MOLFETTA - Chiusa ieri della campagna elettorale anche della Federazione della Sinistra-Verdi di Molfetta e del candidato al Consiglio regionale Gianni Porta (foto).
In una serata di ritrovata primavera con un comizio dinanzi alla cittadinanza in Corso Umberto, Antonello Zaza e Gianni Porta hanno raccontato il viaggio compiuto in questa cmapagna elettorale.
Un viaggio lungo trenta giorni attraverso l'oscuramento mediatico e la censura oramai così di moda in questo Paese nei confronti delle voci e delle proposte alternative; un viaggio per riconoscere la crisi economica e morale che azzanna la famiglie; un viaggio per incrociare le ragioni, la rabbia e la solitudine dei lavoratori e delle lavoratrici, dei precari, degli studenti e dei giovani ormai disillusi ma ancora capaci di accendersi nella speranza che dà la lotta per la propria dignità.
Una campagna elettorale fatta per strada e senza sottrarsi ad alcun confronto, come sempre e come la politica fatta per tutto il resto dell'anno, non al chiuso delle sale ricevimenti o dei cinema, che è stata un viaggio alla riscoperta della politica utile, quella che aiuta i singoli a sentirsi parte di una collettività e a intravvedere come unica soluzione quella che salva tutti e non pochi fortunati che riescono a sgomitare più furbescamente degli altri.
È stato un viaggio alla riscoperta della sinistra utile che ascolta e propone, non quella di plastica e assemblata all'ultimo momento.
La sinistra che dice i suoi sì alle fonti rinnovabili d'energia, all'acqua bene pubblico non mercificabile, alla stabilizzazione del lavoro in sanità, al salario sociale per i disoccupati di lunga durata, all'aumento dell'offerta formativa scolastica, alla difesa degli organici scolastici e della rete scolastica, alla bonifica del nostro mare dai veleni.
La sinistra che sa dire i suoi no fermi, senza se e senza ma, agli aiuti alle imprese che non rispettano i diritti sindacali, al nucleare, alle ricerche petrolifere, agli inceneritori, alle biomasse da filiera lunga, al populismo senza una partecipazione democratica informata e consapevole.
La sinistra che si batte per la difesa dei corretti rapporti istituzionali tra i poteri ma che, soprattutto, ripropone la centralità del lavoro – come variabile indipendente – a fondamento della cittadinanza come recita l'art. 1 della Costituzione antifascista.
Come le recenti elezioni francesi dimostrano i guasti provocati dal liberismo in questi anni vengono a galla e producono frutti avvelenati (disoccupazione, cassa integrazione, attacchi ai diritti, precarietà generalizzata), solo una sinistra alternativa e non attratta dalle sirene liberali può rappresentare la soluzione.
Dopo cinque anni, per continuare un cammino di cambiamento nella Puglia migliore, senza cedere ad abitudini clientelari e atteggiamenti servili, respingendo abbracci mortali di lobbies e trasformisti della vecchia politica saliti sul carro del vincitore, chiediamo una conferma per Nichi Vendola, convinti che non si tratti di delegare con un voto tutto quanto a qualcuno ma dare fiducia a uomini,donne e partiti che giornalmente dimostrano sul campo il loro attaccamento agli interessi di chi non ha voce per parlare.
Chiediamo, soprattutto ai giovani, di resistere alla compravendita del voto e invitiamo a scegliere consapevolmente chi non paga cene, sottocomitati, buoni benzina e rappresentanti di lista.
Parafrasando Gramsci, vien da dire che “il vecchio sta morendo, ma il nuovo ancora non nasce”, ebbene il 28 e 29 marzo aiutiamolo a nascere. Un voto alla Federazione della Sinistra-Verdi, a Gianni Porta per vincere: oggi in Puglia, domani in Italia.