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Militari di Molfetta in varie guerre (1810-1860) – II parte Appunti di storia
15 luglio 2024

Durante l’epopea napoleonica, molti italiani tra cui anche giovani meridionali, presero parte alle guerre nelle file delle armate francesi. Diari e cronache relative alla partecipazioni di soldati pugliesi non riportano i molfettesi, ma di essi si hanno sporadiche notizie sufficienti a farsi un’idea in merito. Domenico Rana, marito di Giulia Miulli, morì nella guerra di Spagna colpito da un colpo di fucile durante lo sbandamento delle truppe francesi. Tale Nicola Domenico Caputo di 22 anni era un soldato sbandato; si ignora in che esercito militasse. Nel 1813 nella Campagna di Russia militava in un reggimento dei lancieri a cavallo tale Mauro D’Alto; fu vittima nella battaglia di Dresda del 26 agosto 18131. Un altro molfettese partecipò al seguito di Napoleone in Russia: Pietro Liberatore classe 1787, faceva parte della guardia d’onore di Gioacchino Murat; fu fatto prigioniero nella Piazza di Dovora2. Nella flotta napoletana nel tempo erano imbarcati diversi molfettesi che parteciparono alle Campagne di Guerra per cui nel 1851 si consegnarono le medaglie di bronzo ai marinai molfettesi che presero parte alla Campagna di Sicilia nel 1849. I decorati furono: Giuseppe Cozzoli, Cosmo Amato, Nicola Turturro, Giuseppe Pisani, Francesco Piccininni, Giovanni Alfonso Gaudio, Giuseppe Donato Panunzio, Paolo Binetti, Eustacchio Binetti, Gabriele Claudio e Sergio de Fazio3. La conquista del Regno di Napoli nel 1860 portò come conseguenza allo scioglimento e sbandamento dell’esercito borbonico costituito da soldati originari delle Provincie Meridionali appartenenti alle classi di nascita dal 1832 al 1841. Un avviso telegrafico del 15-9-1860, del Comando della Guardia Nazionale di Napoli invitava il Sindaco di Molfetta ad arrestare tutti i gendarmi sbandati e di portarli a Napoli scortati dalla Guardia Nazionale4. Da Napoli con le navi erano trasferiti a Genova e da qui in Piemonte nelle Lande di S. Maurizio vicino Torino per essere poi arruolati nel nuovo Regio Esercito come Cacciatori Franchi e in seguito venire inquadrati nelle varie Armi. La ricerca che fece a suo tempo Mauro Altomare: Molfetta nel Risorgimento Politico Italiano, edito nel 1911, riporta solo 25 nostri concittadini come soldati sbandati dell’esercito del Regno delle 2 Sicilie. Tutti questi furono poi inquadrati nel Corpo dei Cacciatori Franchi. Consultando con più attenzione la documentazione presso l’Archivio Comunale di Molfetta i soldati molfettesi sbandati sono molto di più: Mappa (Nappi) Saverio, dal 15-1- 1860 soldato sotto il Regno delle 2 Sicilie, portato alle Lande di S. Maurizio, poi arruolato nell’Esercito il 22-8-1861. La Forgia Corrado, cannoniere di leva nel reggimento Regina artiglieria, sbandato nel 1860. Ortiz Pompeo e Celestino Costantino furono anch’essi dei soldati sbandati5. Di Bari Agostino, soldato cacciatore di leva e poi prigioniero napoletano. Centrone Cosmo, nel reggimento Regina artiglieria nel Regno delle 2 Sicilie, disertore, si costituì il 7 luglio 1861, poi dal 1-11-1861 nel Corpo dei Cacciatori Franchi. Giancaspro Ignazio, prigioniero di guerra il 18-12-1860. Modugno Giuseppe, artigliere nel reggimento Re artiglieria, capitolato di Gaeta, raccolto sulle Lande di S. Maurizio il 2-10-1861. Giovine Corrado, 1° reggimento di linea, dal 22-8-1861 alle Lande di S. Maurizio. Angione Carlo, del 7° reggimento cacciatori, sbandato e raccolto sulle Lande di S. Maurizio. Bellapianta Giuseppe, 1° reggimento di linea; nel Corpo de veterani e invalidi il 21-6-1861. Calò Andrea, 1° reggimento di linea, sbandato e raccolto sulle Lande di S. Maurizio. De Trizio Francesco, 3° battaglione cacciatori, prigioniero di guerra alla resa di Capua il 3-11-1860. Racanati Giuseppe, soldato 6° reggimento di linea, sbandato e raccolto sulle Lande di S. Maurizio. De Palma Francesco, 3° reggimento di linea, dal 3-3-1861 prigioniero di guerra a Messina. Cuocci Donato, 1° battaglione cacciatori, sbandato e raccolto sulle Lande di S. Maurizio. Introna Mauro, soldato nel 3° battaglione cacciatori, poi 4-4-1861 cacciatore. De Cesare Raffaele, soldato 13° battaglione cacciatore, il 1-3-1860, dichiarato disertore per non essersi presentato secondo la legge del 1862. Giansante Carlo 1841, dal 15-3-1860 soldato nel 13° battaglione cacciatori, sbandato e disertore. Giovine Vito, dal 7-4-1860 soldato al 4° battaglione cacciatori, sbandato e raccolto sulle Lande di S. Maurizio. Marino Onofrio, soldato al posto di de Bari Stefano nel 13° battaglione cacciatore, sbandato e ammesso poi bersagliere dal 14-6-1861. Palmiotti Michele, 8° battaglione cacciatore, sbandato e mandato sulle Lande di S. Maurizio. Petruzzella Corrado, sbandato. De Pinto Vincenzo, 7° battaglione cacciatori, sbandato e poi sulle Lande di S. Maurizio. Tridente Tommaso, soldato all’8° reggimento di linea, sbandato passò nei cacciatori franchi. Senatore Sergio, al 7° battaglione cacciatori, sbandato poi alle Lande di S. Maurizio. Visaggio Leonardo, soldato nel 9° reggimento di linea, prigioniero di guerra. Grillo Giovanni, 3° battaglione cacciatore, sbandato poi zappatore del genio. Trombetta Giuseppe, gendarme reale poi soldato diserta a Bologna. Claudio Girolamo, soldato nel 4° reggimento di linea, sbandato e poi sulle Lande di S. Maurizio6. Spagnoletti Giovanni, capitolato di Gaeta dopo la sua prigionia a Procida ritornò a Molfetta7. De Robertis Silvestro, allo sbandamento dell’esercito nel 1860, fece ritorno a Molfetta, alla richiamata degli sbandati non si presentò e fu arrestato dai carabinieri8. Azzollini Gennaro era soldato sbandato e si costituì al Distretto di Barletta9. Molti di questi ex soldati dell’esercito del Regno delle 2 Sicilie, nel 1866 furono richiamati durante la 2 Guerra d’Indipendenza contro l’Austria, meritando anche la medaglia di partecipazione10. (Fine). La puntata precedente è stata pubblicata su “Quindici”, del 2024, n. 5. © Riproduzione riservata

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