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Molfetta, Erika Cormio del Pd verso l'assessorato ai lavori pubblici La decisione verrà ratificata questa sera dal direttivo del Partito democratico e fa seguito al ritiro delle dimissioni del sindaco e alla scelta di concedere il rimpasto. Non è esclusa una redistribuzione delle deleghe da parte del sindaco Natalicchio
31 luglio 2015

MOLFETTA - 31 anni, commercialista, già collaboratrice di “Quindici”, una passione per la politica e una tradizione famigliare alle spalle, di quelle che hanno segnato indelebilmente la storia della sinistra cittadina: sarà quasi certamente Erika Cormio (foto) il nuovo assessore ai Lavori pubblici del Comune di Molfetta. Anche se non è escluso che il sindaco Paola Natalicchio possa redistribuire le deleghe in occasione del rimpasto.

La notizia della candidatura della Cormio è trapelata da ambienti vicinissimi al segretario Piero de Nicolo e verrà ratificata dal direttivo del partito che a minuti si riunirà presso la sezione di Corso Margherita di Savoia.
La Cormio è uno dei volti più giovani del centrosinistra molfettese ed è reduce dalla candidatura alle regionali appena trascorse, come consigliere. Competizione che l'ha vista ottenere 1.866 voti totali risultando essere ottava su scala provinciale nella lista del partito. Un risultato che la segreteria politica ha sempre difeso malgrado in molti l'avessero giudicato molto al di sotto delle aspettative. Quella dello scorso maggio, è stata la seconda candidatura della Cormio dopo quella alle comunali del 2013.
Nipote dello storico leader comunista Sandrino Fiore, legata da un asse politico molto forte all'ex senatore bitontino ed ex eurodeputato Giovanni Procacci attuale consigliere del presidente Michele Emiliano per i rapporti con il consiglio regionale e gli organismi interni e internazionali, Erika Cormio fa attualmente parte del coordinamento regionale del partito.

La sua nomina arriverà probabilmente all'inizio della prossima settimana e fa seguito al ritiro delle dimissioni del sindaco Paola Natalicchio che accetta così la sfida di continuare il percorso politico avviato nel 2013 e la conseguente concessione del rimpasto.
La Cormio sostituirà Giovanni Abbattista, legatissimo al gruppo politico di Guglielmo Minervini (ora riunitosi nella sigla Dep, Democrazia è partecipazione) e già segretario cittadino del partito democratico.
Insieme a questa  nomina farà seguito l'annuncio ufficiale del ritiro delle dimissioni di Tommaso Spadavecchia, che nell'ambito della crisi politica aveva lasciato l'incarico di assessore allo sport e al commercio. La novità di questa nuova giunta è l’accresciuta presenza femminile 5 contro 2 maschietti.

A breve saranno aperti più tavoli tematici di maggioranza per limare ancora le divergenze strategiche sorte tra il partito democratico e il primo cittadino.

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Autore: Onofrio Bellifemine
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.......ai limiti del vergognoso, della vergogna, parole queste inesistenti nel campo della politica. Chi ha il senso della vergogna non può far parte di partiti politici e quindi non può far politica. "Il fine giustifica i mezzi" scriveva Machiavelli. Ciò significa che in vista del "bene comune" vengono meno le regole ordinarie dell'etica individuale. Tutto questo è stato falsato e capovolto: il fine giustifica il mezzo per il bene personale, individuale, di casta. Jonathan Livingston - Volo Libero|sabato 25 lug 2015 14:36:42 "Una delle ragioni di disorientamento della sinistra, dipende dal fatto che nel mondo contemporaneo sono emersi problemi che i movimenti tradizionali della sinistra non si sono mai posti, e sono venuti meno alcuni presupposti sui quali avevano fondato non solo il proprio progetto di trasformazione della società, ma anche la loro forza. Questo è incontestabile. Nessun sinistrorso può rifiutarsi di ammettere che la sinistra di oggi non è più quella di ieri. Ma sino a che vi saranno uomini il cui impegno politico è mosso da un profondo senso di insoddisfazione e di sofferenza di fronte alle iniquità delle società contemporanee, oggi forse in modo non più offensivo che nelle epoche passate, ma ben più visibile, questi terranno in vita gli ideali che hanno contrassegnato da più di un secolo tutte le sinistre della storia." Così scrive Norberto Bobbio, senza sapere, forse: "uomini il cui impegno politico è mosso da un profondo senso di insoddisfazione e di sofferenza di fronte alle iniquità delle società contemporanee, oggi forse in modo non più offensivo che nelle epoche passate, ma ben più visibile........non esistono più, sono scomparsi e inghiottiti, sopraffatti dalla cultura del possesso individuale, egoistica, esageratamente fuori da ogni norma di vita civile. Anch'io disgustato e con questo chiudo.


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