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“Madre Italy”, due artisti molfettesi nella Londra che ospita un ventaglio del bello italiano
15 marzo 2015

L’Italia, soprattutto in questo periodo di rigore economico e di europei “conti in ordine”, viene troppo spesso sminuita, e vista la decadenza di Pompei di cui siamo colpevoli, non sempre a torto, e frettolosamente associata alla pizza e alla pasta al dente. Assurdità tutta contemporanea, come se la fenomenologia del Belpaese possa ridursi ad uno stereotipo culinario, dimenticando di fatto il ruolo di faro della cultura esercitato dal dantesco “giardino dell’impero”; e con esso l’italiana discendenza dalla cultura greco-latina di cui è impermeato lo spirito europeo, tutto. A ricordare l’italiana missione, alle volte, purtroppo, dimenticata dagli stessi nostri compatrioti, ci ha pensato “Madre Italy”, nutrita collettiva di artisti italiani, che ha aperto i battenti il 3 febbraio presso la Art Gallery The Tabernacle a Notthing hill, in una Londra da sempre fucina delle migliori avanguardie. L’esposizione, terminata il 12 febbraio, ha suggerito un ventaglio di artisti di cui fanno parte due molfettesi: Daniela Calfapietro, con l’opera “Ritratto di Sveva”, e Maria Addamiano, con la sua opera dedicata ad Aldo Moro, nonché l’“Io sono una lepre” dell’artista terlizzese Maria Bonaduce. La mostra, patrocinata dall’Associazione Le Dame Art Gallery di Londra e in collaborazione con Artisolide Art Gallery di Novara e Adsum Artecontemporanea di Terlizzi, propone, in un mondo ormai dominato dalla globalizzazione, che spesso fa rima con uniformità culturale dominata dal liberista pensiero unico, una esposizione “nazionale”. L’arte, che pensa universale, ma si nutre del locale, declina così a modo proprio il romantico sentire di ogni nazione, premessa per una reale condivisione dei saperi globalizzati. Come scrive Mirella Bertinotti nel suo testo critico, a proposito di “Madre Italy”, “si va dal paesaggio naturalistico con costiere colline, laghi e montagne, a quello cittadino con scorci delle più belle cittadine e dei borghi più suggestivi. Dai prodotti della gloriosa industria come la Ferrar la Vespa, la famosa moka della Bialetti, alla moda e allo stile italiano, ai prodotti dello straordinario artigianato riconosciuti in tutti il mondo come emblema e icone dell’Italia” senza dimenticare il tributo alla tradizione enogastronomica italiana e al pensiero di matrice umanistico-rinascimentale. L’arte, veicolo per eccellenza di senso umano, ancora una volta si fa migliore bigliettino da visita di una nazione tutta e del nostro Sud, grazie agli artisti meridionali esposti, che giorno dopo giorno si sta riscoprendo culla intellettuale e sensuale delle arti e del meridiano giusto vivere, lontano dal mercantilismo e dalla frenesia imposta dall’economia che, come suggeriva Jean- Jacques Rousseau, è tratto tipico del nord del mondo.

Autore: Marco Caccavo
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