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Molfetta, Consiglio comunale: unanimità per l'Asm come società a responsabilità limitata
26 febbraio 2011

MOLFETTA - Unanimità in consiglio comunale per la trasformazione dell’Azienda speciale Asm di Molfetta in Società a responsabilità limitata. Tra pochi mesi la fusione con l’Asipu di Corato (Azienda Servizi Igiene e Pubbilca Utilità), convertita anch’essa in srl, cui seguirà l’ingresso nella compagine dei Comuni di Terlizzi e Ruvo di Puglia. Entro il 31 dicembre 2011 la nuova società dovrà procedere a evidenza pubblica per individuare il nuovo socio privato (secondo l’art. 115 del Testo Unico degli Enti Locali).

Nuova Asm srl dotata di uno statuto tradizionale, già modulato sull’ingresso del socio privato nel 2012, ha spiegato l’assessore alle Municipalizzate Mauro Magarelli, che ha anche evidenziato alcune particolarità, come l’ampliamento dell’intervento (raccolta e trasporto dei rifiuti, gestione delle discariche, impianto di stoccaggio, ecc.), l’intrasferibilità delle quote del socio privato, che non potranno essere alienate, e il trasferimento del personale nella costituenda società. Trasferito nella costituenda società il contratto di servizio tra il Comune di Molfetta e l’Asm, fino al bando di gara per il soggetto privato, come anche il capitale di dotazione Asm.
 
Parte pubblica e privata. Necessario un protocollo d’intesa con gli altri tre Comuni coinvolti nella formazione del nuovo soggetto giuridico «per riallineare le sfasature amministrative e definire la mission» ha sottolineato il consigliere di opposizione Gianni Porta (Rif. Com.). I Comuni di Ruvo, Terlizzi e Corato soffrono l’attivismo del Comune di Molfetta, “capofila” di questa iniziativa.
Percentuale tra pubblico e privato, la prima perplessità emersa nella riunione dello scorso 23 febbraio tra i rappresentanti dei quattro comuni coinvolti (sala consigliere del Comune di Ruvo), come ha ricordato il consigliere di opposizione Giovanni Abbattista (Pd). Per scongiurare la possibilità che la percentuale privata superi quella pubblica, è stato emendato l’art.5 dello statuto su richiesta del consigliere Abbattista, con integrazione dell’assessore Magarelli: la parte privata non potrà essere uguale o superiore a quella pubblica. Un emendamento che nel Consiglio comunale di novembre era stato rigettato dall’amministrazione, ora costretta su tacita richiesta degli altri Comuni della futura Aro (Ambito di raccolto ottimale).
Richieste dagli altri tre soggetti amministrativi maggiori garanzie sulle previsioni e sugli obiettivi programmatici della parte privata, il consigliere Porta ha emendato l’art. 4 dello statuto, in merito all’oggetto della nuova società: non solo incremento della raccolta differenziata, ma anche attività per abbattere la produzione di rifiuti. Passato anche l’emendamento all’art.19 del consigliere di opposizione Mauro de Robertis (Sel) sulla esclusività dell’assemblea dei soci per la nomina del Consiglio di amministrazione.
 
Stazioni di servizio. Integrata con soli voti di maggioranza la delibera C.C. n. 119/99 che riordinava la rete di distribuzione di carburanti, attraverso la rimozione e lo smantellamento degli impianti nel centro città e il loro spostamento ai confini periferici (poi liberalizzata con la Legge n.133/08).
Individuati dall’amministrazione Azzollini tre siti da destinare a aree di servizio nei comparti 8, 9 e 15 (vedi foto) con un costo di vendita non inferiore a 3 €/m2, imponendo la chiusura degli ultimi stabilimenti in città (Ip di Piazza Garibaldi, TotalErg di via Baccarini, Piazza Baccarini e via Fornari).
«Nessun’altra area presenta caratteristiche tali da poter essere utilizzata come stazione di servizio», ha siegato l’ing. Rocco Altomare, dirigente del settore Territorio: «non si punta alla liberalizzazione, ma si restringono i campi di allocazione - la replica del consigliere di opposizione Nicola Piergiovanni (Sel) - obbligando i gestori a collocarsi in aree già prestabilite».
«Poco consona a questa uso l’area di servizio del comparto 15, dove l’amministrazione Azzollini vorrebbe trasferire il mercato settimanale - ha notato il consigliere Piergiovanni - andando a ingolfare un’area già molto trafficata». Non intacca l’area mercatale e gli standard per il suo utilizzo sono stati verificati, la replica dell’ing. Altomare.
Punto nodale, la destinazione di aree di servizio a siti per stazioni di servizio carburante. «Sono aree pagate dai residenti per allocare e ottenere servizi per il quartiere, tra cui campetti, come previsto dal Prgc», ha spiegato il consigliere Piergiovanni, cui ha fatto eco De Robertis palesando una possibilità di indebito arricchimento del Comune che, invece di rendere un servizio al quartiere, trae un utile economico dai privati.
Voto contrario dell’opposizione, che non solo ha rilevato uno scollamento tra le finalità (dislocazione dei distributori in periferia) e gli atti consequenziali del bando (evidenza pubblica aperta non solo ai distributori del centro, ma anche a altre imprese, con il rischio di non decongestionare il centro urbano), ma avrebbe preferito discutere prima il Piano dei Servizi, ancora in fase di redazione.
 
Ritiri, rinvii e prelevamenti. Ritirato l’adeguamento dell’ordinamento comunale al decreto Brunetta, i cui criteri sono già operativi, dunque recepiti dall’amministrazione, è stato approvato (astenuto il solo Porta) anche il Pue della zona omogenea “Ca” del Prgc, inerente la maglia n.5 della Madonna della Rosa, dopo il parere dell’Autorità di bacino e della Regione Puglia (modificazioni di carattere idraulico). Assenti osservazioni da parte dei cittadini, eccetto un’istanza da parte del presidente del consorzio per una mera rettifica materiale.
L’assessore al Bilancio Giulio la Grasta ha comunicato al consiglio il prelevamento di quasi 47mila euro dal Fondo Riserva (9mila euro all’Associazione Harmonia Vocis per un concerto di musica sacra nella la Cattedrale e quasi 38mila euro per la manutenzione ordinaria dei beni immobili del patrimonio comunale nel centro antico, da utilizzare come uffici dopo la ricostruzione delle palazzine di via A. Fontana).
Rinviato al prossimo consiglio il progetto per la costruzione di un residence all’interno del «Nettuno»: «necessaria un’integrazione tecnica», ha spiegato l’assessore all’Urbanistica Pietro Uva. Tante gatte da pelare per l’urbanistica comunale, ricordando che il punto sulla riqualificazione e il completamento del comparto 17 è stato ritirato nei precedenti consigli e lasciato a data da destinarsi.
 
© Riproduzione riservata
Autore: Marcello la Forgia
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