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Molfetta, al via le Ecclesiadi 2011: sport, aggregazione sociale e fair play Partite le Ecclesiadi 2011, che si svolgeranno tra maggio e giugno nella diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi. Trasmettere «i veri valori agli altri», non farsi «mai convincere da situazioni che un domani vi potrebbero portare a camminare a testa bassa», il consiglio dell'arbitro Ayroldi
10 maggio 2011

MOLFETTA - «Cari amici, ciascuno di noi è chiamato a seguire Cristo nell’ambito sportivo. Voi siete impegnati nei ruoli sociali e dovete essere presenti nella società con l’impegno sportivo. Anch’esso completa la persona e il suo contributo come cittadino». Con queste parole di augurio del neobeato Giovanni Paolo II, don Franco Sancilio, componente del comitato organizzativo (insieme a Armenio Vincenzo, Azzolini Michele, Carlucci Gianni, Gadaleta Carlo, Toma Pietro, Torturo Nicola e Vilardi Franco), ha esordito nell’inaugurazione dell’ottava edizione delle Ecclesiadi nell’Auditorium Regina Pacis
L’iniziativa sportiva è promossa dal comitato organizzativo diocesano che da qualche anno organizza tornei di calcio maschile e femminile a 5, tornei di pallavolo, tennis tavolo, nuoto, atletica leggera, burraco, dama. L’obiettivo è avvicinare gli aderenti di Azione Cattolica e dell’Anspi della diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi a condividere esperienze sportive e formative, cercando di rinvigorire l’affluenza giovanile negli ambienti parrocchiali.
I valori cristiani e morali sono prerogativa fondamentale che accomuna i giovani atleti: le partite e gli eventi sportivi diventano motivo di aggregazione sociale e “culla” di muovi rapporti d’amicizia. Perciò, don Franco ha rimarcato l’importanza dei principi di lealtà, onesta, fair play che devono necessariamente caratterizzare un buon atleta e un buon cristiano.
Ospiti d’eccezione della serata inaugurale l’arbitro Nicola Ayroldi e il presidente regionale del CONI Elio Sannicandro. «Ho iniziato questa attività circa 30 anni fa, a 13 anni giocavo a calcio nei campetti del seminario vescovile e come ogni ragazzo amavo seguire le partite di calcio - ha spiegato l’arbitro Ayroldi, con  l’ entusiasmo giovanile di un amante dello sport e l’ esperienza pluridecennale di “maglia gialla” di serie A - Poi la passione è diventata il mio lavoro, ma il tutto è iniziato per pura casualità, semplicemente perché volevo conoscere al meglio le regole del calcio».
L’arbitro, modesto nelle sue parole e saggio nella sua esperienza, ha riportato l’ esperienza di Calciopoli, parentesi vergognosa del calcio italiano, che non lo ha minimamente toccato. «Devo tutto alla scuola di arbitro. Ho ricevuto l’educazione allo sport, al rispetto, al valore umano e di fronte a eventi forti, come calciopoli - ha aggiunto - ho avuto l’atteggiamento di chi “non guarda in faccia a nessuno”. Sono fiero di aver rappresentato questa città con dignità».
Il consiglio di Ayroldi al termine del suo intervento è quello di trasmettere «i veri valori agli altri, agli amici, ai vostri figli», di non farsi «mai convincere da situazioni che un domani vi potrebbero portare a camminare a testa bassa».
Lo sport, secondo Sannicandro, «è lo strumento educativo di eccellenza, la cui funzione sociale è ad alto rischio di estinzione visto l’ avvento di social network che inchiodano i ragazzi davanti al pc». La vita sedentaria davanti a uno schermo e a giochi virtuali allontana i giovani e i bambini dalla cura e dall’interesse verso un sano stile di vita alimentare. L’obesità non è un problema americanizzato, causato dall’avvento dirompente del pranzo “mordi e via”, ma una patologia seria da prevenire attraverso un’educazione al mangiar sano e al movimento.
Secondo gli ultimi dati, i bambini per carenza di attività motoria hanno problemi motori, «non riescono a correre, a saltare». Perciò, l’emergenza dell’educazione allo sport si allaccia anche a obiettivi di crescita psicologica e sociale. infatti, le Ecclesiadi sono un ottimo connubio tra valori educativi, sportivi e pedagogici trasmessi attraverso il messaggio cristiano.
Dopo la conferenza, i quasi 1000 partecipanti (atleti, organizzatori e curiosi della manifestazione diocesana) si sono spostati sul sagrato della chiesa Madonna della Pace per l’accensione della fiaccola.

© Riproduzione riservata
Autore: Mariagrazia Petruzzella
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