio comunale nomina le commissioni permanenti. Indiscrezioni sulle presidenze
03 agosto 2013

MOLFETTA - Nominate le commissioni consiliari permanenti nella massima assise cittadina riunitasi nella calura agostana (con l'impianto di aria condizionata non funzionante fra lo sventagliare di foglietti vari da parte dei consiglieri sudati e in affanno) per adempiere ad uno dei primi doveri istituzionali, dopo l'elezione del sindaco, in attesa della definizione del bilancio, non approvato dal commissario prefettizio e che sarà presentato quanto prima.
Anche in questa occasione non è (mancata la diretta streaming, grande novità dell' era del sindacato di Paola Natalicchio, che ha permesso a tutti i cittadini di seguire comodamente a casa in poltrona il secondo Consiglio Comunale della nuova amministrazione di centrosinistra.
Tre i punti all’ordine del giorno:  
1)    Costituzione delle Commissioni Consiliari Permanenti (art. 23 dello Statuto Comunale).
2)    Elezione della Commissione Comunale per la formazione degli elenchi dei Giudici Popolari.
3)    Determinazione degli indirizzi per la nomina e la designazione dei Rappresentanti del Comune e del Consiglio presso Enti, Aziende ed Istituzioni – art. 42, lett. m) del T.U.EE.LL. n. 267/2000 e art. 30, comma 3° - dello Statuto Comunale.
Nonostante qualche difficoltà iniziale sotto il profilo regolamentare, dopo l’ultima riunione dei capigruppo consiliari in conformità del primo punto all’ordine del giorno sono stati individuati i componenti delle sei Commissioni Consiliari Permanenti del Comune di Molfetta. Queste ultime sono: 
Per urbanistica, arredo urbano, lavori pubblici, casa e politiche del territorio: Annalisa Altomare (PD), Onofrio Pappagallo (Signora Molfetta), Gianni Porta (PRC), Mariano Caputo (Molfetta Futura), Pietro Mastropasqua (Siamo Molfetta). Secondo indiscrezioni la presidenza verrà affidata ad Annalisa Altomare.
Per attività economiche e produttive, ecologia, ambiente e igiene pubblica: Giuseppe Percoco (PD), Ignazio Cirillo (SEL), Gianni Porta (Rifondazione), Antonello Pisani (Siamo Molfetta), Carmela Minuto (PDL). Presidenza prevista: Gianni Porta.
Per personale, affari generali, pari opportunità trasparenza, protezione civile, automazione: Giulio Germinario (PD), Mauro de Robertis (SEL), Roberto la Grasta (Signora Molfetta), Carmela Minuto (PDL), Ippolita de Ceglia (PDL). Presidenza prevista: Roberto La Grasta.
Per tributi, finanze bilancio, patrimonio e municipalizzate: Damiano Angeletti (PD), Leonardo Siragusa (Centro Democratico), Domenico Gagliardi (Linea Diritta), Nicola Camporeale (Siamo Molfetta - PDL), Pietro Mastropasqua (Siamo Molfetta). Presidenza prevista: Damiano Angeletti.
Per politiche sociali, solidarietà, volontariato, politiche giovanili: Saverio Patimo (PD), Davide de Candia (PD), Giovanni Facchini (SEL), Luigi Roselli (PDL), Mariano Caputo (Molfetta futura). Presidenza prevista: Giovanni Facchini.
Per cultura, pubblica istruzione, sport, spettacolo e turismo: Raffaella Ciccolella (PD), Domenico Gagliardi (Linea diritta), Nicola Piegiovanni (SEL e presidente del Consiglio), Ippolita De Ceglia (PDL), Saverio Tammacco (PDL). Presidenza prevista: Domenico Gagliardi.
Il primo punto all’ordine del giorno è risultato difficoltoso a causa della mancata revisione del Regolamento prima di individuare i componenti delle commissioni. Infatti due consiglieri di maggioranza (Porta e Gagliardi) e tre di minoranza (Caputo, Mastropasqua e Minuto) sono stati individuati come componenti di più di una commissione consiliare permanente. Lo stesso Regolamento comunale per la costituzione delle Commissioni Consiliari impedisce la presenza di un consigliere in due commissioni (art. 23), a differenza dello Statuto Comunale. Inoltre lo stesso consigliere comunale di opposizione Ninnì Camporeale (PDL), aveva dichiarato che sarebbe stato opportuno riformare il Regolamento prima di individuare i componenti delle commissioni.
 
La alquanto spinosa questione amministrativa ha reso sterile la difesa assunta dal consigliere Gianni Porta, con la consigliera Annalisa Altomare che ha subito ritirato l’emendamento alla delibera, mettendo in evidenza che molto probabilmente quel provvedimento avrebbe potuto sancire a monte un vizio amministrativo. Logica conseguenza è stata l’astensione degli 8 consiglieri di minoranza alla votazione. Mentre 15 sono stati i voti favorevoli da parte della maggioranza consigliare. I Presidenti della 6 commissioni saranno poi eletti all’interno delle stesse. 
Di seguito in conformità al secondo punto all’ordine del giorno il consigliere di maggioranza Domenico Gagliardi e Mariano Caputo (Molfetta Futura) sono stati nominanti componenti della Commissione comunale per la formazione degli elenchi dei Giudici Popolari che vede nella figura di presidente il sindaco Paola Natalicchio.
A scatenare gli animi di maggioranza e opposizione è stato il terzo punto all’ordine del giorno (in precedenza citato). Come ormai da consuetudine la novità della neo sindaca Natalicchio è essenzialmente incentrata sulla nascita di rapporti fiduciari. Questa volta la pratica fiduciaria sarà applicata  nella determinazione delle linee d’indirizzo per nominare i rappresentanti comunali in enti, aziende (ASM, MTM e Multiservizi) e istituzioni. La stessa Natalicchio ha dichiarato: «Abbiamo ripreso l’atto del 2008, aggiornandolo rispetto alle condizioni di incandidabilità, incompatibilità e ineleggibilità, intercorse con i recenti provvedimenti. Ma la novità più sostanziale è che il sindaco, in ossequio al principio generale della trasparenza dell’azione amministrativa, darà informazione mediante avviso pubblico fissando un termine entro cui presentare le candidature corredate da curricula e procederà con proprio atto alla nomina e alla designazione, fermo restando la presenza dei requisiti soggettivi. Le designazioni saranno fortemente caratterizzate da un rapporto fiduciario con il sindaco».
La questione ha scatenato il parere negativo dell’ormai ex presidente del consiglio comunale Ninnì Camporeale (PDL) che ha affermato: «quell’elemento di novità è l’espediente democratico per far capire alla gente che la procedura di nomina dei rappresentanti del sindaco è caratterizzata da una pseudo partecipazione. È inutile negare - ha continuato Camporeale - che queste nomine sono il frutto di una legittima e connaturale contrattazione politica e sono decise all’interno delle stanze e delle segreterie dei partiti. Noi nel 2008, senza essere ipocriti con nessuno, abbiamo deciso di nominare i rappresentanti del Comune in base a un rapporto fiduciario, assumendocene, quindi, la responsabilità politica di fronte ai cittadini».
È arrivata subito la replica del consigliere Gianni Porta (Rifondazione Comunista): «È vero che le nomine sono incarichi fiduciari, se esercitati dal sindaco nei termini prescritti dalla legge, ma questa delibera ristabilisce una procedura che io non definirei ipocrita perché è in campo alle scelte politiche di direzione e attuazione dei programmi che un Sindaco e un Presidente del Consiglio realizzano. Con l’avviso pubblico - ha commentato Porta - si annuncia a tutti i cittadini che possiedono i requisiti d’idoneità che è possibile presentare la propria candidatura, su cui poi sarà effettuata una scelta strettamente fiduciaria, perché si seleziona una figura di direzione politica che rientra nell’attuazione delle linee programmatiche di governo».
Inoltre la delibera approvata dal Consiglio comunale ieri pomeriggio è a tratti analoga a quella ratificata dall’amministrazione Azzollini nell’anno 2006. Infatti, lo stesso Porta ha ripercorso alcuni passaggi della seduta di approvazione del 2008 quando l’opposizione aveva non solo chiesto l’introduzione di un avviso pubblico per consentire al Sindaco e al Consiglio comunale di esercitare una legittima scelta politica, ma anche proposto di escludere dall’eventuale candidatura chiunque avesse riportato una condanna penale di primo grado.
Dopo l’intervento di Porta, il consigliere Caputo ha ricordato come la scelta operata nel 2008 dall’ amministrazione Azzollini nella quale lo stesso ricopriva il ruolo di assessore ai Lavori Pubblici era stata elaborata proprio per evitare le polemiche sviluppatesi nel 2006, quando la prima amministrazione Azzollini aveva inserito proprio la volontà di bandire un avviso pubblico. Sempre il consigliere di minoranza Mariano Caputo (Molfetta Futura) ha continuato: «è netta la contraddizione in termini tra avviso pubblico e nomina fiduciaria perché alla legittima aspettativa insita nell’avviso pubblico è inserito il concetto della designazione fortemente caratterizzata da un rapporto fiduciario con il sindaco». Secondo Caputo, non si stava parlando solo ed esclusivamente di una contraddizione, ma una sorta di «presa in giro» nei confronti dei cittadini. Dopo una serie di batti e ribatti il provvedimento è stato poi approvato con soli 15 voti di maggioranza. 
© Riproduzione riservata
Autore: Andrea Saverio Teofrasto
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