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Mal'aria: Molfetta città ad alto inquinamento
18 maggio 2002

MOLFETTA – 18.5.2002 Che aria tira in città? E' il circolo Legambiente di Molfetta a porre quest'interrogativo durante la terza edizione a Molfetta della campagna “Mal'aria” conclusasi sabato 11 maggio con un dibattito sullo stato di salute della mobilità. Trasporto pubblico, mobilità ciclabile, parcheggi, piano urbano del traffico, zone blu e isole pedonali: una rassegna dello stato dell'arte ma anche tante proposte e tanto malcontento su una mobilità troppo spesso insostenibile e ostaggio di spregiudicati automobilisti. “Abbiamo paura a usare la bicicletta, per strada ci sono tante macchine. E non possiamo neppure giocare” lamenta una bambina di scuola elementare. “Neppure nei giardini possiamo usare la palla o la bici”, le fa eco un suo compagno. E questo è solo uno dei disagi sociali provocati dal “traffico”. “Sono le categorie più deboli, anziani e bambini, le prime vittime dell'inquinamento acustico e atmosferico nonché dell'invasione automobilistica delle strade – sostiene Cosimo Sallustio di Legambiente – finanche nelle scuole i livelli di inquinamento acustico superano abbondantemente il limite di riferimento”. In effetti nonostante in questi ultimi anni siano state effettuate alcune scelte strategiche, i risultati sono poco tangibili e c'è chi parla di provvedimenti scoordinati, non organici, da collocare al più presto in un piano di intervento più complessivo. Il Piano Urbano del Traffico, approvato ormai da qualche anno, stenta a decollare e si teme che il cambiamento di Amministrazione possa aver giocato un ruolo determinante in questa fase di stallo. “Non vogliamo certo tornare indietro – rassicura l'assessore all'urbanistica Pietro Uva - stiamo cercando di reperire i fondi necessari per passare alla fase attuativa del piano del traffico, ma per il momento bisognerà accontentarsi di quello che già c'è”. Ma a lamentarsi, ancora una volta, sono proprio i commercianti. Dopo lo scetticismo iniziale per la pedonalizzazione del corso e l'istituzione della zona blu, adesso lamentano un abuso nel rilascio dei pass, scarsi controlli e tariffe troppo basse con conseguente saturazione della zona blu e soprattutto congestione nelle zone adiacenti. “Non sono giustificabili scelte politiche che non attuino gli strumenti di pianificazione – continua Cosimo Sallustio di Legambiente – solo la completa e corretta attuazione del piano potrebbe dare segni tangibili di miglioramento. Altrimenti si rischia di vanificare gli sforzi fatti e creare ulteriori problemi.” Anche sul fronte del trasporto pubblico c'è insoddisfazione: “Un bus ogni 16.000 abitanti è davvero irrisorio – commenta Giovanna Grillo, presidente del circolo Legambiente – e per giunta uno ogni 50 – 60 minuti. Come si può pretendere che il mezzo pubblico decolli in questa città?”. Ma su questo arrivano subito le buone notizie. Silvio Binetti, direttore dell'Atp (l'azienda che gestisce il trasporto pubblico in città), rassicura: “Faremo tutto il possibile per ripensare i percorsi e articolare le quattro linee urbane in modo che i tempi si possano ridurre a 15, al più 20 minuti”. Si pensa, infatti, di suddividere idealmente la città in quattro aree servite da quattro linee circolari. Le aree dovranno connettersi al centro ma anche questo tentativo rischia, forse, di vanificarsi se non supportato dall'attuazione del piano del traffico. In quanto ad emissioni inquinanti la sperimentazione del Gecam, il gasolio bianco, l'acquisto di due porter elettrici e più recentemente di 3 nuovi autobus con motori Euro 3, fanno ben sperare in ulteriori miglioramenti. “Contiamo di convertire tutto il parco macchine a metano, sicuramente meno inquinante dei combustibili tradizionali – continua Silvio Binetti – si avrà, così un tasso di emissioni inquinanti molto contenuto”. Ma per Legambiente, ciò che conta sono i risultati della campagna di monitoraggio appena conclusa: la città è ai limiti di inquinamento da benzene. “Un passo decisivo verso una mobilità davvero sostenibile - concludono gli ambientalisti - si potrebbe avere con un percorso di coinvolgimento della cittadinanza che solo un buon forum Agenda 21 può assicurare arrivando alla definizione di un piano d'azione condiviso e realizzabile in breve tempo”. E intanto: “Sindaco, ti tengo d'occhio”. Così è scritto sulle locandine. Massimiliano Piscitelli
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