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“MANCA LA PERCEZIONE DELLA GRAVITA’ DEI FENOMENI CRIMINALI” (Domenico Gagliardi, consigliere di opposizione di sinistra - Molfetta libera, Area pubblica)
15 ottobre 2024

1 - L’assenza di sicurezza a Molfetta, così come in altre Città, è ormai una vera e propria emergenza come abbiamo più volte segnalato come Movimento politico Area Pubblica e come il Vostro giornale ha avuto più volte avuto modo di evidenziare e rimarcare. La micro e macro criminalità proliferano quando la delinquenza non si sente adeguatamente fronteggiata. Siamo consapevoli che non può esistere un controllo del territorio sino a prevedere un marcamento ad personam, ma se non la politica non lancia un grido d’allarme, il fenomeno non potrà che amplificarsi ancora. Le cause del fenomeno sono sociali e criminali, da un canto i processi educativi sono del tutto carenti, dall’altro i gruppi criminali (locali ed extraterritoriali) sentono l’insopprimibile esigenza di approvvigionare le proprie casse, per investire denaro nell’acquisto di armi e droga. Senza tuttavia escludere le formazioni di bande giovanili. 2 - Comprendo la linea di prudenza adottata dal Sindaco, in occasione di fenomeni delittuosi, egli non vuole che la Comunità viva in stato di allerta, ma ho la netta sensazione che in alcuni casi non si abbia proprio la percezione della gravità dei fenomeni, che in alcuni casi vengono derubricati e fatti “sociali” sottovalutando la caratura criminale degli autori. La relazione della Direzione Investigativa Antimafia al Parlamento, anche nella sua ultima stesura, indica Molfetta come territorio ove insistono cellule della mafia del capoluogo pugliese e questo è già un fattore di per sé preoccupante. 3 - Certamente è utile se ognuno dei componenti prende atto che il Comitato può svolgere solo una funzione di ponte di collegamento tra la Cittadinanza e il Governo locale, funzionale al coinvolgimento delle Autorità preposte alla prevenzione ed alla repressione dei reati. Ho fatto parte del Comitato in passato, ma ho percepito spaccature determinate dal fatto che nessuno vuol essere secondo all’altro. Così non va bene, altrimenti diventa uno “sfogatorio”, come i social network, privo di concreta rilevanza. 4 - In questo caso, mi vedo costretto a segnalare la gravità dell’inerzia dell’amministrazione comunale la quale, a fronte della proposta di convocazione di un consiglio comunale monotematico, non ha assunto alcuna iniziativa. Disagio, indignazione e rabbia che sono emersi con chiarezza in una partecipatissima Assemblea pubblica che come forze del centrosinistra abbiamo organizzato a gennaio scorso proprio all’indomani della devastazione di Capodanno cristallizzata in modo plastico da quella fotografia ritraente l’autovettura rovescia in Piazza Vittorio Emanuele. 5 - Sia in Consiglio Comunale che fuori ci siamo fatti portatori di proposte assolutamente concrete. In primis il coinvolgimento del Prefetto e del Ministro dell’Interno per provare ad ottenere l’implementazione dell’organico dei Carabinieri, ridotto all’osso. Molfetta è una Compagnia, nell’ambito di un vastissimo territorio. Sarebbe altresì utile ritornare a parlare della dotazione di un posto di Polizia di Stato, e dell’intervento di pattuglie dell’Anticrimine della Questura. Secondo me, se ci uniamo tutti insieme, possiamo ottenere un buon risultato, ma se stiamo zitti, è chiaro che nessuno potrà mai ascoltarci. Sul piano più squisitamente comunale, il sottoscritto ha proposto l’attivazione del servizio “Educatori di Strada” che l’Amministrazione ha recentemente dichiarato di voler adottare. Si tratta di un servizio che consente ad educatori con adeguata competenze professionali di stare letteralmente “per strada” per avvicinare giovanissimi soggetti a rischio devianza per evitare che il loro far parte di una zona grigia di legalità degeneri ben presto in illegalità e appartenenza a gruppi criminali. In tanti degli interventi in Consiglio Comunale come gruppo politico abbiamo avanzato le seguenti proposte: a. Individuazione delle aree di maggiore rischio (stazione ferroviaria, villa comunale, piazza Vittorio Emanuele, periferie) e collocamento di posti di vigilanza fissa composti da polizia municipale, associazioni di volontariato; b. Coinvolgimento delle associazioni (a titolo esemplificativo l’associazione dei Carabinieri in congedo) c. Affidamento del servizio di vigilanza (congiunta) a società privata di vigilanza con pattugliamento fisso e mobile nelle ore serali d. Messa a punto di un piano di intervento degli adulti volontari che intendano collaborare per la riuscita del progetto; e. Adozione da parte del Sindaco, quale Ufficiale del Governo, delle ordinanze previste ai sensi dell’art. 54 comma 4 del TUEL. Si tratta di provvedimenti contingibili e urgenti al fine di prevenire e di eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana; f. Continua e proficua interlocuzione con il Prefetto; g. Individuazione di esperti nel settore della legalità e della sicurezza che sappiano fornire all’ Amministrazione un adeguato supporto in una materia tanto specifica come quella della prevenzione criminale

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