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Molfetta, consiglio comunale: caos e ostruzionismo, la vergogna del centrodestra inconcludente contro la città
19 novembre 2013

MOLFETTA - Un ostruzionismo goffo, sterile e soporifero che paralizza i lavori dell' Assemblea cittadina, porta al rinvio ad altra data dell'attesa discussione sulla perimetrazione del PAI e getta una nuova inquietante luce su un'opposizione sempre più confusa, smarrita e irresponsabile. E' stato questo il consiglio comunale andato di scena ieri, lunedì 18 novembre e che avrebbe dovuto affrontare sette punti all'ordine del giorno, tra i quali appunto, quello inerente il PAI (piano assetto idrogeologico). Amareggiato il sindaco, Paola Natalicchio, I temi di stasera avrebbero meritato un livello di dibattito molto più alto. Avrei voluto mettere al centro il cittadino, i suoi interessi e soprattutto parlare del PAI, ascoltare l'opposizione su questo. Capire come cambia la città, come si sviluppa”. Invece no.

I consiglieri d'opposizione pervasi prima da una cupa esaltazione e poi da un attonito smarrimento, si arroccano in un'esasperante melina fatta  di inutili emendamenti (cinquanta!) e trascinano i lavori fino a tarda notte (il consiglio aperto con ritardo alle 16.40, viene chiuso all'1.50).
Si inizia con un intervento del consigliere Gianni Porta (Rifondazione Comunista) che segnala “un fatto grave”: una delibera della provincia di Bari che riduce l'area protetta dell'Oasi Torre Calderina (area di tutela faunistica): “è una mera singola esclusiva esigenza privata, legittima ma che attacca quel vincolo di area protetta. Chiedo un'assunzione di posizione che possa salvaguardare  quell'area”. Seguono le rassicurazioni dell’assessore al Territorio e Ambiente Rosalba Gadaleta (“condivido la preoccupazione, ci adopereremo nell'ambito delle nostre possibilità”).
Superato il 1° punto all'ordine del giorno, approvazione verbali sedute precedenti (25 luglio, 2 agosto e 16 settembre 2013 e il 2°, Interrogazioni ed interpellanze (il consigliere dell’opposizione di centrodestra Mariano Caputo, Molfetta Futura, chiede numi su come è proceduta la pulizia delle spiagge quest'estate, con immancabili polemiche).
Si arriva, così, alla discussione del successivo punto all'ordine del giorno: Terzo Piano Sociale di Zona 2014/2016 – Approvazione dello schema di convenzione per la gestione associata delle funzioni e dei servizi socio-assistenziali (ex art. 30 D.Lgs. n. 267/2000 – L.R. n. 19/2006). Il consigliere Luigi Roselli (Pdl) nota un'incongruenza tra il testo approvato in commissione e quello presentato in aula. Il vicesindaco, assessore alla socialità Bepi Maralfa (Linea Diritta), risponde disponibile e preciso a tutti i rilievi tecnici dell'opposizione (rilievi che dopo un po' iniziano a far serpeggiare il dubbio in qualcuno, che si vogliano rallentare i lavori dell'aula) e spiega l'incongruenza: “la convenzione allegata alla delibera è definitiva, ma per errore di un funzionario, al verbale del regolamento è stata allegata anche una bozza”.
Un piccolo incespicamento” per dirla con le parole di Annalisa Altomare (Pd), ma che basta a un'opposizione altezzosa, polemica e spavalda per aumentare i toni del confronto (che pian piano si trasforma in scontro). La minoranza chiede di rinviare il punto che poi invece viene approvato dalla maggioranza (il centrodestra si astiene). 
Poi la politica esce di scena e inizia una lunghissima, interminabile serata fantozziana scandita da spacconate, facilonerie, arroganti superficialità. Bisogna discutere e approvare il nuovo regolamento sul procedimento amministrativo che ha già incassato tre settimane fa l'approvazione nella 3ª commissione Affari Generali presieduta da Roberto la Grasta (appena entrato nel gruppo del Pd da “Signora Molfetta”). Ma l'approvazione in commissione, ricorda la Grasta, è stata unanime e quindi il punto dovrebbe esaurirsi in pochi minuti per affrontare poi il numero cinque, quello sul PAI.
Qui il colpo di scena: l'opposizione presenta 50 emendamenti  (quasi tutti inutili e di puro ostruzionismo) nella speranza di rinviare la spinosa questione del PAI e di mettere in difficoltà la maggioranza. Ninnì Camporeale (Pdl) impugna l'ormai logoro copione dei “dilettanti allo sbaraglio” e accusa la maggioranza di “navigare a vita”. Alcuni cercano di ragionare: Annalisa Altomare ricorda l'importanza del punto (“vogliamo aprire una nuova stagione di regole”) e Gianni Porta invita l'opposizione a discutere gli emendamenti in commissione. Saverio Tammacco (Pdl) è inamovibile: “quella di presentare emendamenti è una prerogativa dei consiglieri”. Avanti a oltranza, dunque.
Il Presidente Nicola Piergiovanni convoca i capi gruppo: seguono riunioni, pause, incontri a porte chiuse tra i vari consiglieri. Ci si appella al buon senso: rinunciare agli emendamenti e passare al punto sul PAI. Ma l'opposizione insiste e alla fine il Presidente comunica che i lavori continueranno: si esamineranno tutti gli emendamenti, si approverà l'ordine del giorno e poi si discuterà il PAI.
In aula è il caos. Mariano Caputo urla “vergogna!”, Camporeale protesta “non possiamo restare qui tutta la notte!”. Seguono ancora interruzioni. A microfoni spenti Camporeale a Porta: “state esercitando la dittatura dei numeri!”.
La risposta è glaciale: “questo è il vostro show, non il nostro. Avete giocato le vostre carte e noi siamo venuti a vedere”.
Alle 23 tutti di nuovo in aula. La minoranza all'improvviso si ritrova impantanata nelle sacche di un ostruzionismo che rischia di protrarsi infruttuoso, fino alla mattina seguente. Mariano Caputo prende la parola. E' l'inizio di una sceneggiata grottesca, di una pagliacciata indecorosa che avvilisce e mortifica le istituzioni cittadine. Per un'ora, ininterrottamente, Caputo legge meccanicamente inutili emendamenti (tra i quali la proposta di trasformare l'articolo 22 del provvedimento nell'articolo n.4!), fatti di numeri e codicilli vari. Chi sta seguendo la diretta streaming spegne il computer (sono solo dieci i molfettesi che hanno resistito). In aula si ride, qualcuno grida alla vergogna, Saverio Patimo (Pd) sospira sconsolato: “stasera stiamo giocando a tombola” e vince il premio simpatia.
Caputo, ormai vero leader, di una compagine consiliare, quella di centrodestra, sempre più comica e confusa, continua con qualche imbarazzo. Poi il centrodestra, fa dietrofront, ritira gli emendamenti, e astenendosi approva il regolamento consiliare che passa punto per punto.
Sono ormai le due di notte. La seduta viene interrotta e del PAI si discuterà nel prossimo consiglio. La città ha perso tempo ma ha capito una volta di più che una stagione politica è davvero tramontata.

© Riproduzione riservata

Autore: Onofrio Bellifemine
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