Maglia mercato, degrado e abbandono. Cosa nasconde: una variante al Prgc?
L’atteggiamento dell’amministrazione comunale nella gestione della cosa pubblica di quest’ultimo quinquennio è il leitmotiv dell’analisi posta in essere dagli osservatori politici cittadini. Il cardine su cui ruota l’attività di osservazione di quest’ultimi è il fare- non-fare del sindaco senatore Antonio Azzollini che, a suo piacimento, stabilisce l’agenda municipale della cosa pubblica. Un esempio? La cosiddetta “maglia mercato” (ex mercato ortofrutticolo), zona che doveva essere rivalorizzata secondo una prospettiva sociale: avrebbero dovuto trovare posto nelle sedi dei vecchi concessionari e commissionari ortofrutticoli, associazioni, enti, società, onlus, tutto quanto stabilito in una vecchia delibera comunale. Ad oggi, lo stato di abbandono è palese: la scelleratezza con cui è stato gestito questo patrimonio comunale ha determinato una gestione della proprietà pubblica tutt’altro che esemplare. Molti cittadini hanno segnalato a Quindici un insostenibile andirivieni di automezzi intenti a portar via numerosi oggetti dall’ex mercato ortofrutticolo (in particolare, le basole bianche). Lo stesso infaticabile duo composto dall’assessore ai Lavori Pubblici, Mariano Caputo, e dal dirigente ad interim del Settore Territorio, ing. Enzo Balducci, ha dovuto porre rimedio in più di una circostanza a questa condizione. Tutto questo perché? Semplicemente grazie al fatto che il sindaco Azzollini, sconfessando se stesso, ha fatto trascorrere il tempo necessario per far decadere la vecchia delibera di giunta senza applicarla e, con fare tutt’altro che istituzionalmente esemplare, ha fatto rimuovere le basole dall’interno della struttura mercatale e cementificare la superficie posta all’esterno dell’ex mercato, concedendo uno spazio minore al verde attrezzato, così come previsto dal Prgc. Certamente gli spazi esterni mal curati possono essere la giusta motivazione per valorizzarli dal punto di vista edilizio. Perché non valorizzare l’area interna mercatale con obiettivi sociali che avrebbero potuto giovare all’intero quartiere, invece di lasciare la responsabilità di ciò tanto per cambiare solo ed unicamente all’ente ecclesiale presente in zona? Questo è un esempio del modus operandi dell’amministrazione Azzollini negli ultimi dieci anni. La politica del fare-non-fare per poi decidere per il peggio ha caratterizzato la spinta politica del senatoresindaco che di politica sociale intesa nell’accezione greco-filosofica del termine ha ben poco. A quanto pare, per la maglia mercato il Comune di Molfetta avrebbe varato una modifica dei confini stabiliti dal Prgc, prima del suo cambio di destinazione. Un provvedimento che dovrebbe passare solo dalla giunta, nonostante si tratta di una vera e propria variante al Prgc che, oltre che dal Consiglio comunale, dovrebbe essere autorizzata dalla Regione Puglia. Questo sarebbe l’ennesimo schiaffo alle prescrizioni del Prgc e della normativa vigente in ambito urbanistico.