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Molfetta “bombardata” dai botti di fine anno: una città in mano a scellerati che hanno provocato paura e danni
01 gennaio 2008

MOLFETTA - Ancora una volta Molfetta ieri sera è stata teatro di “bombardamenti” di botti e petardi di grosse dimensioni e soprattutto di una violenza esplosiva tale da far vibrare perfino gli edifici, come hanno raccontato alcuni cittadini. Malgrado i controlli, la vigilanza delle forze dell’ordine (per quello che potevano) e l’allarme lanciato dal comitato di quartiere, Piazza Paradiso e le zone circostanti si sono trasformate in un campo di battaglia.
Una zona lasciata alla mercé di giovinastri che hanno scatenato l’inferno. Alcuni abitanti della zona hanno parlato di esplosioni da “guerra”. Ma anche altre strade della città sono state trasformate in campi di battaglia, vittime alcune vetture e i soliti cassonetti divenuti l’oggetto principale della violenza di gente sconsiderata e incivile. Sarebbe ora che il sindaco e le forze dell’ordine provvedessero concretamente e adeguatamente a impedire che il degrado di Molfetta continui anche sul fronte della sicurezza e dell’impunità di chi crede di far da padrone in una città che va perdendo sempre più le connotazioni di paese civile.
Occorre un’inversione di tendenza in tutti i campi con gesti esemplari che possano essere di monito a chi crede che sia consentito impunemente di non rispettare le regole e soprattutto le leggi. La legalità deve diventare il primo obiettivo di chi vuole amministrare questa città, prima che la situazione possa divenire incontrollabile. E’ un monito che lanciamo da tempo e che è tuttora sottovalutato.
Riportiamo una testimonianza, che si commenta da sé, di chi ha vissuto direttamente e sulla propria pelle la “notte brava” dei “bombaroli” a Molfetta: «Via Corrado Salvemini, 3. Un'ora da incubo. Mentre stavamo brindando a mezzanotte a casa di mia suocera sembra sia scoppiata d'improvviso la guerra, sembrava di stare a Bagdad. Ci sono saltati di mano i bicchieri e qualcuno di noi è stato scaraventato contro il muro dai violentissimi botti che esplodevano per strada. Vetri a doppiovetro dell'appartamento andati in frantumi, il muretto di recinzione del palazzo abbattuto e le macchine posteggiate andate distrutte. Vane e inutili le chiamate ai carabinieri, fino a quest'ora non se ne è visto nemmeno l'ombra di una pattuglia. Sceso per strada per invitare gli scellerati alla calma, anche perchè si era in presenza di anziani e un mio cugino appena operato di cuore, mi si teneva lontano da loro a colpi di esplosivi. Danneggiata anche la mia automobile. Non so che altro dire, questa è la città in cui ci tocca vivere anche in questo anno appena cominciato».

Autore: Marcello la Forgia
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Chiaramente, ancora una volta, se si vuole dare la colpa di tutto al Sindaco, che gliela si dia pure. Ormai è diventata abitudine, in questa città, che anche la colpa di aver contratto un raffreddore, da parte di un cittadino, sia del Sindaco. Ok, diciamo che sia così. Ma la riflessione che invece invito a fare è un' altra: ma pensate che a compiere quegli atti siano solo quelli di piazza Paradiso, le varie "Ciliegie & Affini", i vari "Nomi Importanti" che ogni tanto vanno in villeggiatura in via Andria 300 a Trani? Mi pare che chi pensa questo sia in grande errore. 1) Possibile che la delinquenza locale sia così ramificata in tutta Molfetta, da battere a tappeto con questi atti vandalici tutta la città, nella notte di Capodanno? 2) In quella notte in cui tutti i nostri figli sono fuori con le varie comitive a festeggiare il nuovo anno, nessuno pensa che fra quei vandali ci possano essere anche loro? Io dico invece che tra quelli che incendiano i cassonetti e quant' altro ci sono tantissimi "figli di gente per bene" e di anche noti "professionisti" di Molfetta. Le cose tra ragazzi si dicono e molte vengono riferite agli adulti; tanti cosiddetti bravi ragazzi presi individualmente, una volta nel "branco" diventano diversi e si lasciano andare una tantum anche ad azioni per le quali loro pensano di essere apprezzati dai compagni di comitiva. E' così: pertanto la mia conclusione è che per il delinquente purtroppo non servono manco i carabinieri in una notte come quella, ma alla stragrande maggioranza di quei ragazzi forse occorrerebbe impartire delle lezioni di educazione e sensibilità che dubito molti siano in grado di impartire ai loro figli. Ormai il degrado non è solo di una certa fascia sociale, ma comprende tutti, ed io dico che è ancora maggiore tra le cosiddette persone per bene e quelle ritenute di livello culturale più alto.


è una vergogna, vivere a molfetta sta diventando vergognoso. questi episodi non sono incivili, è restrittivo definirli tali, non sono deprepabili, è poco. è tempo che le persone di buon senso inizino a prendere iniziative concrete e non parlo certamente di ronde o cose del genere parlo di costruzione di sentire comune, aggregazione di idee e valori, parlo di creazione di percorsi comuni di condivisione di piccole cose come gli ideali che nel passato dell'umanità hanno arginato le barbarie e creato lo sviluppo. purtroppo la classe politica attuale ( è un eufemismo, scusate) è rappresentata da persone che, senza volerle offendere e senza farne un solo fascio, non riescono ad aggregare se non al momento del voto. una volta incassato lecitamente o meno il consenso acquisiscono automaticamente uno status di superiorità, di appartenenza ad una casta, e si disinteressano, forse per incapacità , del bene pubblico quello non del momento ma quello delle generazioni future. abbiamo smesso di creare per i nostri figli, viviamo in una società in stallo. scusate se da un episodio di barbarie gratuita sono passato ad constatazioni di carattere per così dire politiche ma dalle piccole cose si può valutare la nostra società. vi invito a leggere ( e non me ne voglia l'interessato non sono critiche ne peronali ne politiche ma appunto critiche del costume vigente) le parole dell'avvocato Abbattista portavoce protempore del Partitito Democratico, leggetele attentamente e riflettete. non c'è traccia di niente, un invito ad aggregare sulla base di valori, di ideali, sulla volontà di condividere qualcosa, niente . concludo noi cittadinio dobbiamo iniziare a vivere maggiormente le istituzioni,i partiti,a partecipare ai consigli comunali perchè la sola presenza dei cittadini forse può incidere di più della totale assenza che avvalla anche se solo psicologicamente le decisioni di chi si sente una casta.


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