MOLFETTA - Ancora un incendio. Questa volta non di notte (molti incendi di autovetture sono avvenuti tra l’una e le quattro di mattina), ma a sera inoltrata in vico III san Benedetto, all’incrocio con via san Benedetto. Una Peugeot 206 grigia è andata in fiamme, annerendo tutta la facciata della palazzina adiacente (nella foto, scattata questa notte, l’auto incendiata). Sono intervenuti i Vigili del Fuoco, i Carabinieri e gli agenti del Comando di Polizia Municipale.
Anche in questo caso si tratta di un incendio doloso? Cosa ne pensano le Forze dell’Ordine? Quali sono i provvedimenti che l’amministrazione Azzollini ha pensato di applicare a livello locale per arginare il fenomeno della criminalità dilagante? Sarà creato un comitato per il monitoraggio dei fenomeni criminosi a Molfetta, se nel 1997 con l’amministrazione Guglielmo Minervini fu approvato il regolamento esecutivo?
Come interpretare i 29 incendi autovetture dall’inizio dell’anno? Semplici atti vandalici e/o intimidatori o un monito lanciato alle autorità per il controllo del territorio? Insomma, Molfetta sembra essere diventata un alcova della criminalità, che negli ultimi anni è cresciuta in modo esponenziale e recentemente ha assunto manifestazioni preoccupanti e pericolose. Una situazione forse dipesa da una sottovalutazione del fenomeno, che mai è stato studiato e arginato nel modo adeguato.
È ora che le autorità politiche affrontino in modo chiaro e deciso il problema, senza perdersi in vacui comunicati stampa. Senza continuare a vagheggiare nell’ipocrisia del “va tutto bene” e di “Molfetta, città sicura”, distogliendo l’attenzione dei cittadini dai reali e seri problemi che Molfetta è costretta ad affrontare.
Purtroppo, l’amministrazione Azzollini poco ha fatto nell’ambito della sicurezza cittadina, se non consumarsi i pollici nel comunicato a firma di Pasquale Mancini, coordinatore del Pdl locale, dello scorso
8 marzo 2012: il sistema di videosorveglianza risulta inutile, se nessuno visiona i video (proprio sul numero in edicola dal 15 aprile, Quindici spiega le carenze del servizio), le Forze dell’Ordine non sono riuscite ancora ad arginare il fenomeno (o così pare) e l’apertura di piazzette, giardini e spazi nelle aree più degradate non ha sortito l’effetto sperato (non è in questo modo che si può sperare di sanare il degrado socio-ambientale, soprattutto se molti di quei giardini sono ancora chiusi, come quello al centro storico in via Mammoni, perché senza un custode).
A Molfetta, di sicuro ci sono solo rapine, furti e incendi, frottole e bufale politiche.
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