MOLFETTA - Un iter lento e farraginoso, quello dell’approvazione del comparto 18 (a sud dell’asse ferroviario tra via Terlizzi, via Berlinguer e Lama Martina), disseminato di anomale “dimenticanze” progettuali e logoranti stalli esecutivi per il contenzioso tra Autorità di Bacino (AdB) e Comune di Molfetta. Dopo l’approvazione a dicembre 2011 della variante al Piano urbanistico esecutivo da parte della giunta Azzollini (già illustrata da Quindici sul numero cartaceo di dicembre 2011), l’AdB in una nota del 27 dicembre 2011 ha richiesto l’adeguamento della maglia C dello stesso PUE al progetto di mitigazione idraulica (è interessata dalla Lama Martina-Cupa, dunque dal Piano di Assetto Idrogeologico).
A maggio 2012 il Comune ha inviato gli elaborati integrativi della variante, ma l’AdB ha rilevato ulteriori carenze tecniche nello studio di fattibilità, in particolare le prescrizioni dell’art.115 del D.Lgs. n.152/06, che tutela le aree di pertinenza dei corpi idrici. Perciò, il Settore Territorio del Comune di Molfetta ha affidato direttamente l’incarico al prof. Eligio Romanazzi (Studio Romanazzi-Boscia) che ha già collaborato per alcuni progetti e perizie con l’ing. Rocco Altomare, ex dirigente dello stesso settore, arrestato il 23 giugno 2011 nell’operazione “Mani sulla città” e scarcerato per decorrenza dei termini di custodia cautelare nel dicembre 2011.
Eppure, per una questione di opportunità e “buon senso” amministrativo, senza discutere la competenza dei professionisti ingaggiati, sarebbe stato opportuno nominare altri periti, estranei a qualsiasi tipo di rapporto collaborativo con il Comune di Molfetta per evitare “ambiguità” e improbabili connessioni con il recente tormentato passato del Settore Territorio. Infatti, sui banchi della Procura della Repubblica sarebbero ancora fermi molti progetti elaborati dall’ing. Altomare, elaborati anche in collaborazione con lo Studio Romanazzi-Boscia.
Perché la carenza tecnica nello studio di fattibilità non è stata rilevata in anticipo nella Conferenza di Servizi o dalle varie professionalità tecniche arruolate? Perplessità legittima, perché proprio questa lacuna o “disattenzione” ha favorito l’affidamento privato a una professionalità esterna, come già accade per molte opere pubbliche o servizi forniti dal Comune di Molfetta, che da “azienda no profit” sta diventando “azienda privata di profitto”.
Tra l’altro, secondo la determina di affidamento il personale tecnico comunale non avrebbe (mai avuto) le competenze tecniche richieste. Un neo gravissimo, perché la questione idrogeologica è ormai una componente ineluttabile di ogni pianificazione urbanistica a Molfetta: ricorrere a professionalità esterne e private per qualsiasi tipo di progettualità o perizia potrebbe anche appesantire nel tempo le casse comunali. Le varie “parcelle”, anche se al ribasso (quando accade), si sommano agli stipendi dei vari dipendenti che, invece, dovrebbero essere meglio utilizzati e specializzati.
Ad esempio, perché in questi anni il Comune di Molfetta non ha consentito ad alcuni tecnici comunali di poter approfondire le proprie competenze in materia, se in altri settori comunali molti dipendenti e alcuni dirigenti hanno partecipato a seminari o corsi di aggiornamento a spese del Comune stesso? In questo modo, si sarebbe potuto evitare il ricorso a professionisti privati, anche per le questioni più semplici.
Socialmente utile assumere gli LSU nel 2011 (forse senza nemmeno una corretta pianificazione dell’organigramma finanziario del personale), sarebbe stato anche opportuno bandire qualche serio concorso per professionalità di nicchia.
È anche vero che il periodo formativo e professionalizzate si sarebbe potuto protrarre a lungo, con il rischio di non acquisire le necessarie competenze in breve tempo: ma dal 2009 (approvazione del PAI e ricorso del Comune al TSAP) sono passati ben 3 anni. A prescindere dal merito dell’affidamento, al Comune di Molfetta manca una linea pianificatoria coerente e ordinata in ogni settore e ambito.
Intanto, lo stallo del comparto 18 ha determinato pesanti ricadute finanziarie sui proprietari delle zone edificabili. Anzi, secondo indiscrezioni, il completamento dell’iter tecnico-burocratico del PUE dovrebbe protrarsi per un altro anno, anche se il sindaco di Molfetta, Antonio Azzollini, nella conferenza sul Piano Casa ha annunciato un’immediata risoluzione della vicenda. Anche il comparto 18 si tinge di un “giallo paglierino”.
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