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Molfetta, elezioni comunali si andrà alle urne il 26 e 27 maggio. I ballottaggi il 9 e il 10 giugno Movimenti e novità nelle coalizioni di centrodestra, sempre più esigua per la fuga di alleati, e quella di centrosinistra che va lentamente rafforzandosi, puntando a un completo rinnovamento di candidati e alleati
23 gennaio 2013

MOLFETTA – Si voterà per l’elezione del sindaco a Molfetta domenica 26 e lunedì 27 maggio, mentre l’eventuale turno di ballottaggio è stato fissato per domenica 9 e lunedì 10 giugno.
Lo ha comunicato il ministro dell'Interno Annamaria Cancellieri. Oltre a Molfetta sono 654 i Comuni che andranno al voto. Tra i principali Roma, Catania, Messina, Vicenza, Brescia, Siena, Ancona, Udine, Pisa.
Il centrodestra che fa capo al Pdl del sen. Antonio Azzollini ha già scelto il suo candidato: l’ex presidente del Consiglio comunale uscente avv. Nicola Camporeale, che si è già presentato alla città.
Il centrosinistra, invece, è ancora alla ricerca del suo candidato, ma nuovi passi avanti sono stati compiuti e non è escluso che si possa arrivare ad un’intesa nel segno del rinnovamento sia per quanto riguarda il candidato sindaco, sia per gli uomini e gli alleati della coalizione. Ed è quello che anche i cittadini di Molfetta attendono, come dimostra il successo delle nuove liste nazionali da Grillo a Monti, ad Ingroia.
Più confusa la situazione del centro, che pure era partito in maniera decisa, aggregando la lista Emiliano, l’Udc, il Pri, Sel e qualche altro gruppo di fuorusciti dall’amministrazione Azzollini. Poi il centro si è visto bruciare un candidato dopo l’altro. Successivamente i promotori della lista Emiliano Lillino Di Gioia e Annalisa Altomare avevano optato per Salvatore Matarrese, capolista della Lista civica di Mario Monti, con l’ipotesi di una candidatura alla Camera in primissima posizione della stessa Altomare. Caduta questa ipotesi la posizione del gruppo è rimasta in stallo. Probabilmente Di Gioia e Altomare appoggeranno comunque Monti, mentre il sindaco di Bari Michele Emiliano è rimasto senza referenti e non è escluso che possa aderire ad una coalizione con il Pd, di cui è stato segretario regionale.
Sel, il partito di Nichi Vendola che a Molfetta non si riconosce tutto nel presidente della Regione, ma ha diverse anime, ma è unito sul suo referente l’ex sindaco Tommaso Minervini, il quale ha escluso esplicitamente la sua candidatura (intanto è candidato al Senato al 6° posto della lista Sel), punta, invece, ad un accordo con il Pd e ha già individuato una sede comune a Corso Umberto (ex Prenatal) per la campagna elettorale. Dopo qualche malinteso con il Pd, le acque potrebbero tornare serene ed arrivare ad una coalizione che potrebbe risultare vincente alle elezioni amministrative.
Sul fronte del centrodestra, invece, malgrado la scelta del candidato sindaco, le acque si sono agitate, prima per il declassamento del sen. Azzollini dal 2° al 6° posto nella lista del Senato, col rischio di non essere eletto se le cose dovessero andare male per il Pdl, poi per la progressiva perdita di pezzi della vecchia coalizione. I primi ad abbandonare l’ex sindaco sono stati i repubblicani di Pietro Uva, poi è toccato al gruppo di “Molfetta Viva” composto dagli ex consiglieri del centrodestra Antonio Ancona, Mauro Giancaspro e Giovanni Mezzina che hanno deciso di sostenere il candidato sindaco Bepi Maralfa.
Ora è la volta dell’ultimo pezzo della coalizione, il partito di “Italia futura” che fa capo a Luca Cordero di Montezemolo e quindi alla “Scelta civica con Monti” che faceva riferimento all’ex assessore Mariano Caputo. Ora il partito del premier Mario Monti ha preso nettamente le distanze dal centrodestra di Azzollini e ha mollato il suo candidato, anche perché sarebbe stato incoerente un comportamento diverso da quello nazionale dove “Italia futura” che in Puglia ha come referenti il sen. Nicola Rossi e l’avv. Claudio Pannoli, candidato al Senato.
Fatta chiarezza anche su questo fronte, il centro tenta di riaggregarsi senza Sel, ma con Monti e il Fli, il partito di Gianfranco Fini che fa parte anch’esso della lista Monti e ha come referente l’avv. Francesco Armenio, candidato all'8° posto della lista del Senato. Quindi anche questa formazione politica ha mollato Azzollini e quindi Camporeale che vede sciogliersi sempre di più la sua coalizione, anche perché altri pezzi dell’alleanza sono in via di abbandono, in particolare la lista che fa capo al presidente della Provincia di Bari Francesco Schittulli e altri gruppetti minori, i quali cercano altre collocazioni perché considerano perdente la coalizione di centrodestra di Azzollini-Camporeale.
 
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Autore: Politicus
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