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Molfetta, concerto di Zucchero: pubblico in delirio Successo dell'evento realizzato dalla Fondazione Valente in collaborazione con l'amministrazione comunale
02 agosto 2011

MOLFETTA - La puntualità è di casa per Zucchero Sugar Fornaciari alla Banchina S. Domenico di Molfetta, ieri sera patria della musica, grazie alla Fondazione musicale culturale Vincenzo Maria Valente che ha organizzato l'evento in collaborazione con l'amministrazione comunale e Delta Concerti. Dall’enorme valigia esce il cantautore tanto atteso dalla cittadinanza molfettese (foto di Mariagrazia Petruzzella e Davide Pischettola).
Fumo, fari, urla dei fan più accaniti, dall’accento nordico, francese e americano. Tutti uniti dalla voglia di vedere con i propri occhi un artista di fama internazionale. Ha aperto il concerto la canzone "Soffio caldo", tratta dal suo ultimo album "Chocabeck" (2010), uno dei migliori album di Zucchero e il lavoro più maturo e complesso degli ultimi anni della sua carriera. Folla in delirio: dai balconi, per i più fortunati, spuntavano binocoli e flash.
Un cuore unito quello molfettese che batteva all’unisono con i rintocchi delle enormi campane sospese sul palco. A seguire «È un peccato morir» e altri brani di "Chocabeck". "Vi prego, Molfetta, ve lo dico in ginocchio, permettete a tutti di vedere il concerto". Così il cantante ha pregato i fans di allontanarsi dal palco per permettere a coloro che avevano il privilegio di star seduti di godersi il concerto.
La seconda parte del concerto ha commosso tutto il pubblico, giovani e meno giovani, una folla straripante, ha letteralmente fatto vibrare le corde del cuore del più mite e disinteressato spettatore. Standig ovation per «Alla fine», una delle canzoni più delicate e intimiste di «Chocabeck», struggente ballata che Zucchero ha voluto dedicare a Amy  Winehause, recentemente scomparsa. "Mi sono fatto male, oggi, bucando il cielo, così ricordo d’essere vivo", ha cantato Zucchero in "Alla fine".
Delirio e commozione anche per l’ultima terna dei pezzi scelti dal cantautore blues, con "Così celeste" e "Miserere", in cui il carisma di Zucchero si è mescolato alla voce (playback) dell'indimenticabile tenore Luciano Pavarotti. E non poteva mancare una delle canzoni più famose dell'album "Oro, incenso & birra", (1989),  "Gloria nell’alto dei cieli", ovvero "Diavolo in me". 

© Riproduzione riservata
Autore: Mariagrazia Petruzzella
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