Molfetta, botte alla moglie, poi chiama i carabinieri: arrestatemi se no l'ammazzo
MOLFETTA - 30.6.2005
Picchia la moglie, poi telefona ai carabinieri chiedendo di essere arrestato. E' accaduto a Molfetta, dove un uomo di 37 anni ha cominciato a picchiare la moglie di 28 anni per futili motivi e poi ha preso un coltello, minacciandola. La signora vittima dell'aggressione è stata protagonista nell'aprile del 2003 del “sexy gate” politico che ha visto coinvolto un consigliere comunale della maggioranza. A questa donna, sua presunta amante, l'uomo (poi accusato di molestie da lei) dipendente pubblico, avrebbe regalato la macchina da scrivere dell'ufficio. Successivamente la donna fu arrestata per estorsione nei confronti del suo amante e la storia di Mimì e Antonella (due nomi fittizi usati per indicare i due amanti) appassionò la città e finì perfino in consiglio comunale con la richiesta da parte dell'opposizione di dimissioni del consigliere di maggioranza coinvolto nel caso. La maggioranza, però, fece quadrato accanto all'uomo sotto inchiesta, anche per evitare che al suo posto subentrasse il primo dei non eletti quel Pino de Candia, oggi nell'Udeur, non gradito al centrodestra.
Ma torniamo all'episodio di cronaca. I carabinieri, dopo la chiamata dell'uomo si sono precipitati nella sua abitazione, anche per evitare che accadesse il peggio. Hanno trovato la porta aperta e l'uomo seduto in cucina con un coltello fra i denti accanto a una bottiglia di vino, mentre la donna in lacrime era riversa su una sedia.
All'arrivo dei militari l'uomo avrebbe affermato: arrestatemi, altrimenti l'ammazzo. Poi, preso da uno scatto d'ira, si è lanciato contro la donna per colpirla col coltello e quando i carabinieri hanno cercato di disarmarlo, ha tentato di aggredire anche loro. La vicenda si è conclusa con l'arresto dell'uomo che è stato rinchiuso nel carcere di Trani e il trasporto in ambulanza della donna in ospedale.