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Molfetta, appello sul web per la candidatura a sindaco di Paola Natalicchio. Smuoverà i partiti del centrosinistra? E' possibile partecipare all'appello cliccando su Facebook dal sito di "Quindici"
06 febbraio 2013

MOLFETTA - “La città non può assistere ancora a lungo ad una infelice attesa. E' il momento del cambiamento. E' il momento di fare la propria parte. Adesso più che mai c'è tanto bisogno di una responsabilità collettiva, con Paola Natalicchio cambiare Molfetta è possibile”. Comincia così l'appello lanciato su Facebook da un gruppo di giovani under 30 che ha deciso di rompere gli indugi, chiamare in causa i cittadini e rivolgersi direttamente “ai partiti del centrosinistra molfettese perché recuperino uno slancio vitale al fine di condividere la scelta di un candidato sindaco” e a Paola Natalicchio  (foto) “convinti che con la sua onestà, professionalità e talento” possa incarnare “la primavera possibile della nostra città”.
In poche ore il gruppo sul web si è popolato di oltre 800 persone e in tanti stanno sottoscrivendo l'appello e esprimendo un convinto sostegno a Paola, giornalista e scrittrice di 34 anni, che nei giorni scorsi proprio suQuindiciaveva offerto la sua disponibilità ad avviare un percorso con le forze politiche.
L'impressione, leggendo i commenti espressi nel gruppo, è che sia saltato un tappo, che sia arrivato in qualche modo quel segnale che in tanti attendevano convinti della possibilità di costruire un percorso di cambiamento, una alternativa al centrodestra che, come si legge nell'appello, “ha versato cemento sul territorio, ha assopito la coscienza pubblica e prodotto illegalità diffusa”.
Nei mesi scorsi il dialogo serrato tra i partiti del centrosinistra, come abbiamo più volte scritto, si era richiuso su se stesso e per dirla con le parole dei giovani estensori cresceva tra i cittadini il senso di delusione per “i continui ripensamenti praticati ogni volta che ci si accinge ad individuare una figura di riferimento a cui poter affidare la guida dell’amministrazione comunale”.
Sotto la pelle o, come ha scritto qualcuno nei commenti sul gruppo, sotto il naso dei partiti è invece forte la voglia dei cittadini di riconoscersi in una candidatura credibile e di “lavorare per una città più giusta e più libera”. Magari prima che sia tutto compromesso.
L'eco è stato così forte che anche l'interessata ha ammesso, poche ore dopo e sempre dalle pagine del social network, di “essere stata colta in contropiede. Insieme alle tante mail ricevute in queste ore, alle telefonate e agli sms questa pagina Fb e questo manifesto sono una dimostrazione di stima e affetto che mi riempie di entusiasmo”.
Ma Paola non ha perso l'occasione di esprimere ancora una volta la sua posizione e rilanciare: «questa primavera molfettese secondo me dev'essere una scommessa vera e deve avere potenzialità di vederci davvero entrare a Palazzo Città. E per questo non può nascere né senza i partiti né contro i partiti. Spero che si creino le condizioni per far fiorire davvero un patto civico, a Molfetta, tra i movimenti, la società civile e ogni forma di cittadinanza attiva presente in città e la parte migliore della società politica che in questi anni ha fatto opposizione al governo Azzollini. Nel Pd, in Sel, in Rifondazione e nel movimento delle donne non c'è solo "personale politico" ma ci sono gli amici di una vita che si sono fatti un cuore così, in questi anni, perché a Molfetta non fosse tutto perduto nonostante i disastri di Azzollini. Speriamo che queste forze riescano a mettersi d'accordo su una coalizione "potabile". In quel caso ci metterò la faccia, l'entusiasmo, le mie competenze e la mia disponibilità all'ascolto di tutte le energie buone e pulite della città. Se queste condizioni non si verificheranno troveremo comunque il modo di farci sentire in questa campagna elettorale. Intanto grazie, davvero, a chi in queste ore pensa che io possa avere un qualche ruolo in tutto questo».
La palla adesso passa ai partiti del centrosinistra che, a quanto filtra, hanno in programma a breve un'assemblea pubblica, presto sapremo anche data e ordine del giorno. Che decideranno di fare? Scioglieranno la riserva? O perderanno altro tempo in inutili tatticismi?
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Caro Falkorosso, qui non si tratta solo di "cazzi confusi locali", ma di latenti e ingrippate bradipie carsicheggianti. Ho appena fatto un giro in facebook: mi sa tanto che il gruppo non esiste più. Classica figura di merda dei sinistra(n)ti locali. Ma la cosa che fa più ridere o piangere (fate voi) è che questi - che pensavano (in buona fede, si intende) di lanciare Paola Natalicchio - le hanno fatto un danno di immagine immane, senza precedenti…a tal punto che in molti hanno pensato che la “ideologa” di tutto fosse stata proprio lei…hanno fatto la classica figura barbina e la povera Paola si è trovata in mezzo senza sapere niente…per giunta, se qualcuno non se ne fosse accorto, gli aggiunti hanno aggiunto anche persone di destra…tutti nel calderone, calch u' mest! Bah, io resto sempre più convinto che le sbronze di adrenalina sono ormai sempre più all'ordine del giorno…ad esempio, è come se oggi, in costume da bagno, individuo nel caro Falko il candidato sindaco e creo un gruppo fb in cui ci metto tutti, dai cartoni animati ai gruppi di dragonball, dai fake delle signorine con le tette da fuori a non so cos'altro: occorre, per dio, un po' di buon senso…e vi dirò di più…tra sbronze (e cacate) colossali e sonnacchiosi non so chi stia peggio…per una prossima volta, maggiore prudenza: credo che - nonostante i buoni propositi, mi ripeto, nel caso in cui qualcuno si voglia lanciare in sterili controrepliche accusanti in stile talebano - abbiate bruciato una candidata che poteva davvero muovere gli obesi costoloni del centrosinistra molfettesi. Cara Paola, nel caso in cui, poi, dovessi essere tu il candidato, io ti darei un consiglio: evita alcuni “personaggi” da spetteguless che, come scrive Falko, sono dei “paraculi interessati al ruolo”. Nocciono gravemente alla salute pubblica, tipo le sigarette MS (morte sicura).
Paola Natalicchio è sicuramente un'ottima persona. Non la conosco, ma si vede lontano un miglio, che è autentica, di un altro livello, rispetto al sinistrume sconquassato locale. Non meritava certamente - lei come nessun altro, ad onor del vero - quella sarabanda confusionaria di ultras assetati di santi da portare in processione. Sempre quella è la malattia! Non abbiamo bisogno di santini e di icone, servono uomi e donne pratici, con gli attributi, che oltre a condurre una durissima battaglia elettorale, abbiamo poi la capacità di rpendere il toro per le corna: IL COMUNE DI MOLFETTA CON TUTTI I SUOI GROSSI PROBLEMI E CON LA PACHIDERMICA MACCHINA AMMINISTRATIVA. Non vorrei che la gente confondesse la sinistra, con questi "cazzi confusi locali", che non sapendo che pesci prendere, non sapendo un cazzo di pubblica amminsitrazione, di delibere, di bilancio comunale, di edilizia, stanno dalla mattina alla sera a scassare le palle con i loro logorroici sermoni sul sesso degli angeli. A stare mezz'ora con Voi, si diventa fascisti per reazione! Il governo serio, non si fa parlando di puttanate dalla mattina alla sera. Io soliti nomi dei soliti jettatori, appena viene fuori la possibilità di promuovere un uomo o una donna di spessore umano, civico, culturale... saltanno immediatamente sul carro, ognuno con il suo ripostiglio carico di iedde avariate, e scassano il carro prima ancora che questo inizi il suo percorso. Avete rotto! Per quanto mi riguarda, io 'sta Paola Natalicchio la voglio conoscere, indipendentemente se sarà o non sarà il candidato sindaco (a differenza dei paraculi interessati solo al ruolo, in realtà, e non alla persona in sé). Mi vien da pensare, a volte che tutti questi "eccitati sostenitori", "pisciatori fuori dal vaso", "incontinenti abbisognosi oramai di pannolone", abbiamo avuto l'obiettivo di "accoppare" l'ennesima persona per bene, con la loro caotica grancassa... statv a r cassr vost!!! Finitela di rompere i coglioni e sconquassare le palle al prossimo!!! Fatevi da parte, e non imponete comunque e sempre la vostra logorrea incontenibile, insopportabile per il prossimo!, che ha fatto danni enormi a Molfetta, perchè anche grazie alle vostre fastidiossime presente, a Molfetta, il satrapo ha imperato in questi vent'anni...
L'amico Michele ha, come al solito, detto le parole giuste, per eliminare qualsiasi equivoco. Detto questo, io non capisco certi atteggiamenti di alcuni. Siamo sconcertati e, a volte giustamente, gridiamo all'equivoco. Dimentichiamo però quanto equivoco si può trovare in alcune manifestazioni di questa STRAMALEDETTA CAMPAGNA ELETTORALE. Il sig. Monti (personalmente è stata per me una delusione profonda! ma, è un problema mio) che promette mirabilia, quando solo qualche settimana fà dipingeva un quadro quanto meno allarmante della situazione: è vero allora l'adagio - anno nuovo, vita nuova! Il movimento nuovo del sig. Ingoria (altra mia delusione) che non si sà ancora con chi e cosa farà dopo. La debolina ...reattività del C.S., a fronte delle fanfaronate del C.D. e del suo signore e padrone che, fidando ancora una volta sulla dabbenaggine di tanti nostri Concittdini, continua a promettere cose che poi, una volta non fatte, saranno "giustificate" dal fatto che non ha potuto realizzarle a causa del dannato 51% di preferenze che non ha avuto. Inoltre ha invaso i tabelloni con il suo simbolo e la dicitura "BERLUSCONI PRESIDENTE". Ma (presidente) di che cosa? Non aveva dichiarato solennemente che non avrebbe partecipato da Presidente del Consiglio? E se così è, allora, che cosa può importare all'Elettore che il titolo di presidente si riferisce alla sua presidenza del Popolo della Libertà? Non è questo un esmpio lampante di falsa comunicazione elettorale che crea confusione ed equivoco?



Caro Giovanni, premessa sempre l'immutata stima e amicizia nei tuoi confronti, devo dire che purtroppo il web si presta a queste situazioni e spesso non si può rispondere a tutti, né spiegare a tutti i motivi di alcune scelte, altrimenti passeremmo il tempo sul nostro sito on line(e già ne passiamo tanto volontariamente e gratuitamente e facciamo i salti mortali per sopravvivere, soprattutto per i costi del giornale e con le entrate pubblicitarie ridotte al lumicino per effetto della crisi economica generale). Il tuo commento precedente non mi pare di averlo letto: spesso accade che alcuni commenti non arrivino, sono gli scherzi del web. Veniamo alla candidatura di Lella. In verità non è mai stata ufficializzata nemmeno dal movimento delle donne, almeno a noi non è pervenuto nulla, eppure con Betta Mongelli ho un buon rapporto, tant'è che mi invia tutti i comunicati. Non ci sono altri motivi. Veniamo all'altro argomento: non condivido l'utilizzo di Facebook in questa vicenda, anche io, pur sostenendo Paola, mi sono ritrovato inserito in quell'elenco. Paola non era a conoscenza di questa situazione, te lo posso assicurare, ma non può controllare tutti gli amici che, in buona fede, ritengono di darle una mano. Ultima annotazione quella dell'accusa di ignorante (nella materia giornalistica, ovviamente) al lettore: hai ragione anche in questo (non è mio costume), ma credimi, noi di "Quindici" siamo stanchi di accuse continue (tante non le pubblichiamo) e soprattutto di lezioni di professionalità gratuite e non fondate, da parte di anonimi. Se un lettore è un anonimo, solo per questo è squallido lui e non siamo noi i maleducati, ma chi si rivolge a noi, sotto falso nome, senza rispetto per il nostro lavoro e soprattutto per il nostro impegno civile. E poi, che diresti tu, se un soggetto qualsiasi senza alcuna competenza entrasse nel merito delle tue scelte di lavoro? Perché tutti si possono arrogare il diritto di giudicare i giornalisti che, a differenza dei politici, non sono nominati (eletti non si può dire più) e non hanno stipendi pubblici? Anzi nel nostro caso, lo fanno gratuitamente, solo per un servizio alla città, alla società civile. Ecco perché molte volte non pubblichiamo i commenti che richiedono una risposta o vanno a sindacare il nostro lavoro. E queste tue considerazioni, mi convincono sempre di più a scegliere la strada (come mi consigliano i miei collaboratori), di non pubblicare per evitare le conseguenti e necessarie repliche, anche subendo l'accusa di censura, mentre spesso cedo all'anelito della libertà di parola a tutti. Ma non si può fare più, perché nessuno si pone un auto limite e tocca a noi, nostro malgrado, mettere i paletti.


Ho iniziato io su Facebook la polemica sulle modalità di costituzione del gruppo di sostegno a Paola Natalicchio. Non pensavo di scatenare quel putiferio: volevo sapere come mai mi ci ritrovavo dentro senza saperne nulla, condividendo la sorte con almeno una decina di persone con le quali avevo avuto modo di scambiare opinioni in merito. Mi sono trovato di fronte a reazioni che non mi aspettavo. Se accetto le spiegazioni che invocano l'inesperienza dei creatori della pagina, non posso accettare la giustificazione dell'utilizzo disinvolto del mezzo in nome di una presunta “democrazia 2.0”. E non posso accettare chi ha volutamente frainteso le mie ragioni: non ho mai protestato per una presunta violazione della privacy, semmai protestavo perché si era creato un falso. Mille persone che in un giorno si mobilitano a sostegno di un candidato sindaco costituiscono un dato politico non trascurabile. Peccato che non sia vero. E quando dico “peccato” voglio dire che ne sono dispiaciuto, perché lavorando bene quel dato bugiardo si poteva invece ottenere onestamente. Il web è un mezzo potente, capace di incidere fortemente sulle sorti politiche di una comunità. Si può mandare uno sconosciuto in Parlamento con una manciata di click: se c'è chi pensa che lo si possa utilizzare con leggerezza, sbaglia. Dire che è proprio di FB la possibilità di utilizzare i gruppi aperti e che dunque non c'è nulla di male, significa ritenere che uno strumento possa essere legittimamente utilizzato a prescindere dallo scopo; come dire che se hai un martello lo puoi opportunamente usare per picchiare il primo venuto. Esistono tecniche di manipolazione del consenso che c'è chi pensa di poter utilizzare impunemente. Io penso che la democrazia vada difesa da questi strumenti. Sono convinto che sia trattato di un errore, come ho già detto, ma mi sarebbe piaciuto che la persona su cui ricade la responsabilità politica di questa vicenda se ne scusasse invece di minimizzare.
Cara redazione, rimango stupito dal fatto che dite che non conti che la candidata natalicchio sia vostra amica ed ex collaboratrice. Desidero dimostrare che la vostra affermazione non sia completamente corretta. Tutte le altre testate hanno fatto cenno alla candidatura della prof Salvemini, candidatura proposta dal "movimento delle donne". Solo la vostra testata ha ignorato la notizia. Io personalmente ho scritto una mail, con nome indirizzo perchè non ho paura tentomeno di una cosi gentile redazione, per chiedere il perchè della mancata pubblicazione della notizia, mail mai pubblicata. Molto probabilmente la non pubblicazione dipende dal fatto che il direttore, mio amico, e la salvemini,mia amica, hanno litigato(quattro anni fa) per ragioni di correttezza editoriale, personalmente non entro nella ragione del litigio perchè spero che la cosa si possa ricomporre, per questo, credo, che la politica editoriale del giornale neghi l'esistenza della candidatura. Si poteva dare la notizia e dire che per la redazione la candidatura non era quella giusta. Inoltre non avevo mai visto un uso cosi disinvolto di facebook in cui tante persone si sono ritrovate coinvolte loro malgrado. Molto probabilmente chi ha gestito la pagina facebbok lo ha fatto male ma in buona fede. Chiaramente se qualcuno non sa gestire una pagina facebook non vedo come possa gestire un sistema più complesso che si chiama molfetta. nomn voglio entrare sulla vostra frase a proposito dell'ignorante al lettore, davvero molto molto molto molto squallido.

Oscar, ognuno faccia il suo mestiere, noi crediamo di saper fare bene il nostro, non sappiamo se tu sai fare bene il tuo anche perché non hai il coraggio di firmarti (come facciamo noi) e ti arroghi il diritto di criticare da ignorante. Le scelte delle posizioni sono redazionali e non dettate dall'amicizia, ma dall'interesse pubblico. Se non riesci a capire che questa era una notizia di primo piano, per il suo grande interesse giornalistico, allora taci, fai una figura migliore. Nessuno vuole strumentalizzare nulla, facciamo tutto alla luce del sole, come sempre e liberamente a differenza di altri media che sono condizionati dalle commesse che ricevono dal Comune o dalle partecipate, da quelli che hanno interessi di tipo economico e pubblicitario e fanno informazione solo per raccogliere pubblicità e commesse grafiche, di quelli che hanno finanziamanti occulte. Secondo te Quindici non deve sostenere una sua collaboratrice, ma non solo perchè tale, ma perchè la ritiene la persona giusta per dare una svolta auna città disamministrata e messa in ginocchio dall'amministrazione di centrodestra guidata da Antonio Azzollini come è sotto gli occhi di tutti. Il nostro è amore per la città, è servizio disinteressato alla città e l'informazione ha anche il compito di contribuire ad aumentare la democrazia soffocata in questi anni e a rilanciare la crescita economica. Ecco perché esprimiamo liberamente le nostre opinioni. Questo non vuol dire essere schierati nè palesemente nè occultamente (come altri), ma essere espressione della società civile, unico nostro riferimento.






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