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Molfetta, adottata la variante del comparto 18: quartiere intasato? Si attendono i pareri della Rete Ferroviaria Italiana, dell'AdB, dell'Ufficio Tecnico Regionale. Prevista la costruzione di piste ciclabili. Come saranno recuperati i manufatti industriali? Sarà snellita la viabilità? Sarà accentuata la sola cementificazione? Quale riqualificazione paesaggistica, senza un Piano dei Servizi comunale?
17 novembre 2011

MOLFETTA - Adottata la variante al Piano urbanistico esecutivo del Comparto 18, a sud dell’asse ferroviario tra via Terlizzi, via Berlinguer e Lama Martina (nella foto la maglia B, zona retrostante la stazione), già approvato con delibera C.C. n.66 del 14 novembre 2008. In quell’occasione non erano mancate osservazioni sul piano da parte dell’opposizione, simili a quelle del luglio 2007, quando il Pue fu adottato (delibera C.C. n.49/07). Il consigliere di opposizione Nicola Piergiovanni (Sel) aveva formalizzato una mozione di rinvio del punto in esame per ripercorrere l’iter dell’adozione e apportare modifiche sostanziali alla viabilità e rideterminare alcune volumetrie. Tutto legittimo, la risposta dell’amministrazione Azzollini. Scontata l’approvazione nel 2008, nonostante le pecche della viabilità, della riqualificazione paesaggistica e del rischio idrogeologico.
La diatriba tra Adb e Comune di Molfetta sul Piano di Assetto Idrogeologico aveva frenato l’attuazione del Pue. Infatti, la maglia C (zona compresa tra il complesso edilizio Le Verande e Lama Martina, alle spalle della sottostazione elettrica) è intaccata dalla nuova perimetrazione. Situazione sbloccata dalla variante del Consorzio dei proprietari, molto aderente al PUE originario perché lo spostamento degli edifici previsti non ha causato alcun scompenso né urbanistico né edilizio. Secondo quanto affermato dai progettisti nella relazione tecnica allegata alla variante.
Dopo l’iter approvativo di rito, il Comune di Molfetta ha adottato con delibera G.C. n.212 dello scorso 7 novembre una variante al piano di comparto per «una serie di valutazioni di natura urbanistica legate alla verifica di compatibilità del Pue del Comparto 18 alla nuova perimetrazione Pai definita dall’Autorità di Bacino». Invariato l’assetto originario, sono state apportate «modeste variazioni», come il trasferimento di 2.527m3 dal comparto B3 (ex Lotto 10, oggi quartiere Madonna della Rosa) al comparto n.18 (che rientrerà nello stesso quartiere) e l’altezza dei fabbricati (+1,40m).
Parere favorevole del dirigente ad interim del Settore Territorio, Enzo Balducci, in attesa dell’acquisizione dei pareri della Rete Ferroviaria Italiana per le distanze dal binario e della sottostazione elettrica, dell’AdB, dell’Ufficio Tecnico Regionale. Prevista in fase di progettazione esecutiva delle opere di urbanizzazione anche la costruzione di piste ciclabili.
Restano però ancora dei dubbi, gli stessi sollevati da Quindici nell’articolo «Ex Lotto 10 e comparto 18, ecco Cementiade» pubblicato sul numero di settembre. È stato rispettato quanto sancito dal Prgc per le zone omogenee B3? Infatti, «in sede di formazione dello strumento esecutivo (il piano di comparto, ndr)- si legge nel Prgc - occorrerà concentrare il massimo delle cubature edilizie residenziali nelle aree site in contrada Samarelle, esclusa la lama, e Fondo don Carluccio, avendo cura di preservare il massimo dei servizi nelle restanti aree libere del lotto (quelle del comparto 18, ndr)». Al contrario, il Pue colloca la maggior parte delle cubature edilizie nelle «restanti aree libere» dell’ex Lotto 10 (zona retrostante la stazione, nella foto), con il rischio di intasare tutto il quartiere.
Come saranno recuperati i manufatti industriali restanti, oltre all’ex Cementificio Sallustio? Sarà sistemata la viabilità per evitare che il quartiere si ingolfi, soprattutto per la maglia B retrostante la stazione? Sarà accentuata la sola cementificazione? La riqualificazione paesaggistica programmata nel Pue del comparto 18 resta ancora un miraggio per l’assenza del Piano dei Servizi, nonostante l’art. 5 delle NTA del Prgc fissi «entro sei mesi dall’approvazione del piano regolatore (nel 2001, ndr)» l’adozione di «un piano particolareggiato dei servizi finalizzato a coordinare le preesistenze e le previsioni di aree e di manufatti destinati a tale scopo».
 
Sul prossimo numero di Quindici, maggiori approfondimenti sulla variante del comparto 18.
 
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Autore: Marcello la Forgia
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