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Molfetta, Abbattista (PD) denuncia l'ultimo scandalo del sindaco Azzollini: vuole assumere a tempo indeterminato tutti i dirigenti comunali a lui fedeli Il ruolo di un vassallo di Berlusconi che ha mutuato dal capo tutte le caratteristiche e i comportamenti: dalle bugie, al controllo dell'informazione
03 febbraio 2012

MOLFETTA – Il sindaco-senatore-presidente di Molfetta, Antonio Azzollini, rischia di essere emarginato dal suo “padrone” Silvio Berlusconi, che guarda con preoccupazione a lui come un suo clone. Infatti, il sindaco di Molfetta sta dimostrando di aver imparato perfettamente la lezione del suo sovrano, non contentandosi più però di fare il vassus (servo), ma di voler andare oltre, consolidando il suo potere personale attraverso tutti i mezzi possibili. Tutto deve passare dal lui (dalla nomina del bidello a quella del presidente del comitato feste patronali), che si comporta come il padrone della città, come Berlusca considerava l'Italia sua proprietà.
Ha cominciato con la rotazione dei consiglieri comunali: non potendo modificare la legge elettorale per le amministrative, ha gratificato tutti, facendo dimettere alcuni per affidare loro altri incarichi (il caso più clamoroso è quello del consigliere e poi assessore Mimmo Corrieri, rimosso e promosso dirigente comunale con annessa lucrosa futura pensione) e facendo salire pian piano tutti al soglio consiliare: dal primo all’ultimo degli eletti, anche con i soli voti della sua famiglia. Più perfetto di così!
Della vicenda del porto, Quindici, si è occupato ampiamente ed è inutile tornarci, anche perché ora della vicenda e dei suoi possibili risvolti penali si sta occupando la magistratura e questo rende il sindaco Azzollini sempre più nervoso, al punto che parla a sproposito e nel suo delirio di potere e di onnipotenza vorrebbe anche disporre delle forze dell’ordine, secondo il suo gradimento. Ecco perché il cavaliere di Arcore si preoccupa, questo non è riuscito neanche a lui.
Poi dal suo padrone ha mutuato anche l’abitudine a raccontare bugie: Berlusconi ha continuato a ripetere che in Italia non c’era la crisi, che i ristoranti erano pieni e che non si trovava posto negli aerei fino al giorno prima delle sue dimissioni (date per paura che le sue aziende fallissero per la gravissima situazione economica del Paese da lui provocata per incapacità) e Azzollini continua a ripetere che Molfetta è un modello di efficienza che tutti ci invidiano a cominciare dalle buche delle strade, la cui sistemazione con i famosi tre milioni di euro (dove sono finiti?) è ancora sul libro dei sogni, mentre i suoi valvassini da tre anni continuano a diffondere comunicati stampa di elogio all’amministrazione e al sindaco dei miracoli (della “corte dei miracoli”) sicuri di ricevere il meritato premio per la devozione al sovrano. Poi magari, quando Azzollini cadrà, Molfetta scoprirà, come sta scoprendo l’Italia, di essere in crisi, piena di debiti e di dover fare sacrifici, col lavoro che manca, compresi i promessi posti di scaricatore al porto, che non si farà e che costerà milioni di euro ai cittadini, con uno spreco di risorse senza precedenti.
Anche sul fronte dell’informazione Azzollini ha mutuato Berlusconi con un progetto partito con la realizzazione di un giornale di famiglia che inneggia sempre alle sue opere “grandiose” (anche se non lo legge nessuno), che potrebbe allargarsi anche ad un’altra testata sulla quale magari pubblicare perfino i suoi manifesti elettorali e articoli favorevoli all’amministrazione di centrodestra, e infine pagando con pubblicità e incarichi qualche altro per assicurarsi così la benevolenza mediatica. Non è riuscito a comprarsi “Quindici”, come non riuscì a Berlusconi a comprare “la Repubblica” (anche qui le somiglianze ritornano), che resterebbe l’unica voce critica e libera in questa città. Questo gli dà molto fastidio e perciò Tonino da Molfetta reagisce scompostamente in ogni sua uscita pubblica, contro chi critica il suo operato e si sforza di raccontare la verità, la cronaca di quello che accade a Molfetta, almeno fino a quando ad Azzollini non riuscirà di superare il suo maestro, modificando la Costituzione che garantisce la libertà di stampa.

Infine, la notizia è di queste ore, e a diffonderla è il Partito Democratico, come il suo padrone, si accinge a “stabilizzare” tutti i dirigenti comunali da lui nominati. In pratica questi personaggi, dal dirigente del settore Affari generali, a quello del Settore finanziario, fino all’addetto stampa, da un incarico a tempo determinato che scadrebbe fra un anno alla fine della legislatura, si ritroverebbero con un’assunzione a tempo indeterminato, con annessa futura pensione. L’unico rimpianto sarebbe quello di non poter fare la stessa cosa con il dirigente del settore territorio ing. Rocco Altomare arrestato in seguito allo scandalo “Mani sulla città”.
Se questa stabilizzazione si verificherà, cioè se queste indiscrezioni si trasformeranno in atti concreti, saremo di fronte all’ultima vergogna di questo sindaco che passerà alla storia come il peggiore del dopoguerra e sarà proprio la storia a giudicare fatti e misfatti dell’era Azzollini, limitandosi i contemporanei a raccontare la cronaca.
 
Ecco la denuncia del coordinatore del Partito Democratico Giovanni Abbattista (foto):
«Se le notizie che trapelano in queste ore da Palazzo di Città dovessero trovare conferma, saremmo di fronte ad un atto di una gravità assoluta, ad un vero e proprio tentativo del sindaco Azzollini di militarizzare, a scopi puramente politici e di parte, gli uffici comunali».
Con queste parole Giovanni Abbattista, coordinatore locale del Partito Democratico, commenta le indiscrezioni che danno come imminente l’approvazione, da parte della Giunta Comunale, di un provvedimento volto alla “stabilizzazione” di alcuni dirigenti assunti con contratto a termine – senza aver superato alcun concorso e solo sulla base di un rapporto fiduciario col sindaco – che passerebbero, quindi, a tempo indeterminato.
«Stiamo parlando – spiega Abbattista – di persone ‘nominate’ dirigenti in ragione di un unico merito: la comprovata fedeltà al primo cittadino. Alcuni di loro, come noto, sono stati candidati nella lista del PdL alle scorse elezioni comunali o, addirittura, sono stati assessori prima di lasciare quell’incarico e assumere quello apicale in Comune. Ora il sindaco, stando a quel che ci dicono fonti della stessa maggioranza di centrodestra, vorrebbe ‘sistemare’ questi suoi fedeli compagni di viaggio, prima di abbandonare in via definitiva, nella prossima primavera, la poltrona di primo cittadino. Sarebbe un’operazione scandalosa fatta calpestando i più elementari principi di diritto in materia di accesso ai pubblici impieghi.
Noi – prosegue il consigliere comunale del PD – abbiamo sin dal primo momento denunciato pubblicamente l’inopportunità della nomina di dirigenti chiamati direttamente dal sindaco (e quindi al di fuori di qualsiasi procedura ad evidenza pubblica) a svolgere delicate funzioni, non per specifiche competenze o per particolari meriti, ma solo per vincoli di affinità politica, e questo perché si sarebbe andata a creare una pericolosa commistione tra ruoli: quello di dirigente di un ente pubblico preposto al perseguimento dell’interesse collettivo, e quello di dirigente o militante di una forza politica che per sua stessa natura difende gli interessi di una sola parte. Oggi questa commistione troverebbe una assurda e inaccettabile ‘stabilizzazione’ contro la quale ci batteremo in ogni sede e con tutte le nostre forze.
I cittadini, tra l’altro, devono sapere che il costo annuo per le casse comunali di questa sciagurata operazione sarebbe di oltre € 300.000 oltre incentivi vari, e con questo provvedimento il sindaco Azzollini realizzerebbe, a spese dei cittadini molfettesi, il duplice obiettivo di saldare i suoi ‘debiti’ politico-elettorali nei confronti dell’entourage che lo sostiene, e di occupare i ruoli chiave della macchina comunale acquisendo il controllo di settori essenziali dell’amministrazione comunale anche oltre la fine del suo mandato.
La verità – conclude Abbattista – è che Azzollini sa bene che il suo tempo e quello di tutto il centrodestra a Molfetta sta per scadere e, quindi, tenta in questo modo un disperato colpo di coda per difendere la ‘casta’ che gli è vicina e per avvelenare i pozzi dell’amministrazione che gli succederà. Se davvero questo provvedimento dovesse vedere la luce, sarebbe l’ennesima conferma che il sindaco ha messo la città al suo servizio, piuttosto che mettersi al servizio della città».
 
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Un tempo, un potente ammaliatore di folle, girando con il suo seguito per la sua terra, incontrò della gente pronta a lapidare un malfattore. Il gesto gli parve subito ingiusto e così rivolgendosi a questi pseudo-giusti disse: "CHI E' SENZA COLPA SCAGLI LA PRIMA PIETRA". I pseudo-giusti rimasero dubbiosi pensando alle parole dell'amaliatore di folle e così il malfattore fu salvato dalla lapidazione e affidato alla giustizia (forse non ancora comunista). Adattando questa situazione ai giorni nostri ed in particolare all'eterno scontro politico tra centro-sinistra e centro-destra, viene spontaneo chiedere al dottor Abbattista se ha tutte le carte in regola per scagliare queta ipotetica pietra. Ormai gli scandali si perpetrano da entrambi gli schieramenti politici, la politica ha ormai fatto il suo sporco corso e non si rende conto che è il momento giusto per tirarsi indietro per lasciare spazio ai veri rappresentanti del popolo sovrano, eletti direttamente da questo e non con "porcellum" vari. Penso che neanche la scure di cento "Mani Pulite" metterebbe mai fine a questo andazzo di ruberie e appropriazioni indebite che ogni giorno perpreta la nostra casta di politici intoccabili, ai danni del popolo sovrano. La sodoma e gomorra dell'amministrazione Azzollini volge ormai al termine e gli indefessi sostenitori-mercenari chiedono il loro bottino di guerra, al pari dei saccheggiatori barbari, e quindi il posto fisso statale è un appetibile compenso per questi lupi famelici. MEDITI DOTTOR ABBATTISTA.......MEDITI!!!!

Se pubblicate questo messaggio annullate cortesemente il precedente inviato pochi secondi fà. Grazie Strano questo sig. Abbattista...”politico di molfetta”. Vorrei chiedergli se è importante combattere la delinquenza devastante che prolifera a Molfetta; se è importante capire l'operazione che da anni i "due biscegliesi", votati e osannati da molti molfettesi, stanno facendo a discapito dei molfettesi (vedi ospedale di Molfetta) con la collaborazione dei “compagni di Vendola”; se è importante la questione porto..strade..occupazione.. ASM (su questo punto accetto dibattito personale e molto pubblico)..Multiservizi..disabili...anziani...verde pubblico...edilizia (vedi Rocco Altomare)...commercianti.. turismo.. .oppure è importantissimo le assunzione del SS di “casa nostra”. Mi chiedo dov'erano il sig. Abbattista e il nostro SS mentre i loro amici, G. Minervini, Visaggio e Camporeale alla regione e il professionista della politica Zaza, Cives e Tammacco alla provincia....forse erano seduti come commensali al tavolo . Siamo in piena campagna elettorale come dimostrano anche gli ultimi provvedimenti fatti da questa amministrazione. La cosa che mi fa specie e che continuano a parlare da 20 anni sempre gli stessi. Ritengo che la prima cosa da fare è una rivoluzione democratica (non copiate il buon D'Ingeo è a senso unico e limitato...ci sono scheletri zazanriani in giro): per i prossimi 10 anni non andare a votare se non cambiano radicalmente i protagonisti e dovrebbero sparire anche i “pupi e i pupari” (vedi UDC) Con affetto


Indiscrezioni; per adesso sono indiscrezioni, per cui trattiamole come tali. Il sig. Abbattista parla di "notizie che trapelano" e lancia un allarme concreto. Allora io vorrei suggerire, al suddetto, di INDAGARE. I mezzi, essendo Consigliere comunale, li avrà e, come sostenuto da un altro partecipante al forum, NON FARE COMUNICAZIONI SUL SITO DI QUINDICI, ANCORCHE' PRESENTE E PARTECIPATO (il sito), ma di far preparare, una volta tanto, una serie di manifesti, un pò più puntuali di quelli recentemente affissi. In questi momenti, nei quali l'argomento LAVORO assomiglia tanto ad una bomba innescata e che potrebbe scoppiare da un momento all'altro, con consguenze devastanti per la Democrazia, fare operazioni di questo tipo - sempre che siano rispondenti al vero - in modo così platealmente di favore, è un azzardo che neanche Azzollini, con tutta la sua "grinta", potrebbe permettersi di fare IMPUNEMENTE!. Premesso ciò, osservo che la notizia (anche a livello di ...pettegolezzo) ha suscitato una grande "vis" polemica - e come sarebbe stato possibile il contrario. I soliti schieramenti pro e contro il S.S.P.. Lo spettro delle reazioni è vario: si passa dall'indignazione all'ignavia ed alle offese anche personali (a seconda degli orientamenti), e , per non farci mancare nulla, c'è anche l'"elegante ...commento" di un tale che si identifica ABBATTISTA! E' necessario tuttavia annotare che, nei commenti dello ...schieramento dei "PRO", se ne leggono di tutti i colori, ma nessuno che confuti, contesti, neghi l'eventuale ...evento! Come al solito, d'altronde. Allora amici, cerchiamo di dibattere con argomenti concreti, non di insultare questo o quel personaggio, e, sopratutto cerchiamo di essere sempre CIVILI. P.S.- Gentile Daniela: "i politici che meritiamo" è una locuzione da me usata - forse non in modo originale - certamente in modo non di apprezzamento. Il sig. "vena modo suogo dopo (il dott.)t.g., l'ha ripresa per commentarla. Per il resto del contenuto del tuo scritto, sono assolutamente daccordo. Un saluto, cara amica.
Brutta storia questa considerando che a Molfetta, condurre gli affari pubblici, utilizzando l'ormai rodata macchina sforna conflitti di interessi e incompatibilità, sembra diventata una pratica comune a Molfetta in cui anche voi politici sembrate ormai assuefatti: parlate esclusivamente dei conflitti di interessi del "boss!" Tutto questo è diventata ordinaria amministrazione non solo per i politici al governo di questa città ma anche per una buona parte dei loro parenti. Tra queste ultime condizioni tutti rammentano o parlano di quella più celebre e conosciuta: il conflitto di interessi del sindaco con il suo doppio o triplo incarico. La situazione caro Abbattista è decisamente più grave e diffusa.Tutti dovremmo spingere il nostro agire ben al di la' dei "proclami". Eh si perchè la voglia di riscatto, il desiderio di rendere "molfetta libera" e di recupare la legalità si ottengono muovendosi in prima persona, mettendosi in gioco insomma secondo quelle che sono le possibilità di ogni singolo individuo. Dite di voler cambiare questa città, di volerla rendere libera e allora uscite dalle vostre case, uscite dalle vostre sedi di partito, uscite dai vostri studi da cui narrate in modo "quadrato" le vostre lamentele; non cercate la gente solo poco prima delle elezioni, non uscite solo per recarvi in consiglio comunale ma scendete tra la gente perchè la gente che ha bisogno di voi stenta a riconoscervi.Se dite di voler liberare questa città, uscite dai vostri caldi ambienti e mettetevi alla testa di gruppi di gente vera, andate in giro per la città e osservate con i vostri occhi, entrate in ogni luogo dove la "cosa pubblica" viene esercitata e li di cose interessanti c'e' ne saranno da scoprireee! Altro che conflitto di interessi mono-focale!!! Ad maiora Abbattista! N.B. ovviamente questa scossa vale anche per i cittadini!!!





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